Alghero. Fa tappa alla Villa romana di Sant’Imbenia il viaggio di “Mediterranea. Culture, scambi, passaggi”, il festival letterario curato ad Alghero dall’Associazione Editori Sardi – AES ad Alghero dall’11 al 16 luglio. Dopo le prime tre serate all’ex Mercato Civico, domenica 14 Mediterranea si trasferisce per un giorno al complesso archeologico a pochi chilometri dalla città per un doppio appuntamento. Alle 20 la presidente AES Simonetta Castia e Roberta Morosini, docente dell’Università L’Orientale di Napoli, dialogano con Eugenio Ivetic e Antonio Musarra, autori dei volumi Studiare la storia del Mediterranea e L’isola che non c’è. Geografie immaginarie fra Mediterraneo e Atlantico, editi da Il Maestrale nei mesi scorsi. Nel libro di Ivetic, docente di Storia del Mediterraneo all’Università di Padova, si riflette su come la storia mediterranea differisca da interpretazioni non eurocentriche per indagare gli aspetti politici e culturali di quest’area complessa e in continua evoluzione. Antonio Musarra, docente di Storia medievale all’Università La Sapienza di Roma, descrive invece la forza attrattiva che le isole dell’Oceano hanno esercitato per secoli sugli uomini del mare nostrum, animati dal desiderio di dare forma alla propria immaginazione.
Dalle 21 il suggestivo scenario di Sant’Imbenia sarà invece teatro dello spettacolo “Sita” di Alessia Tondo, una delle principali voci della scena musicale pugliese. Lanciata giovanissima dai Sud Sound System, nel 2021 ha pubblicato il primo disco interamente scritto e interpretato da lei stessa, ricco di intrecci e ballate tutte in dialetto salentino «perché è l’unico – spiega – che racconta la verità su chi sono e sulla terra da dove provengo». L
a quarta edizione di “Mediterranea” è organizzata con Regione Sardegna, Fondazione di Sardegna, Camera di commercio di Sassari attraverso il programma Salude&Trigu, Comune di Alghero e Fondazione Alghero, e in partenariato con, tra gli altri, l’Azienda Speciale Parco Naturale Regionale di Porto Conte.
Nei giorni scorsi, intanto, si sono susseguite le presentazioni all’ex Mercato civico. Nella seconda giornata, dedicata alla narrativa, è stato presentato il romanzo d’esordio di Alessandro Serra Vita di Arturo Amavìs, (Il Maestrale), ambientato nella Riviera del Corallo: «Alghero è legata dal Mediterraneo a Fertilia, borgata incapsulata in un pregiudizio storico ma fortemente unita alla città. Potremmo dire che Alghero è una città fisica, mentre Fertilia è metafisica e sono unite dal fondamentale elemento dell’acqua». Un romanzo di formazione, l’ha definito Elias Vacca che ha presentato il libro, costruito sulle vicende di due famiglie sullo sfondo dell’Alghero di un secolo fa.
Una storia di esilio, di molteplicità culturali e di forti legami familiari è Le mediterranee (Astarte), vincitore del Prix du roman historique 2022, di Emmanuel Ruben, presentato con Roberta Morosini. «È un’autobiografia romanzata della memoria, è la storia della mia famiglia. Mia nonna parlava arabo, mia madre si è imbarcata a 9 anni dall’Algeria per cercare un futuro migliore in Francia; tutto ruota intorno alle origini che il Mediterraneo unisce: influenze francesi, berbere, arabe, ebraiche, ma tra le tante identità emerge l’appartenenza all’unica comunità, l’unico vero Paese che raccoglie tutti noi, il Mediterraneo». La serata del 12 luglio si è chiusa con il concerto “La vida fin finala”, la vita in poche parole, con Renat Sette che ha messo in musica insieme al chitarrista Gianluca Dessì le poesie e i canti dei trovatori occitani, un’arte antichissima tra le tante di casa nella grande varietà culturale Mediterraneo.