Antonello Peru, Capo Gruppo di Sardegna al Centro, esprime pieno sostegno alle organizzazioni sanitarie sindacali che rappresentano le strutture sanitarie private accreditate, le quali hanno sollecitato un incremento del budget destinato a tali strutture. Questo intervento è fondamentale per abbattere le liste d’attesa, garantendo al contempo prestazioni di qualità ai cittadini sardi.
Le risorse attualmente assegnate dal Servizio Sanitario Regionale per l’acquisto di prestazioni sanitarie private, sia per l’assistenza ospedaliera che per la specialistica ambulatoriale, sono assolutamente insufficienti. Ciò compromette la capacità di garantire i Livelli Essenziali di Assistenza e di ridurre i tempi di attesa. Il sistema privato accreditato non deve essere visto come un antagonista, ma come un valido supporto e complemento al servizio pubblico sanitario, che deve essere integrato in modo efficace, senza dispersione di risorse. Per questo, è necessario calibrare i fondi in modo mirato, soprattutto nelle discipline urgenti e vitali per gli utenti.
Ad oggi, il budget destinato all’assistenza ospedaliera è pari a circa 103 milioni di euro, mentre quello per la specialistica ambulatoriale ammonta a 67 milioni di euro. Questi importi collocano la Sardegna tra le regioni con i coefficienti di ripartizione più bassi in Italia. Tuttavia, grazie alla legge approvata nella scorsa legislatura e accolta dalla recente sentenza n. 14 della Corte Costituzionale consente alla Regione di rivedere i massimali di spesa, per garantire l’erogazione dei LEA e ridurre i tempi di attesa, anche superando i limiti fissati dalla normativa nazionale. Se esiste la volontà politica di colmare il divario tra Nord e Sud e di migliorare il servizio per i cittadini sardi, ora ci sono anche gli strumenti giuridici per farlo.
Pertanto, invito la maggioranza che governa la Sardegna a concentrarsi prioritariamente sull’ottimizzazione delle prestazioni sanitarie per i sardi, piuttosto che su pseudo-riforme che mirano solo a stravolgere l’organizzazione delle strutture e dei servizi. È fondamentale, oggi più che mai, che il servizio sanitario resti vicino ai cittadini e risponda alle loro reali esigenze, senza essere distolto da logiche di potere legate alla corsa per le nomine dei commissari.