Da sx: Atzori, Cocco, Rei, Nieddu e Ciancilla

di Pier Luigi Rubattu

Sassari. Chi ha la bracciata frenetica, chi scivola   nell’acqua con apparente placidità, chi l’acqua la percuote con un ritmo solenne di onde liquide e onde sonore. Ognuno nuota in modo diverso, ma vanno tutti forte i cinque atleti di punta della Sporter Academy di Sassari. 

Dopo un anno di grande crescita, Francesco Atzori (classe 2007), Salvatore Ciancilla (2005), Gabriele Cocco (2008), Vladislav Nieddu  (2005) e Mattia Rei (2007) fanno chilometri in vasca per arrivare rodati al primo appuntamento nazionale della nuova stagione, il Trofeo Nico Sapio a Genova dall’8 al 10 novembre.

A seguirli, nella piscina del Canopoleno, c’è l’allenatore Stefano Masala, che della Sporter è anche presidente.

“Gabriele Cocco quest’anno ha fatto i record sardi ragazzi in tre stili diversi:  52”44 nei 100 stile libero, 30”20 nei 50 rana e 56”17 nei 100 farfalla (vasca da 50 metri);  51”34 nei 100 stile libero in vasca corta. Mattia Rei  ha battuto  il primato ragazzi dei 100 dorso (56”52) e quello juniores dei 200 stile libero (1’49”35), entrambi in vasca da 25 metri. Anche gli altri si sono migliorati: Vladislav Nieddu è soprattutto un dorsista, Salvatore Ciancilla un delfinista e Francesco Atzori predilige la rana”.

Ed eccoli qui, due ore in piscina sei volte la settimana, più gli allenamenti in palestra. Due atleti sono di Alghero e per loro la routine è più complessa.  Gabriele Cocco: “Frequento il liceo sportivo e grazie al progetto Studente-Atleta non faccio i rientri”. Salvatore Ciancilla: “Io studio Economia e management all’università: la mattina treno per Sassari, poi lezioni, pranzo al sacco, allenamento, di nuovo in treno per tornare a casa”.

Nuotate diverse, età diverse, corpi diversi. Il denominatore comune è la fatica in vista di obiettivi chiari. L’allenatore li tiene per sé,  i ragazzi non ci girano  attorno: Cocco,  Rei e Ciancilla puntano a ottenere il tempo minimo per i campionati italiani assoluti. Insomma, si sentono pronti per il nuoto dei “grandi”. Atzori e Nieddu vogliono arrivare ai campionati italiani giovanili.

A bordo vasca Stefano Masala segue il primo vero allenamento della stagione: nessuno stress, solo una serie di nuotate lunghe. A proposito, come fa un nuotatore a combattere la noia? “Dipende dagli allenamenti”, spiegano i ragazzi, che sono  molto amici tra loro e si frequentano anche fuori dalla piscina. 

Il rapporto tra noia e fatica è inversamente proporzionale. “Se l’allenamento non è  duro, nelle pause riusciamo a chiacchierare e scherzare”, dicono Gabriele e Vladislav. Ma se l’impegno cresce “può succedere che ti annoi zero e fatichi un miliardo”, spiega Mattia.  “La fatica la senti a prescindere, ma la noia la batti pensando a quello che fai, analizzando il gesto tecnico”, aggiungono Francesco e Salvatore.

Gesto che a un osservatore improvvisato appare personalissimo per ogni atleta. E i manuali del nuoto? “Quello che vedi sopra l’acqua ha un’importanza relativa, è quello che succede sotto la superficie a essere decisivo per la prestazione – dice Stefano Masala -. Se nuotano veloci il gesto va bene: a volte si perde troppo tempo a correggere particolari che influiscono quasi niente. Noi cerchiamo di dare ai ragazzi il massimo delle conoscenze disponibili: da tre anni collaboriamo con Paolo Penso, specialista in Teorie e metodi di allenamento e docente alla Scuola dello Sport di Roma, che ci consiglia anche su tempi e modi dell’alimentazione”.

L’altro requisito fondamentale è la testa. Ognuno ha un suo percorso, a un certo punto scatta la molla che proietta verso i risultati di prestigio. Quasi tutti hanno cominciato da piccoli, ma spesso il nuoto ha dovuto prendere il sopravvento su altri sport. 

Mattia Rei: “Giocavo anche a basket: un giorno un compagno che non mi stava troppo simpatico mi ha fatto male e non ci sono più andato”. Salvatore Ciancilla: “Ho deciso per il nuoto quando ho iniziato l’agonismo, avevo provato  anche con il calcio ed ero bravino. Ma in vasca mi divertivo di più”. Francesco Atzori: ”Io giocavo in porta a pallamano, ma ho preso troppe pallonate in faccia…”. 

L’eccezione è Vladislav Nieddu, che a 19 anni dimostra che il nuoto non è soltanto precocità: “Ho iniziato  in prima media e i primi buoni risultati sono arrivati  due anni fa: adesso punto più in alto”. 

Per Gabriele Cocco, il più giovane  del gruppo, la consapevolezza è scattata non molto tempo fa, a 14 anni. Si potrebbe dire che in acqua va come una moto, la sua grande passione, condivisa con Vladislav.

Mattia e Salvatore nel tempo libero si sfidano a basket. Francesco invece salta dalla piscina alla cucina: è lui lo chef al quale rivolgersi per festeggiare un record o una vittoria. Nel 2025 potrebbe essere molto impegnato anche ai fornelli.

Per saperne di più:

https://www.sporteracademy.com

https://www.federnuoto.it

https://www.nuotosardegna.it/record-regionali-agg-aprile-2022/