Stintino. Il mercato del turismo culturale rappresenta uno dei cardini fondamentali dal quale possono trarre giovamento tutti i settori del turismo sardo. In particolar modo quando si creano sinergie e collaborazioni tra le risorse culturali dell’isola e quelle d’oltremare. Il dato è emerso in modo significativo nella prima edizione del festival musicale “Nessun dorma… sotto le stelle della lirica”, che dal 20 al 27 giugno ha portato al Mut di Stintino circa quaranta artisti provenienti da tutta Italia (e oltre) per cinque intense giornate all’insegna dell’arte e dell’incontro, tra concerti, masterclass, performance e presentazioni di libri.
Le iniziative organizzate da Ars Aurelia e Contrapunctum hanno unito giovani cantanti e musicisti emergenti a maestri di fama internazionale, grazie al lavoro intenso di associazioni, aziende e istituzioni pubbliche. I protagonisti sono giunti da ogni parte dell’isola ma anche da Salerno, dalla Toscana, dal Lazio, dall’Emilia, dalla Spagna e da Londra.
Nomi importanti non hanno avuto alcuna esitazione a prendere parte a questo progetto pionieristico che ha messo in luce il potenziale attrattivo che la Sardegna ha nel settore del turismo culturale. Tra questi il soprano Paoletta Marrocu, interprete rinomata con alle spalle una carriera di alto spessore, quello di Andrea Lucchi, prima Tromba dell’Orchestra sinfonica dell’Accademia nazionale di Santa Cecilia e di Giulio Zappa, segretario artistico del Teatro Donizetti di Bergamo e primo pianista del Rossini Opera Festival di Pesaro.
Un importante valore aggiunto è arrivato dall’affiancamento tra le performance e i percorsi di lavoro didattico come le masterclass di alto perfezionamento, finalizzate a permettere un rinnovo generazionale del mercato musicale sardo con l’idea di restituire prestigio ai giovani artisti e offrirgli la possibilità di farsi conoscere oltremare.
Stupore e soddisfazione sono state espresse dalle direttrici artistiche Irene Dore e Laura Cocco per la calorosa risposta del pubblico a tutti gli eventi di questo primo cartellone: «Le cinque serate hanno garantito una sala gremita di appassionati, esperti e neofiti, permettendo un movimento che ha conferito una forte impennata al settore dell’albergazione e della ristorazione – hanno spiegato –. Gli imprenditori locali hanno così avuto la possibilità di incrementare notevolmente il fatturato, registrando numeri che solitamente, nella zona di Stintino, si raggiungono nel periodo che va da metà luglio a fine agosto».
Ed è questo certamente uno dei punti di forza dell’evento in prospettiva futura: la possibilità di prolungare la stagione turistica locale in maniera efficace, grazie al proliferare di un turismo settoriale poco esplorato ma dall’enorme potenziale.
Un festival dunque che segue un triplo binario: offrire un eccellente prodotto culturale al territorio; garantire alla Sardegna un forte livello di visibilità a livello globale; la possibilità di utilizzare un prodotto culturale come anello di congiunzione, per tanti giovani promettenti, tra il mondo dell’istruzione e quello del lavoro.