Spargi, Arcipelago la Maddalena. L’emergenza animali selvatici nell’arcipelago di La Maddalena è diventata preoccupante, soprattutto dopo che un bambino è stato ferito ai genitali da un cinghiale il 18 agosto. Fino ad allora, i cinghiali erano stati considerati una curiosità, spesso immortalati mentre rubavano il pranzo ai turisti. Tuttavia, l’abitudine dei visitatori di nutrire e avvicinarsi a questi animali ha peggiorato la situazione, portando le autorità a imporre misure severe. Il 30 agosto è stato vietato l’accesso a Spargi e alla zona circostante per consentire l’abbattimento selettivo dei cinghiali, con l’obiettivo di ridurre il rischio per i turisti.
Questa decisione sta facendo sollevare diverse critiche, una tra queste è quella della LAV Sardegna, che pubblichiamo:
“È stato disposto per oggi 30 agosto l’abbattimento dei cinghiali di Spargi, dopo l’episodio del bambino morso da un cinghialino che cercava di sottrarsi alla prepotenza e stupidità umana.
Una decisione questa che riassume le mancanze di chi è preposto a proteggere il patrimonio naturale della nostra isola.
Questi animali, i cui comportamenti non rappresentano una minaccia per l’ecosistema, sono diventati vittime di una cattiva gestione e della mancanza di competenze adeguate da parte di chi ricopre ruoli politici.
La presenza umana nei nostri delicati ecosistemi, sempre più invadente, senza regolamentazione né per numero di presenze né per comportamenti da adottare, sta mettendo a rischio non solo la natura, ma anche l’identità e l’integrità dei luoghi che abitiamo.
Quest’anno, è diventato ancora più evidente che la nostra isola necessita di regole più severe, accompagnate da sanzioni adeguate per chi non rispetta l’ambiente.
La decisione di abbatterli è eticamente inaccettabile, si nega il diritto alla vita ad esseri viventi distruggendo la connessione naturale di una specie con l’ecosistema circostante, incuranti dei legami affettivi e della sofferenza appartenente anche ai cinghiali. Politiche profondamente discriminatorie e distruttive. Iniziative che si sono inoltre dimostrate inefficaci e servono solo ad accontentare il bacino elettorale dei cacciatori sottovalutando tra l’altro il danno di immagine della Regione Sardegna agli occhi dei turisti.
Chiediamo che venga istituita una Carta del Turista, dove vengano forniti suggerimenti e istruzioni per un comportamento corretto da mantenere durante la visita alla nostra isola. L’interdizione dei turisti dagli habitat più delicati e importanti per il patrimonio regionale.
In questo momento di crisi, è fondamentale che la politica e le associazioni lavorino insieme per tutelare Spargi. Lav è disponibile a collaborare per soluzioni innovative e non cruente.
Solo così possiamo garantire un futuro florido e rispettoso per le generazioni a venire”.