Berchidda. Il sax Alto di Gavino Murgia, l’arte teatrale degli artisti di Cada die Teatro e del regista Giancarlo Biffi. Una produzione originale che mette insieme un grande libro, un grande spettacolo e la perizia di un grande artista. Nuovo appuntamento con Insulae Lab – direzione artistica di Paolo Fresu – progetto in musica che ha deciso di stupire, e dopo lo straordinario esordio del primo anno continua a stupire con il suo mix di produzioni originali e ospiti di spessore affidati all’accoglienza e alla competenza appassionata del pubblico.
Stavolta tocca a L’uomo che volle essere Perón, spettacolo che mercoledì 5 maggio 2023 (h 21) porterà in scena sull’ormai familiare e pluri calcato palcoscenico del Cinema Teatro Santa Croce di Berchidda il sax Alto di Gavino Murgia accompagnato dalla teatralità delle voci e gli sguardi degli artisti di Cada Die Teatro (Alessandro Lay e Francesca Pani) per la regia di Giancarlo Biffi.
Stupire è il senso di questa opera che si ripete, nel suo essere motore di scoperta, opportunità, produzione artistica. Stupire perché nell’aprile di questa seconda stagione Insulae Lab ha scelto di far fiorire e mostrare un fiore unico e rarissimo, perché capace di rivelarsi allo sguardo soltanto a cadenza ventennale fondendo al contempo la storia al presente.
La proposta. Un nuovo progetto che mette insieme uno spettacolo teatrale tratto dal romanzo “L’uomo che volle essere Perón” di Giovanni Maria Bellu e le musiche originali di Gavino Murgia. Una storia fantastica, che parte dalla Sardegna e giunge sino all’Argentina: è quella di Juan Perón alias Giovanni Piras, interpretata dalle voci di Cada Die Teatro: Alessandro Lay e Francesca Pani, diretti da Giancarlo Biffi.
C’è un universo sonoro racchiuso nelle composizioni di Gavino Murgia, sassofoni, launeddas, e voce, tese tra jazz, improvvisazione, tradizione ed elettronica. Altrettante voci sono quelle del Cada Die Teatro, dirette da Giancarlo Biffi, che riduce il testo per offrire una fotografia di una storia tesa tra realtà e immaginazione. Una ricchissima libreria di voci, parte di uno straordinario show. Prepariamoci ad uno spettacolo che catalizzerà, coinvolgerà ed emozionerà la platea di Berchidda. Un libro straordinario, uno dei più grandi e coraggiosi giornalisti italiani, per una storia fantastica tra Mamoiada, il paese sardo delle maschere e del rito, e l’Argentina di Juan Perón, alias Giovanni Piras.
Un evento speciale quello organizzato nel quadro degli appuntamenti messi in calendario dal Centro di Produzione del Jazz e della Creatività Artistica delle isole del Mediterraneo. Sarà possibile inserire l’appuntamento fra le proposte del vostro abbonamento o acquistarlo singolarmente, la soluzione che fa per voi è sul circuito Ticketmaster. Per biglietti e abbonamenti è possibile rivolgersi anche al botteghino del Teatro, prima di ogni serata. Per informazioni: 342 647 6726
Il viaggio nella musica Mediterranea e del Mediterraneo del progetto Insulae Lab – Centro di Produzione Musica (direzione artistica di Paolo Fresu) prosegue a vele spiegate in questa sua seconda annata di navigazione. Come è chiaro, fanno e faranno capolino lungo la rotta nuove produzioni originali, grandi ospiti e un’intera laboriosa e prestigiosa ciurma di artiste e artisti provenienti dall’intero bacino del mare che ci circonda. Donne e uomini d’arte e d’origine diversa, pronti ad incontrarsi nella accogliente casa madre di Berchidda, Sardegna.
Bio
Gavino Murgia Inizia a suonare a dodici anni il sax alto. Grazie alla ben fornita discoteca del padre ha la possibilità di scoprire e crescere ascoltando il jazz e la musica classica. A quindici anni inizia a suonare con vari gruppi pop e funky e a collaborare con alcune compagnie teatrali in Sardegna, frequenta i seminari di Paolo Fresu a Nuoro e da lì a poco parte a Siena per concorrere a far parte dell’Orchestra Giovanile Italiana di Jazz come primo sax tenore. Questa immersione nel mondo del Jazz gli consente di accrescere la propria esperienza e di conoscere tantissimi musicisti con i quali compie innumerevoli esperienze musicali in formazioni di ogni tipo: duo, trio, quartetto etc. La Sardegna con le sue profonde radici musicali è costantemente presente nel suo percorso sonoro. Il canto a Tenore nel ruolo di Bassu, praticato già in adolescenza e lo studio tradizionale delle Launeddas, si fondono nel tempo con la musica afroamericana trovando un percorso inedito e originale. Al sax Soprano e Tenore affianca anche il sax Baritono, Flauti e Duduk. Ha suonato e registrato con musicisti nazionali e internazionali di grande caratura. Inoltre con vari gruppi italiani e stranieri ha suonato nei principali jazz festival italiani europei ed extraeuropei, tra gli altri in Francia, Finlandia, Norvegia, Svezia, Portogallo, Inghilterra, Germania, Spagna, Belgio, Austria, Polonia, Turchia, Marocco, Sud Africa, Cuba, Yemen, Pakistan, USA, Russia, ecc.
Giancarlo Biffi, Lombardo ma sardo nel cuore, dal 1981 vive a Cagliari, è regista, attore e autore, oltre che direttore artistico del Cada Die Teatro e del Centro d’Arte La Vetreria. Laureato al Dams di Bologna, con una tesi sul teatro in Sardegna, ha messo in scena, scritto e in alcuni casi interpretato più di cinquanta opere teatrali, tra cui: Ecuba ultimo atto, Nausicàa, L’Antigone, Diserzione, Milano da bruciare, HamletRevolution, Marea, Il flauto magico, Amici per la pelle, Cuore mancino, Senza Terra, A/R, L’ultimo Sprint. La sua esperienza teatrale inizia negli anni Settanta al Centro Sociale Santa Marta di Milano e prosegue con la partecipazione alla International School of Theatre Anthrpology diretta da Eugenio Barba. Nel suo bagaglio di esperienze: workshop, corsi, stage e collaborazioni con maestri di teatro, cinema e danza d tra cui Wim Wenders, Andrej Tarkovskij, Jerzy Grotowski, Jerzi Jngemar Lindh, Ko Murobuschi, Andrej Gregory, Thierry Salmon, Vincenzo Cerami e Fabrizio Cruciani. Numerose sono le sue collaborazioni con i musicisti, tra cui Paolo Fresu, Antonello Salis, Paolo Angeli, Gavino Murgia, Ruben Chaviano, Tommaso Novi, Frederic Tarì, Orchestra e Coro del Teatro Lirico di Cagliari. Considerevole, negli ultimi anni, il suo impegno all’interno di “Meeting the Odyssey”, intorno al concetto di “Instant Performace” con azioni improvvise e tematizzate nei parchi di St. Pietroburgo, nella metropolitana di Praga, nei porti dell’Estonia, a Helsinki e a Opole lungo il fiume Oder; sino ai campi profughi della Grecia di Leros e Lesbo con “Arlecchino cerca casa”. Rilevante è la produzione dedicata alla letteratura per l’infanzia, tra cui le favole che vedono protagonista un intrepido e coraggioso gufetto, tutte curate dalle Edizioni Segnavia e illustrate da Valeria Valenza fra cui Gufo Rosmarino nel mondo di Amarilla (2022), Gufo Rosmarino cuore di nonna (2019) Quincho e la gatta con il ciuffo rosso (2012), Rosmarino ma tu mi vuoi? (2011), Rosmarino e corteccia il pipistrello (2008), Gufo Rosmarino (2007). Ha pubblicato per le edizioni Cuec: Il ritorno dei colori, Un teatro di storie, Cuore mancino, Armarù e Tra due popoli. Per le edizioni Condaghes Mariposa, la farfalla meccanica
Alessandro Lay, Alessandro Lay è nel Cada Die Teatro dal 1982, anno della fondazione. Debutta come attore ne L’Antigone, come attore/autore con Nico e poi con L’ombra di Achille; come regista/autore con Cassandra e con Lombrosoamleto, cooproduzione che segna l’inizio della collaborazione con Rossella Dassu, ripresa poi dal 2013 a tutt’oggi con Joyce, vita di Joyce Lussu, debutto a Bologna nel 2015, e poi con Raptus, dedicato al mito greco e al femminicidio: di entrambi i lavori è coautore e regista. Cura le regie del progetto “Tra autore e racconto” con Cristolu di Salvatore Niffoi e Arcipelaghi di Maria Giacobbe, che verrà presentato a Copenhagen nel 2015, in un progetto che vedrà coinvolta l’autrice, l’istituto di cultura italiana, l’università di Copenhagen. Milano da bruciare, di cui cura la regia, è uno dei lavori su Teatro e memoria. Per il teatro dedicato all’infanzia cura la regia di Pedrigheddu e Il respiro del vento. Collabora alla regia e alla drammaturgia di Quichotte Fenicottero, Lucio l’asino, Più veloce di un raglio. Nel 2019 debutta con lo spettacolo Riva Luigi ’69 ’70 Cagliari ai dì dello scudetto come autore del testo e attore. Da oltre 20 anni lavora nel campo della formazione con una attenzione al mondo delle diversità e fragilità, con laboratori integrati tra adolescenti e adulti, stage in collaborazione con diverse scuole superiori e corsi specifici per la Scuola d’Arti Sceniche La Vetreria, con testi e regie originali. Nell’ambito del progetto integrato MIGRANTI, due le regie e i testi scritti: Pronto soccorso Ospedali Riuniti (2001) e Con tutto l’amore che posso (2005), quest’ultimo dedicato a Pierpaolo Pasolini; La Postazione (2011-13), scritto e diretto insieme a Alessandro Mascia in cui è anche attore. Dal 2013 dirige il Mestiere dell’Attore, due corsi dedicati fino al 2016 a Pierpaolo Pasolini e andati in scena con Dedicato a PPP e La passione dei (poveri) cristi. Dal 2017 i corsi sono dedicati a William Shakespeare con il debutto di Otello PostFazio nel 2018 e Playing Shakespeare, gioco interattivo per la rete con le anteprime dei futuri spettacoli J&R-storia di due giovani amanti e Un Un Amleto di troppo.
Francesca Pani, attrice, e formatrice teatrale, nasce a Cagliari nel 1989. Nel 2015 si laurea alla Facoltà di Architettura, con una tesi che indaga il rapporto tra corpo e luoghi abitati; da questa ricerca è nato uno spettacolo e diversi progetti che mettono insieme il teatro con i temi dell’architettura e della comunità. Da alcuni anni porta in scena lo spettacolo Tre Bottoni e la casa con le ruote con la regia di Mauro Mou. Dal 2021 va in scena con Mignolina, uno spettacolo dedicato all’infanzia diretto da Silvestro Ziccardi. Il prossimo anno debutterà con un nuovo lavoro tratto da un racconto di Antonio Catalano con la regia di Mauro Mou. Insieme alla produzione di spettacoli conduce laboratori teatrali ed esiti scenici nelle scuole, e cura laboratori teatrali rivolti alla comunità. Si forma come attrice al Cada Die Teatro e incontra nel suo percorso tanti maestri e maestre quali Chiara Guidi, Antonio Catalano, Marco Manchisi, Rossella Dassu, Antonello Salis & Co.
Gavino Murgia. Foto di Tiziana Pani
Francesca Pani