Sassari. Arriva in libreria “Il tepore che resta”, la nuova raccolta poetica di Giovanni Nuscis, 66enne scrittore sassarese giunto alla sua quinta opera. Le settantacinque poesie del libro (editore Arcipelago Itaca) sono state scritte tra il 2007 e il 2022.
La prima sezione, la più recente e la più ampia, ne contiene trentuno: tra esse, quella che dà il titolo alla raccolta; tutte scritte tra il 2018 e il 2022. Gli altri testi sono stati raggruppati per consonanza tematica nelle altre quattro sezioni (temi sociali, sull’amore e poesie dedicate, o sulla poesia). La quarta sezione (poesie dedicate) contiene i componimenti meno recenti (i primi, risalenti al 2007).
Scrive il poeta e critico Antonio Fiori: “Il dettato è quasi sempre in seconda persona singolare ma il tu muta di continuo: di volta in volta è l’accusato, la vittima, il dedicatario, il lettore, l’autore stesso. Giovanni Nuscis procede nel solco della precedente raccolta – “Il grande tempo è ora” (Arcipelago Itaca, 2021) – mosso dalla stessa vocazione e continuando ad attingere dall’unico bagaglio che abbiamo, la vita. Troveremo conferma della limpidezza del verso, dello sguardo amaro sul mondo, della sete di giustizia, dell’importanza dell’incontro con l’altro, dell’anelito religioso. Il notevole profilo etico e l’intensa spiritualità di questa poesia, ci restituiscono ammonimenti e carezze, coraggio e sgomento.”
Di seguito, due poesie tratte da “Il tepore che resta”.
PARCO DI SAN PAOLO
A Michele e Melissa
Sarete fuori un giorno
dal rettangolo di prato
dove adesso giocate.
Un ricordo sarà
l’ippocastano maestoso
piantato al centro dell’aiuola
e la passiflora, in fondo al giardino
al cui profumo vi sollevo.
Più viva sarà forse la memoria
di quel padre un po’ distratto
che su di voi vegliava
con un libro in mano.
Ma quelle ore assieme
non si perderanno in noi
né in questo parco.
Col vento estivo sulle foglie
torneranno le nostre voci.
ETERNO
Sono nato eterno
l’ho capito da presto
per questo sono sereno,
persino in questo sacco
in cui mi hanno messo.
Volato via
ritornerò leggero
per risvegliarmi urlante
in altro luogo e tempo.
Fino a interrompermi di nuovo.
Ma voi padri e madri
di tutte le esistenze già vissute
dove siete?
E voi, figli amatissimi
ogni volta lasciati tra le lacrime?
Vi cercherò e vi troverò
fissandovi, studiandovi nei tratti
ovunque sarete.
Così di vita in vita
sempre meno estranei
sempre più persone
a cui volere bene
fino a quell’amore totale
che nessuno esclude.
***
Giovanni Nuscis è nato nel 1958 ad Ancona, dal 1973 vive a Sassari.
Ha pubblicato i libri di poesia:
Il tempo invisibile (Book Editore 2003 – Premio Nazionale di poesia “Alessandro Contini Bonacossi” 2003, come opera prima);
In terza persona (Manni 2006);
La parola data (L’arcolaio 2009);
Transiti (Quaderni di Poiein a cura di Gianmario Lucini – Puntoacapo Editrice 2010);
Il grande tempo è ora (Arcipelago Itaca Edizioni 2021; 1° Premio per la poesia edita al 63° Festival internazionale di letteratura “San Domenichino” 2022; Premio della giuria al Premio “Lord Byron” Porto Venere – Golfo dei poeti 2022; Menzione d’onore al Premio “Lorenzo Montano” 2022; segnalazione al Premio Internazionale di poesia “Poesia Onesta” 2022; opera selezionata al Premio Internazionale di letteratura “Città di Como” 2022).
Alla sua poesia ha dedicato un saggio monografico Gianmario Lucini: La parola e lo spessore (Quaderni di Poiein – Puntoacapo Editrice 2010).
È inserito nell’Almanacco dei poeti e della poesia contemporanea n. 4 – Sardegna (Raffaelli Editore 2016).
Ha fatto parte della giuria tecnica del Premio Letterario Internazionale “Città di Sassari”.
Collabora con la rivista di poesia “Metaphorica”. Fa parte, dal 2008, della redazione del litblog collettivo “La Poesia e lo spirito”.
Ha un blog personale: “Transito senza catene”.