Cagliari. La Sardegna si avvicina a una drammatica “glaciazione demografica”. Nei prossimi 20 anni, l’isola perderà 277mila cittadini in età lavorativa (-30%) e quasi 80mila giovani under 35. A lanciare l’allarme è il dossier “Giovani, imprese e lavoro. Le evidenze per la Sardegna”, presentato oggi a Cagliari durante l’Assemblea Generale di Confartigianato Sardegna.

Secondo l’analisi, la popolazione in età lavorativa (20-64 anni) scenderà dagli attuali 922.209 a 645.152 nel 2044, con un calo del 30%. Anche i giovani tra i 15 e i 35 anni diminuiranno dagli attuali 287.970 a 208.110, con una perdita netta di quasi 80mila unità rispetto a oggi e di 247mila rispetto al 2004 (-54,3%).

Le province sarde subiranno perdite consistenti: Cagliari passerà da 199mila giovani nel 2004 a 76mila oggi (-36,3%), Nuoro da 61mila a 28mila (-36,8%), Oristano da 44mila a 18mila (-40,9%), e Sassari-Gallura da 128mila a 89mila (-30,8%). Questi dati rendono la Sardegna la regione italiana più colpita dal declino demografico, con un calo doppio rispetto alla media nazionale (-16,1%).

Ogni anno nascono cirimca 1.000 nuove imprese giovanili in Sardegna, ma le sfide restano immense. Solo l’8% delle aziende sarde è guidato da giovani, per un totale di 13.700 attività. Il tasso di occupazione under 35 è salito al 39,1% (+1,7% dal 2019), ma resta uno dei più bassi in Italia. Inoltre, il mismatch tra domanda e offerta di lavoro è critico: il 42,3% delle posizioni per under 35 è di difficile reperimento, con un impatto economico stimato in 223 milioni di euro.

Secondo Riccardo Porta, Presidente Nazionale dei Giovani Imprenditori di Confartigianato, è necessario affrontare il problema con urgenza. “Non possiamo accettare una catastrofe demografica. Dobbiamo puntare sull’artigianato come motore economico e baluardo culturale, rendendo questa professione attrattiva per i giovani attraverso formazione, innovazione e incentivi alla transizione generazionale”.

Il dossier sottolinea inoltre il ruolo cruciale dell’Intelligenza Artificiale (IA). In Sardegna, 3.059 imprese (12,5%) hanno adottato soluzioni di IA nel biennio 2021-2022, ma la difficoltà di reperire competenze digitali avanzate rimane alta (47,7%), penalizzando la transizione digitale e green. “L’IA può essere una leva per colmare il gap di produttività e superare la carenza di manodopera qualificata”, ha dichiarato Fabio Mereu, Vicepresidente Nazionale di Confartigianato.

Giacomo Meloni, Presidente di Confartigianato Sardegna, ha evidenziato la necessità di politiche condivise. “Invertire il trend demografico è possibile solo migliorando le condizioni lavorative, incentivando i giovani e sostenendo il passaggio generazionale. Le imprese artigiane devono essere al centro di questa strategia per preservare l’economia e l’identità culturale dell’isola”.