Sassari. Avviato  l’iter amministrativo col sì unanime della giunta comunale: «Riconoscere lo stato di calamità naturale per quanto accaduto il 3 ottobre in città». È l’appello formulato dalla giunta comunale di Sassari alla Regione, chiedendo a Cagliari di fare propria la decisione assunta ieri pomeriggio all’unanimità dall’esecutivo guidato dal sindaco Giuseppe Mascia. «Il 3 ottobre dalle 9  alle 12.30 il territorio comunale è stato interessato senza soluzione di continuità da intense piogge», è la premessa da cui partono sindaco e assessori per rimarcare che «l’eccezionalità dell’evento meteorologico ha determinato criticità importanti per la viabilità e provocato danni ingenti ai cittadini e alle attività produttive, nonché danni al patrimonio pubblico e privato».
Come è emerso dalle relazioni fornite dai diversi uffici competenti dell’amministrazione comunale, «le abbondanti precipitazioni hanno implicato portate idrauliche di molto superiori a quelle sopportabili dalle reti di canalizzazione, causando l’innalzamento del livello dell’acqua e l’allagamento di strade urbane ed extraurbane e di fabbricati richiedendo l’attivazione di un importante dispositivo di protezione civile rivolto a fronteggiare l’emergenza». Al punto che il sindaco aveva ordinato l’attivazione del Coc, il Centro operativo comunale, informandone la Regione.
Dopo l’attivazione del Coc sono partite immediatamente attività di presidio del territorio con le squadre
della protezione civile operative a livello locale. «È accertato che le problematiche rimarcati rientrino nella categoria della calamità naturale così come definita dalla legge regionale, come conferma anche l’istruttoria curata dai vertici della protezione civile del Comune di Sassari».
Il provvedimento della giunta comunale, che tiene conto dei pareri dirigenziali e tecnici, tutti favorevoli, è
lo strumento attraverso cui l’amministrazione intende dotarsi della possibilità di attuare provvedimenti
con procedure d’urgenza, laddove il bilancio comunale lo consenta, al fine di concretizzare «ogni opportuna azione volta alla tutela degli interessi e alla salvaguardia dei diritti degli operatori economici e
dei privati cittadini interessati dai danni causati dalle eccezionali precipitazioni».