di Pier Luigi Piredda
Una sconfitta che brucia. La seconda in due giornate con i gol decisivi arrivati a pochi minuti dalla fine quando la partita sembrava incanalata verso il pareggio. Una sconfitta immeritata, bisogna dirlo chiaramente, che comunque è figlia di un comportamento un po’ troppo supponente della Torres. I rossoblù hanno giocato sicuramente meglio della Spal, hanno anche avuto diverse occasioni ma non sono riusciti a concretizzarle.
Ma a questa Torres in questo momento del campionato sta mancando quel furore agonistico, quella fame di vittoria che invece in passato era stata l’elemento determinante per portare a casa i tre punti. La Torres a Ferrara ha dominato per lunghi tratti, ma non è mai riuscita trovare la stoccata decisiva. Anche perché davanti era un po’ troppo leggerina di fronte a dei colossi, come il centrale difensivo spallino Nador che ha giganteggiato davanti all’area e ha fatto vedere pochi palloni alle punte. Soltanto nel finale ha avuto qualche incertezza nello scontrarsi con Nanni, che forse sarebbe dovuto entrare prima per far salire la squadra.
Per il resto, che dire? La testa della classifica si allontana, ma non bisogna disperarsi perché il campionato è ancora lungo e le avversarie non continueranno sicuramente a volare come hanno fatto finora. Una nota a parte la merita la tifoseria rossoblù. Erano almeno 400 i tifosi che hanno seguito la Torres a Ferrara e per lungo tempo hanno anche vinto la sfida dei cori con i supporters della squadra di casa. Peccato, avrebbero meritato la gioia della vittoria o almeno la soddisfazione per un pareggio più che meritato.
Domenica arriva a Sassari un’altra nobile decaduta, l’Ascoli: sarà necessaria una prestazione superlativa e si dovrà cercare la vittoria a tutti i costi per cominciare la risalita e recuperare il terreno perduto. In ogni caso, già mercoledì alle 18 al Vanni Sanna arriverà il Milan Futuro per il recupero della partita di Coppa Italia: vincere sarebbe una bella iniezione di fiducia e di autostima.
ZACCAGNO 6: una parata molto bella e poi la solita normale amministrazione. Bella anche un’uscita fuori dall’area. Sul gol non poteva fare nulla. Lento nel rilanciare il pallone, ma è inconcepibile che il gioco della Torres parta dai suoi piedi.
DAMETTO 5,5: non ha giocato sui suoi soliti livelli, ha sofferto l’avversario diretto e quando ha provato qualche sortita in avanti si è perso. Troppo lezioso e anche un tantino presuntuoso.
FABRIANI 6: sempre più sicuro e intraprendente. Insuperabile in marcatura, discreto in fase di appoggio.
LIVIERO 6: sulla fascia sinistra ha inizialmente sofferto, poi ha trovato il passo ed è stato sempre propositivo in avanti. Solo la sfortunata deviazione di Scotto gli ha negato la gioia della rete.
ANTONELLI 6: la solita roccia insuperabile. Ha annullato gli avversari e si è anche proposto in avanti, nel finale ha anche fatto l’attaccante. Lui c’è sempre.
ZECCA 6: in grande crescita. Sta tornando il bel giocatore ammirato nella scorsa stagione. Ha anche provato la via del gol. La sua continua pressione sulla fascia destra ha messo in difficoltà la retroguardia ferrarese.
GIORICO 6: meglio delle ultime uscite. Ha chiuso ogni varco e ha anche fatto delle belle aperture. Stupendo lo scambio volante con Mastinu in area avversaria che avrebbe meritato miglior sorte. Ma è ancora lontano da quel Giorico che ha fatto innamorare la tifoseria sassarese.
SCOTTO 5,5: ha giocato largo sulla fascia, non è riuscito a incidere ma almeno si è fatto sempre trovare pronto negli scambi con i compagni.
MASTINU 6: ha predicato nel deserto visto che dal suo sinistro magico sono partiti i palloni più pericolosi. Una sua girata volante a centro area avrebbe meritato miglior fortuna. Ogni tanto dovrebbe provare a tirare da fuori area anziché cercare sempre l’imbucata per i compagni. Sfortunato nella deviazione in barriera che ha regalato la vittoria alla Spal.
FISCHNALLER 6: si è dannato l’anima come sempre. Ha corso tantissimo, ha anche sfiorato il gol. Ma era troppo solo in avanti e soprattutto si è scontrato con avversari troppo più dotati dal punto di vista fisico che l’hanno sovrastato nel gioco aereo e maltrattato quando aveva la palla tra i piedi.
VARELA 4: non ci siamo, no no… proprio non ci siamo. Ha la dinamite nelle gambe ma non la usa. Quando dovrebbe scattare sulla fascia, cerca altre soluzioni improbabili. Quando ha la palla tra i piedi… lasciamo perdere. Eppure una fiammata nel primo tempo ha fatto pensare che forse si stava finalmente sbloccando. Invece poi è tornato nell’anonimato più anonimo. Correndo a vuoto. Dispiace dargli un voto così basso, ma l’insufficienza Varela se la cerca con il lanternino. Ha bisogno di giocare per entrare in sintonia con i compagni, ma la Torres quanto può ancora aspettarlo?
ZAMBATARO 4,5: ma dove ha la testa questo ragazzo che la scorsa stagione aveva fatto vedere cose egregie e anche qualche settimana fa sembrava che si stesse ritrovando? Ma come si fa a fare una stupidaggine come quella che è stata all’origine della punizione da cui è nato il gol della Spal? Inspiegabile la sua involuzione.
NANNI, MASALA, GUJEBRE E GOGLINO: sono entrati in campo troppo tardi e non sono riusciti a incidere. Nanni ha fatto a sportellate con Nador e ha lasciato intuire che se fosse stato messo in campo qualche minuto prima forse avrebbe potuto dare qualcosa di più in avanti alla Torres. Goglino ha sprigionato la sua velocità e probabilmente se avesse rilevato Varela sulla fascia sarebbe stato più pericoloso.
GRECO: ha messo in campo la squadra migliore che ha espresso anche momenti di bel gioco. A volte sembra che si accontenti del pareggio e soltanto quando gli avversari gli rifilano pesanti schiaffoni sotto forma di gol sembra risvegliarsi dal torpore e cerca di dare la scossa. A volte gli è riuscito, ma nelle ultime giornate invece ha dovuto subire un pareggio assurdo e due sconfitte. Troppo tardivi i cambi, come sempre… La Torres ha comunque espresso una discreta predominanza territoriale, ma non sta trovando sbocchi davanti e sta mancando il guizzo vincente soprattutto quando al centro dell’attacco mancano i due corazzieri: Diakitè o Nanni.