Elisa Pintus in gara con la maglia della Bracco

di Pier Luigi Rubattu

Sassari. Quindici. Cinquanta. Ti aspetti una sequenza di scongiuri quando pronunci quei numeri. Invece Elisa Pintus, 30 anni, sassarese di Campanedda, affronta l’argomento apertamente, con la razionalità della sua professione di chimica nel laboratorio dell’Agenzia delle Dogane a Cagliari: “Superare i 15 metri nel peso e i 50 nel disco? I miei personali sono di 14,69 e 49,32, credo  sia normale puntare a quei risultati”.

Pintus è l’atleta sarda che ha lanciato più lontano di tutte il peso da 4 kg e il disco da un chilo. A credere in lei, dodici anni fa, era stato l’allenatore Nicola Piga. Quella ragazza dal gran fisico sembrava incerta sulla specialità a cui dedicarsi: “Le facevano fare un po’ di tutto, ma si vedeva che era una lanciatrice nata”. E tu, Elisa, quando hai capito che saresti diventata forte? “Intorno ai vent’anni, il giorno che in allenamento, di colpo, ho lanciato due metri più del solito. Nicola pensava che avessi barato…”

Ha creduto in Elisa Pintus anche una delle più importanti società italiane di atletica leggera, la Bracco di Milano, che nel 2024 l’ha inserita nella squadra che puntava allo scudetto. Appuntamento rimandato, ma ai campionati italiani è arrivato un buon  terzo posto e Pintus ha fatto la sua parte.

Nel 2024 Elisa è stata decima in Italia nel peso con il suo primato personale (quello nel disco risale a due anni fa). Ha una qualità preziosissima per le gare a squadre: “Se mettiamo  peso e disco assieme – spiega il coach – è fra le prime tre in Italia. Il valore delle due prestazioni sommate è di 1800 punti”. Tradotto: nelle sue specialità Elisa garantisce un piazzamento importante. “Tant’è vero che diverse società erano interessate a lei. Ma alla Bracco abbiamo trovato un ambiente e un sostegno eccezionali, con la possibilità di gareggiare tanto”.

Elisa Pintus – come ormai quasi tutte le lanciatrici – nel peso usa la tecnica della rotazione. Fa venire i brividi vedergliela provare stando in equilibrio sulle gradinate dello Stadio dei pini. Ma i lanci sono un cocktail di forza, velocità, danza, non si è bravi se non si ha una coordinazione estrema. “Tutto sotto controllo”, assicura Nicola Piga. 

Dimenticati per fortuna i tempi delle donnone gonfiate e irsute stile Urss/Germania Est, oggi le pedane sono anche passerelle di bellezza, esibizione di corpi slanciati e proporzionati. Elisa Pintus non fa eccezione: “Sono alta un metro e 80 e peso 84 chili. Il mio fisico non è cambiato più di tanto in questi anni, nonostante i sei allenamenti alla settimana e le sedute in palestra”. Ha cominciato con l’atletica a Porto Torres insieme ai compagni di classe del liceo, ha proseguito a Sassari con la Shardana, poi il trasferimento a Cagliari con il Cus. Spostamento sportivo, di residenza e di lavoro.

Elisa ha una vita molto impegnata (“anche sentimentalmente, con un atleta”). “Penso che la mia dedizione in campo sia a tutti gli effetti quella di una semiprofessionista – continua -. A Cagliari seguo i programmi del  coach; nel weekend, quando posso, torno a Sassari per farmi allenare direttamente da lui”. 

Nicola Piga è nato in Piemonte, a Borgosesia, ma l’origine sarda è chiara dal cognome. Ora vive a Sorso. Tanto sport praticato, con sei anni di bob ad alto livello. Era tra i probabili olimpici per Albertville 1992, ma fu fermato da un incidente stradale.  “Poi sono stato per 7 anni direttore tecnico della nazionale di bob: un mio equipaggio ha vinto un’Olimpiade giovanile. In atletica sono tecnico specialista di quarto livello europeo, l’unico in Sardegna, per ora”. 

Tornando a Elisa, quant’è difficile conciliare lo sport ad alto livello con il lavoro? “Si fa. Bisogna essere ordinati e organizzati. Se devo gareggiare fuori dalla Sardegna uso i giorni di ferie”. 

L’alimentazione? “Per fortuna non ho allergie, mangio un po’ di tutto dandomi una regolata. Quando devo andare al campo faccio un pranzo al volo, una pasta al tonno e via, ma da buon chimico mi piace cucinare”.  

Secondo il suo tecnico, Elisa Pintus ha ancora molti anni di buona atletica davanti: “La tranquillità economica conta. E c’è la serenità in campo: abbiamo una condivisione tale per cui può cavarsela da sola. Sta anche studiando per diventare  allenatrice”.

Carriera lunga, lanci sperabilmente sempre più lunghi: “Finché mi diverto e me la sento, io ci sono”,  conferma Elisa. Obiettivi per il 2025?  “Quei due numeri lì: quindici e cinquanta”.

A questo link tutti i risultati di Elisa Pintus:

https://www.fidal.it/atleta/Elisa-Francesca-Pintus/iKiSmZSoa2c%3D