Piermario Laddomata

Sassari. Un’esposizione unica nel suo genere che celebra l’arte del riutilizzo e della manipolazione creativa di oggetti di uso quotidiano. Il Comitato provinciale di Sassari dell’AiCS, negli anni impegnato anche nell’organizzazione di concorsi di pittura estemporanea, annuncia l’inaugurazione della mostra “Ritratti riciclati”, curata dall’artista sassarese Piermario Laddomata. L’allestimento artistico offre ai visitatori un viaggio emozionante attraverso trentacinque opere innovative, nate dall’elaborazione manuale e digitale di materiali riciclati come i blister dei farmaci. L’artista trasforma questi oggetti in sorprendenti ritratti che combinano tecniche tradizionali e moderne, dando vita a un linguaggio estetico di rara potenza espressiva. La mostra verrà inaugurata venerdì 20 dicembre alle ore 17 nell’open space al piano terra della sede dell’AiCS in via Cedrino 3 a Sassari.

Piermario Laddomata, noto per il suo stile figurativo e la capacità di coniugare amore per l’astratto e attenzione ai dettagli, ha già conquistato il panorama artistico isolano. Con questa mostra invita il pubblico a riflettere sul valore della trasformazione e sull’estetica dell’arte contemporanea.

«Le opere esposte – commenta il Presidente del Comitato AiCS, Franco Cassano, sono una testimonianza della straordinaria capacità dell’arte di rinnovarsi e sorprendere, spingendo lo spettatore a immergersi in una nuova dimensione visiva ed emotiva».

«La manipolazione dei blister è diventata negli anni un’ossessione – spiega Laddomata – ho iniziato a creare faccine con queste confezioni in plastica e metallo circa nove anni fa, poi la scintilla attraverso l’elaborazione digitale e la stampa su plotter».

Nessuna espressione felice nelle opere dell’artista, sin dagli esordi impegnato a realizzare opere originali e particolarmente complesse, attraverso l’utilizzo di materiali spesso al limite della pittura, in un percorso artistico avviato nell’arte figurativa che lo ha portato ad una prima ossessione per le muffe sino a sviluppare dei bassorilievi materici che rappresentavano i cantoni di tufo. A 23 anni la celebre opera “La finestra murata”, con tutte le fasi e le sfumature della corrosione del tufo, dodici bassorilievi con le misure dei cantoni all’interno di una vera finestra. Poi ancora ispirazioni artistiche attraverso le muffe dei muri con studi sulla pittura bidimensionale.

La mostra rimarrà aperta al pubblico sabato 21, domenica 22 e lunedì 23 dicembre dalle 10.30 alle 13.00.