Roma. I dati più recenti rilevano che in Sardegna la mancanza di medici di famiglia è particolarmente accentuata e pone la Medicina Generale di fronte a una penuria che travolge anche le principali città, come Cagliari e Sassari. La natura insulare della regione e l’isolamento di alcuni comuni aggravano i problemi già diffusi altrove, come l’eccesso di burocrazia a cui il MMG è sottoposto, la mancanza di infrastrutture adeguate, la necessità di personale infermieristico e amministrativo per poter adempiere al meglio alle funzioni cliniche. Queste sfide sono al centro del Congresso regionale della Sardegna dalla Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie (SIMG), in programma il 27-28 settembre a Cagliari.

 

SANITÀ SARDA IN SOFFERENZA, MANCANO OLTRE 500 MMG E ALCUNE AREE SONO ISOLATE

La Sardegna ha delle peculiarità che la contraddistinguono da tutte le altre regioni. Se alcuni problemi come la cronica carenza di Medici di Medicina Generale la accomunano a tante altre aree del Paese, la situazione è aggravata dalla totale assenza di medici di famiglia in alcuni piccoli comuni, poco popolosi e mal collegati. Il fenomeno fa parte di una realtà sociale più ampia: in queste realtà con meno di mille abitanti chiudono le scuole, i negozi, gli uffici, così diventano meno attrattivi anche per i Medici di Medicina Generale.

 

“La realtà sarda è quella di una popolazione over 14 di un milione 400mila abitanti circa per la cui presa in carico mancano più di 500 Medici di Medicina Generale, soprattutto nei piccoli comuni dell’Oristanese, dell’Ogliastra, della Barbagia, del Sulcis-Iglesiente – sottolinea Carlo Piredda, Segretario SIMG Sardegna –. La novità di questi ultimi mesi è che i medici di famiglia iniziano a mancare anche nelle grandi città come Cagliari e Sassari, cosa mai verificatasi in passato. Un quadro destinato a peggiorare da qui a due anni: entro il 2026, infatti, è previsto il pensionamento di altri 333 medici: una percentuale significativa, che potrebbe aggravarsi qualora alcuni di questi anticipassero la pensione rispetto ai 70 anni. L’età media dei medici sardi, infatti, è tra le più alte in Italia, che a sua volta presenta la classe medica più anziana d’Europa. Ogni MMG dunque deve coprire più aree contemporaneamente, aumentando un carico di lavoro già gravato da aspetti burocratici che esulano dalle sue competenze. In breve, la medicina del territorio rischia l’estinzione. In città come Isili, San Gavino, Iglesias, Lanusei, il depotenziamento degli ospedali con la cronica carenza di personale ha privato il Medico di Medicina Generale anche del supporto ospedaliero – aggiunge Carlo Piredda – Lo slancio che il PNRR vuole dare alla medicina del territorio in Sardegna rischia di rimanere disatteso: delle 50 case di comunità previste, infatti, al momento neanche una è operativa. Inoltre, la chiusura delle guardie mediche ha privato la Regione anche di un piano per la cura della popolazione turistica, che nei mesi estivi moltiplica notevolmente il bacino di utenza della sanità regionale. I Medici di Medicina Generale rimasti in Sardegna, pertanto, sono sempre più oberati di lavoro e in difficoltà nella gestione delle proprie mansioni. In assenza di adeguati supporti e senza un necessario personale di studio rischia di diventare complicato anche espletare funzioni essenziali come le vaccinazioni o la diagnostica di primo livello”.

 

DOPO 14 ANNI TORNA IL CONGRESSO SIMG SARDEGNA, 200 DELEGATI DA TUTTA L’ISOLA

Il Congresso SIMG Sardegna torna nell’isola dopo 14 anni. Venerdì 27 e sabato 28 settembre a Cagliari, presso l’Hotel Holiday Inn sarà l’occasione per riunire 200 medici di famiglia provenienti da tutte le province, a dimostrazione della volontà della Medicina Generale di riappropriarsi della professione. Le numerose sessioni scientifiche affronteranno tutti i temi di competenza della medicina generale, come la prevenzione, la gestione delle cronicità, l’appropriatezza terapeutica, e ancora aggiornamenti dalla letteratura e focus sulle nuove indicazioni ministeriali. Inoltre, sono previsti laboratori di simulazione dell’attività medica per una rapida e concreta acquisizione di competenze pratiche. Questo duplice sforzo, teorico e pratico, rientra nella costante attività di SIMG di formazione e di produzione di contenuti scientifici, seguendo la linea nazionale.