di Pier Luigi Rubattu
Dopo la gara massacrante o l’allenamento scoppiettante, deposto il caschetto e parcheggiata la bici, il ciclista convive per ore con il compagno più fedele, quello che ti rassicura di aver dato tutto: l’acido lattico. Assolutamente giustificata e divertente, dunque, l’idea di un gruppo di corridori galluresi: onorare il veleno che impiomba cosce e polpacci. Hanno costituito una nuova società sportiva e hanno deciso di chiamarla proprio così, Acido Lattico. Perché se impari a sopportarlo e a smaltirlo, il veleno ti aiuta a diventare più forte.
Il Club Ciclistico Acido Lattico La Maddalena si aggiunge ai Lupi del Goceano e ai Guerrieri del Pavone nel mio personalissimo cartellino delle squadre sportive con i nomi più belli. La società conta su una ventina di corridori amatoriali, molti dei quali si erano già frequentati nelle categorie giovanili, e ha due obiettivi: divertirsi pedalando e ravvivare il calendario agonistico nel nord Sardegna.
“Nel 2024, primo anno di attività, abbiamo organizzato una gara alla Maddalena ad aprile, una a Tempio in settembre e il ciclocross a Oschiri in novembre. Vogliamo creare un bel movimento, con eventi sportivi che sono anche grandi feste”, dice il presidente dell’Acido Lattico, Roberto Mura, 43 anni, olbiese, impiegato in un’agenzia di assicurazioni.
“Tutto parte da un gruppo di coetanei che vanno in bici sin da piccoli, abbiamo corso con la Terranova Olbia fino agli juniores – racconta Mura -. Ci siamo ritrovati già adulti nel Cycling Team Gallura, fondato da Stefano Usai, ex corridore professionista. Qui abbiamo conosciuto un gruppo di sette persone della Maddalena e altre sette dell’Alta Gallura. Ci è venuta l’idea di ‘muovere la ruota’ e di organizzare qualcosa in provincia, ricreando gare che avevamo corso da giovani e che erano sparite, magari perché le vecchie società hanno smesso di esistere. Un anno fa abbiamo costituito il Club Ciclistico Acido Lattico, che ha sede alla Maddalena ma è a tutti gli effetti una società sportiva dell’intero territorio ”.
Come siete arrivati al nome? “Eravamo in pizzeria e ridendo e scherzando cercavamo un nome che ci non ci facesse riconoscere soltanto come ciclisti – continua Mura -. Acido Lattico ci affratella a tutti gli altri sportivi ed è piaciuto subito. Avevamo pensato anche a Fuori Soglia, ma era troppo tecnico, o a Sempre al Vento, che nel gergo del ciclista è quando ti stacchi e resti solo… Anche la maglietta che abbiamo creato è un po’ fuori dagli schemi”.
I soci fondatori, oltre a Mura, sono Davide Achena, vicepresidente, Alex Federighi, segretario, Flavio Ladu e Livio Vairo. Del club fanno parte anche Dario Ercolani, Daniele Valiante, Antonio Pedroni, Antonio Torturu, Giuseppe Buffardo, Gian Domenico Luciano, Alessandro Garau, Paolo Comiti, Paolo Morbiato, Pasquale Granatiero, Igor Perfetti, Davide Sini, Alessio Santamaria, Pietro Mura, Fabrizio Farris, Giovanni Usai, Antonio Addis, Gian Piero Canu, Francesco Vitiello, Mario Andria, Sandrino Tortu, Giovanni Manzottu, Giuseppe Cossu, Antonello Spanu.
Tutti pazzi per il ciclismo. “Siamo amatori, gente che lavora, non è facile trovare tempo per allenarsi, molti di noi possono farlo solo in pausa pranzo. Le cose migliorano con il passaggio all’ora legale. Naturalmente il sabato e la domenica ci vediamo per l’uscita di gruppo”. Amatori, ma non scarsi. “Tra i nostri corridori per esempio c’è Paolo Morbiato, un veneto che viene da una famiglia di ciclisti e da qualche anno si è trasferito alla Maddalena. Nel 2024 ha vinto due titoli regionali di categoria e una gara assoluta del campionato sardo”.
Il ciclismo continua a essere uno sport popolare, ma per i super appassionati è diventato anche costoso: “Dalla pandemia in poi sono cambiate tante cose – dice Mura -. I prezzi di biciclette e ricambi sono esplosi. Io resto fedele alla bici di Pantani, la Wilier: ho una ‘07’ del 2018 con i freni tradizionali, leggera, 7 chili, per non soffrire troppo in salita”.
L’acido lattico invece è gratis. E con la scelta dei percorsi la società maddalenina lo vuole spargere in abbondanza nelle gambe degli atleti. “Per il 2025 – dice il presidente – abbiamo già programmato la nuova edizione della gara della Maddalena e un circuito a Perfugas che toccherà anche Bulzi e Laerru, un triangolo duretto di 16 chilometri, la nostra famosa ‘pianura sarda’ dove sembra che non ci sia salita, ma c’è eccome”.
Se poi si parla di salite vere, sul podio ci sono “il passo Limbara sino a Vallicciola; Monte Nieddu, un’ascesa di 5 chilometri vicino a Padru; e per chi vuole proprio testare la forza lo strappo al 25 per cento di Li Licci, vicino a una cava dismessa a Priatu”.
L’Acido Lattico resterà concentrato sull’attività amatoriale e organizzativa o si aprirà anche ai giovani? “Ci stiamo pensando. Le norme sono cambiate e i ragazzini dai 6 ai 12 anni vanno seguiti in un certo modo, ci sono responsabilità importanti e servono figure specializzate. Questo vale anche per gli agonisti dai 12 anni in su, che fanno gare su strada a partire dai 30 chilometri. Noi abbiamo due persone che hanno i titoli per allenare, vedremo”.
Il Club Ciclistico Acido Lattico collabora con la Sportisola La Maddalena (presidente Marta D’Amico) e con il Motorclub Bruschi Polidoro Tempio Pausania (presidente Gavino Asole).
Gli sponsor sono Med’Oro La Maddalena, Gruppo Immobiliare Comiti La Maddalena, Dvd Edilizia, Domos Costruzioni.