I Tenores di Bitti

San Teodoro. Il mese di agosto si aprirà con una serata dedicata all’isola desiderata da molti, rispettata per la sua storia e ammirata per la sua bellezza. Per il 1° agosto cambia l’orario di inizio dello spettacolo, non più alle 19:00, ma alle 20:00. Carlo Sezzi, direttore artistico del Cala D’Ambra Music Festival, per questo settimo in cartellone, ha creato un percorso di ascolto. Ecco i protagonisti:

Tenores di Bitti Mialinu Pira
Ad aprire le danze saranno i suoni ancestrali dei Tenores di Bitti “Mialinu Pira”, gruppo composto da Omar Bandinu, Marco Serra, Bachisio Pira e Arcangelo Pittudu, che da anni svolge un’intensa attività artistica esibendosi più volte non solo in Europa, ma anche fuori i confini del vecchio continente. I Tenores Mialinu Pira hanno esperienze e collaborazioni internazionali, fra tutte con il suonatore di cornamusa asturiana Hevia, l’Orchestra Mediterranea di San Paolo del Brasile che ha portato alla realizzazione di un CD e un DVD, la cantante serba Bilja Krstić & Bistrik Orchestra, la cantante e violinista ceca Iva Bittová, Roberto Molinelli e l’Orchestra della Magna Grecia, e anche la partecipazione alla colonna sonora del film tedesco “Meine Schöne Bescherung” (2007).

Totore Chessa
Ha iniziato a suonare quando aveva quindici anni e oggi è considerato giustamente il più grande organettista sardo. Totore Chessa è un virtuoso, ogni ballo è curato nei minimi particolari; accompagna i gruppi folk durante le diverse esibizioni, svolgendo l’antico ruolo di suonatore nei momenti di svago.

Coro L’Aldia
Il Coro L’Aldia di San Teodoro è un coro polifonico misto, diretto da Luigino Cossu; può considerarsi un vero e proprio laboratorio per il recupero della lingua sarda.

Gruppo Folk Cuccuru e Janas
Il Gruppo Folk “Cuccuru ‘e Janas” di Siniscola è composto da ragazzi e ragazze di età compresa fra i 15 e i 30 anni, e oltre alle otto coppie che si esibiscono da tempo, vanta più di 40 iscritti. Negli anni ha ottenuto molti successi, ballando in varie piazze della Sardegna, d’Italia e all’estero, promuovendo e valorizzando usi, costumi e tradizioni popolari.

Film Arbores
Con il calare del buio, alle 22:30, sarà proiettato il film “Arbores” di Francesco Bussalai, presente durante la visione del film. Si tratta di un film prodotto da TerraTrema Film, con il supporto della Regione Autonoma della Sardegna, in collaborazione con Ilisso Edizioni, Cineteca Sarda, Università di Cagliari, Terra de Punt e Associazione Culturale Cuccuru Nigheddu. Una storia antica, mai così attuale.

La Trama
Durante il 1800, una speculazione selvaggia guidata dal governo piemontese dei Savoia rade al suolo l’ottanta percento dei boschi della Sardegna. Nel 1861, il Regno di Sardegna si trasforma in Regno d’Italia e la Sardegna paga il suo tributo al nuovo Stato diventando, ormai brulla, l’isola delle pecore. Cantato da Grazia Deledda, Nobel per la letteratura nel 1926, il bosco del monte Ortobene, a Nuoro, ha subito, nella seconda metà dell’800, la medesima sorte. Oggi, dopo gli speculatori, i taglialegna, i carbonai e gli incendi, la foresta ricresce; la notte, gli animali del bosco, cinghiali, martore, volpi, donnole, ricci, si riprendono i propri spazi e sembrano incontrarsi per mangiare e danzare insieme. Dalle ceppaie di quei lecci millenari gli alberi rinascono. Oggi il bosco ricresce, e i protagonisti vivono: Checco cura le sue capre, Gianmario si arrampica sugli alberi e Donatella legge Grazia Deledda a Giulia e a Giacomo per farli addormentare. Con i colpi di scure dell’800, insieme agli alberi perdemmo anche la memoria di una Sardegna boscosa e piena di acque, di un popolo che viveva in armonia con essa. Oggi il bosco ricresce. L’acqua, come la memoria, ritorna. “Arbores”, la storia perduta degli alberi della Sardegna, ha avuto oltre cinquanta proiezioni pubbliche, tra cui dodici per i ragazzi delle scuole della Sardegna, cui hanno partecipato circa duemila ragazzi.

Tutti gli appuntamenti del Cala D’Ambra Music Festival 2024 sono a ingresso gratuito, organizzati dall’Associazione La Jacia, con la direzione artistica di Carlo Sezzi e il patrocinio del Comune di San Teodoro.