Martis. Dopo due giornate ricche di arte, cinema e incontri con registi di rilievo, la settima edizione del CineMartist, con la direzione artistica del docente dell’Accademia di Belle Arti di Sassari Davide Bini, si prepara a chiudere in bellezza con un’ultima giornata all’insegna del cinema documentario e della cultura locale.
Nella serata del 27 settembre, CineMartist ha proseguito le proiezioni del concorso “La Caja de Pandora”, in gemellaggio con il Festival del Cinema di Santafé de Antioquia, proponendo il cortometraggio vincitore del premio “Miglior Film di Finzione”, We are almost there di Carlos Prias. Il giovane regista si è poi collegato in video direttamente dalla Colombia, raccontando di come, partendo da pochi mezzi, sia passato dal realizzare i primi corti fino ad arrivare a dirigere lavori più complessi.

Successivamente, è stato presentato il documentario di Enrico Salvatore Porcheddu, Manos de fainas pro s’affidu – riti del matrimonio ittirese degli anni ’50, prodotto dall’Associazione Culturale Itifallico.
Questo lavoro, attraverso un approccio osservazionale, ha celebrato le tradizioni matrimoniali ittiresi degli anni ’50, evidenziando l’importante ruolo delle donne nella comunità e preservando un patrimonio che rischia di perdersi nel tempo. “Sono partito da un filmato d’archivio del 1957 – ha spiegato Porcheddu – utilizzandolo come base per realizzare il documentario durante la rievocazione de s’affidu ittirese. È stata l’opportunità di dare il mio piccolo contributo al mio paese”. Il regista ha raccontato le emozioni e le scelte artistiche fatte durante le riprese e la post produzione, rispondendo alle domande della relatrice, Margherita Puledda, e del pubblico. Un lavoro dove protagoniste indiscusse sono le donne. “Ho voluto dedicare questo lavoro a mia nonna. Il documentario è un omaggio alle donne, che in quel sistema rappresentavano una vera e propria colonna portante”.

La serata si è conclusa con la proiezione del toccante documentario Arturo torna dal Brasile di Marco Antonio Pani; un racconto avvincente sulla vita dell’emigrante sardo Arturo Usai.
Il film ha emozionato gli spettatori con una narrazione intensa, che ha saputo intrecciare la storia personale di Arturo Usai con il contesto storico e sociale del dopoguerra tra Alghero e Rio de Janeiro, offrendo una riflessione profonda sul tema dell’emigrazione e della memoria storica. “Un’idea nata per caso – ha detto Pani – quando ho capito che quell’anziano dentista aveva familiarità con il 35 mm, e una storia molto interessante su cui indagare. Di lui si sapeva solo che fosse un odontoiatra: la sua storia precedente era ben nascosta”. Una storia nascosta all’interno di grandi scatoloni, in cui il regista ha dovuto scavare per tirar fuori il toccante documentario che lo ha portato fino al Brasile. “È stato un progetto che mi ha restituito molto, uno dei lavori che più mi hanno fatto amare il documentario”, ha chiuso Pani.

La seconda serata di CineMartist ha ribadito l’importanza del festival nel raccontare il territorio e le sue tradizioni attraverso il cinema documentaristico, mantenendo vivo il dialogo tra passato e presente. Il vero valore aggiunto del festival risiede nella capacità di far incontrare il pubblico con chi, attraverso le proprie storie, riesce a trasportarlo in mondi lontani che, quasi per magia, diventano così vicini da emozionare profondamente.

Oggi, sabato 28 settembre, l’evento riprenderà alle 21:00 presso il Centro Polivalente “Vincenzo Migaleddu”, con la proiezione di Petricor, vincitore del premio come “Miglior Documentario” all’ultima edizione del concorso “La Caja de Pandora”, organizzato dal Festival del Cinema di Santafé de Antioquia in Colombia. Juan José Arias Gil, regista del cortometraggio, sarà presente in collegamento per discutere del suo lavoro con il pubblico.
La serata proseguirà con una nuova tappa della sezione “Il cinema di Marco Antonio Pani”. Alle 22:00 verrà proiettato il film Il barbiere della Marina, seguito da un incontro con il regista sardo, noto per la sua ricerca cinematografica legata al territorio.

La mostra Eutimìa, a cura di Gloria Perra e Gavino Puggioni, inaugurata giovedì al Museo Paleobotanico, sarà visitabile sino alla mezzanotte di oggi.
A chiudere quest’edizione di CineMartist sarà la proiezione di tre documentari realizzati dagli studenti dell’Accademia di Belle Arti “Mario Sironi” di Sassari. “Storie e racconti dell’Anglona” ci porterà alla scoperta delle tradizioni religiose e delle feste patronali di Martis, Laerru e Chiaramonti, valorizzando il ricco patrimonio culturale locale.

L’ingresso è libero e gratuito per tutti gli eventi.
CineMartist è organizzato dal Comune di Martis con il supporto della Regione Sardegna, della Fondazione Sardegna Film Commission e in collaborazione con l’associazione Hypergamma e l’Accademia di Belle Arti di Sassari.

Frame del film “Arturo torna dal Brasile”
Margherita Puledda ed Enrico Porcheddu
Il regista Carlos Prias