L’Associazione Editori Sardi (AES) accoglie positivamente l’iniziativa della Giunta regionale che ha stanziato 1,8 milioni di euro per l’acquisto di libri destinati alle biblioteche degli enti locali, un intervento mirato a sostenere le librerie del territorio e, in particolare, l’editoria sarda in un momento di difficoltà per il settore. Tuttavia, l’AES propone alcuni correttivi che potrebbero rendere il provvedimento ancora più efficace.
La norma regionale, ispirata al Fondo Biblioteche introdotto nel 2020 dall’allora ministro Franceschini, prevede che il 30% delle risorse sia impiegato per l’acquisto di libri editi in Sardegna, applicando così un vincolo di tutela rispetto alla misura nazionale. Secondo l’AES, però, tale percentuale sarebbe più incisiva come clausola di garanzia, e non come tetto massimo di spesa. Questo permetterebbe alle biblioteche la possibilità di superare tale soglia, sostenendo maggiormente gli editori locali.
Inoltre, la normativa prevede che l’intero acquisto delle biblioteche avvenga nelle librerie sarde, mentre il decreto nazionale destinava solo il 70% degli acquisti a librerie di prossimità. Per l’AES, ciò comporta un forte ridimensionamento del sostegno diretto all’editoria sarda rispetto a quanto previsto dalla RAS. Considerando infatti i margini di distribuzione (55% sul prezzo di copertina), si stima che agli editori sardi arriveranno circa 243mila euro, da suddividersi tra una trentina di case editrici locali, mentre il restante 1,53 milioni andrebbe a beneficio della filiera delle librerie sarde, della distribuzione regionale e nazionale e, in ultima analisi, dell’editoria nazionale, prevalentemente rappresentata dai grandi gruppi. «Un sostegno più rilevante all’editoria locale», osserva l’AES, «sarebbe particolarmente opportuno in una regione come la nostra, dove il comparto è in una fase di grande fragilità.»
Pur riconoscendo che il provvedimento costituisce un prezioso aiuto per un settore in difficoltà, l’AES segnala l’importanza di un dialogo diretto tra editori e biblioteche per garantire che i fondi, da spendere entro l’anno, siano utilizzati in modo oculato. In ogni caso, l’associazione conferma il proprio impegno nel promuovere l’offerta culturale dell’isola, incentivando il dialogo con le biblioteche e sostenendo il pluralismo editoriale.