Sassari. Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta alla Presidente della Regione Autonoma della Sardegna On. Alessandra Todde contenente una “Richiesta rimodulazione fondi e proposta alternativa al

progetto di “Collegamento ferroviario Alghero centro – Alghero aeroporto, con impianto di produzione di idrogeno”, inviata da diverse associazioni e  comitati di Alghero.

Presidente,
come le è noto, il nostro territorio è oggetto di un’importante progettazione, finanziata con i fondi PNNR e cofinanziata con le risorse del fondo nazionale complementare, che prevede la realizzazione di un complesso sistema di infrastrutture, comprendente la realizzazione di un impianto per la produzione di idrogeno, da utilizzare per la trazione ferroviaria, e un’infrastruttura ferroviaria per il collegamento della dorsale a scartamento ridotto che collega Sassari con l’aeroporto di Fertilia.
Le caratteristiche dell’intervento, collocandosi ed attraversando un’area (agricoloresidenziale) estremamente sensibile e tutelata, rende l’opera fortemente impattante dal punto di vista ambientale e paesaggistico, non fornendo allo stesso tempo, efficaci risposte alle esigenze di mobilità e connessione della collettività di Alghero e dell’area vasta della futura città metropolitana di Sassari.
Tutto questo in chiaro contrasto con tutte le specifiche previsioni programmatiche, sia regionali sia territoriali, che prevedono il passaggio dell’intero sistema di mobilità convergente su Sassari da ferroviario a tranviario attraverso il tram treno, secondo quanto previsto dall’originario Progetto Generale per la Metropolitana Leggera “Completamento rete urbana di Sassari e collegamento all’aeroporto di Alghero – Fertilia”).
Il merito delle questioni relative a questa comunicazione è stato più volte oggetto di riflessioni, valutazione e condivisione, sin dalla fase di elaborazione, nel corso della campagna elettorale, trovando nella coalizione politica da lei rappresentata e, in particolare da lei, allora candidata Presidente, non un semplice riscontro positivo, una esplicita condivisione programmatica.
L’intervento previsto (calato dall’alto e mai formalmente condiviso dalle Istituzioni e dalle comunità locali), riproponendo, invece, la sperimentazione dell’idrogeno per la trazione ferroviaria (i cui esiti negativi nelle diverse sedi europee dove e stata avviata sono noti e certificati) si propone di mantenere, nel contesto di una rete ferroviaria funzionalmente isolata, il sistema ferroviario, bloccando, di fatto, il processo di elettrificazione propedeutico al passaggio dell’intero sistema convergente su Sassari da ferroviario a tranviario, anche attraverso il tram treno, previsto dalla programmazione regionale.
Nello specifico si punta a realizzare, in un contesto agricolo di pregio, un campo fotovoltaico con annesso impianto industriale per la produzione dell’idrogeno e la realizzazione di un deposito per la manutenzione dei treni ad idrogeno.
Per brevità e complessità delle questioni trattate, non ci soffermiamo, in questa sede, sulle specifiche incongruenze, criticità e insufficienze emerse dalla valutazione degli elaborati progettuali, richiamati da diversi Enti, nell’ambito della fase istruttoria della Conferenza di Servizi.
In diverse occasioni, in questi ultimi mesi in particolare, l’Ente proponente, evitando di approfondire l’aspetto caratterizzante l’intervento ovvero la realizzazione dell’impianto industriale funzionale alla sperimentazione dell’idrogeno, ha invece solamente evidenziato l’importanza della realizzazione della bretella ferroviaria dalla nuova Stazione di Mamuntanas all’Aeroporto.
È utile evidenziare alcuni aspetti specifici relativi alle caratteristiche dell’intervento previsto.
Si tratta della realizzazione di una infrastruttura di tipo ferroviario che prevede lo sviluppo di una linea ferroviaria di circa 6.700 mt, dei quali circa mt. 1.070 sono in viadotto e mt. 4.320 circa in rilevato.
L’attraversamento previso, che interessa oltre cento particelle catastali, risulterà particolarmente impattante anche da un punto di vista visivo in un contesto “sensibile” come quello della Bonifica di Alghero, che il PPR individua come “sito storico identitario”.
Tutto questo mentre la scelta alternativa, prevista dalla programmazione regionale, renderebbe possibile, invece, la realizzazione di una infrastruttura di tipo tranviario e comporterebbe sia una notevole riduzione dell’impatto sul territorio, evitando viadotti e rilevati, sia le criticità conseguenti in fase di esercizio, nell’ambito del reticolo agricolo – residenziale
attraversato.
Come abbiamo cercato stringatamente di evidenziare, le scelte che si stanno per compiere comporteranno, se non adeguatamente riconsiderate, importanti criticità sotto diversi profili.
Le chiediamo, pertanto, di assumere un’iniziativa diretta affinché si richieda, con l’autorevolezza che è propria dell’Autonomia regionale, la rimodulazione dei fondi e la ridefinizione del progetto per renderlo coerente con la visione e le previsioni degli atti di programmazione vigenti.
Cogliamo l’occasione per chiedere un incontro urgente.
Alghero, 11 Marzo 2025

Comitato di Borgata Sa Segada – Tanca Farrà
Comitato di Borgata Santa Maria La Palma
Comitato di Borgata Guardia Grande – Corea
Comitato di Borgata Maristella
Comitato Zonale Nurra
Comitato di Quartiere di Fertilia – Arenosu
Comitato di Quartiere della Pietraia
Comitato Metrotranvia Sassari Alghero Sorso
LIPU – Coordinamento Regionale Sardegna