Samugheo. La mostra “Ti sei vestita di bianco”, attualmente allestita al MURATS – Museo Unico Regionale dell’Arte Tessile Sarda di Samugheo (OR), rappresenta un percorso impegnato e di rottura su alcuni concetti cari al museo e importanti a livello sociale: il ruolo della donna, la violenza di genere, il rovesciamento degli stereotipi, la guerra, le emarginazioni, il riscatto. Per accompagnare la mostra e il suo percorso espositivo e per focalizzare l’attenzione su alcuni temi, sono stati organizzati eventi che si svolgeranno tra i mesi di giugno e luglio.
Il primo appuntamento si svolgerà domenica 30 giugno 2024 alle ore 11.00. I visitatori avranno la possibilità di partecipare a una visita esperienziale e immersiva “Sotto il velo”. “Sotto il velo” intende offrire un’esperienza di carattere empatico-partecipativa atta a modificare la percezione dell’opera d’arte e a consentire all’osservatore di entrare in connessione con la stessa. Le opere che costituiscono il percorso espositivo non saranno semplicemente osservate ma vissute attraverso un’interazione di carattere sperimentale. “Sotto il velo” intende focalizzare l’attenzione su pensieri, sensazioni ed emozioni del pubblico, non semplice spettatore ma protagonista attivo del museo e dei suoi spazi. È gradita la prenotazione: 0783 631052, museomurats@gmail.com. Costo 12 euro.
Secondo Appuntamento
12 luglio ore 18.00: Presentazione della tesi di laurea di Rachele Tatti “Musica e genere in Sardegna. Il canto femminile a Samugheo”. Un’analisi di come le pratiche musicali possano essere influenzate da aspetti culturali, sociali e storici legati al genere, con particolare attenzione al contesto di Samugheo. Diverse interviste a donne anziane e giovani del paese sono state la base per ricostruire un percorso evolutivo delle pratiche musicali dall’antichità fino alla contemporaneità. Il lavoro ha infine messo in luce determinate tipologie di canto femminile.
Terzo Appuntamento
21 luglio ore 18.00: Presentazione del libro di Adriana Valenti Sabouret “Le nobili sorelle Angioy” (Arkadia editore). Dialogherà con l’autrice Maria Elena Sini. “Una storia vera di umanità fondata sulla famiglia, l’amore, la perdita, il dolore e il tradimento, ma anche di forza, quella di tre ragazze al bivio la cui scelta di vita celerà una sofferenza interiore non indifferente. Una storia che evidenzia personaggi anche imperfetti, regole sociali opprimenti e contrasti quasi insolubili che condurranno le protagoniste a una scelta delicata.”
“Ti sei vestita di bianco” è il passo tratto dal componimento “A Pippa” che la poetessa Alda Merini scrisse in memoria di Giuseppina Pasqualino di Marineo, in arte Pippa Bacca, precocemente strappata alla vita nei pressi della cittadina di Gezbe, in Turchia, durante il viaggio-performance in autostop “Brides on tour” (2008) che avrebbe dovuto condurla da Milano a Gerusalemme. Il verso diventa il titolo di una mostra che intende indagare il valore polisemico dell’abito, del velo e del corredo della sposa, attraverso le opere di Oreste Pipolo, Pietruccia Bassu e della stessa Pippa Bacca, di cui quest’anno, in occasione dei 50 anni dalla nascita, il Museo MURATS celebra il ricordo e la ricerca artistica attraverso l’esposizione di una selezione di opere capaci di evocare riti e simboli archetipici afferenti alla sacralità della natura e al culto della Mater Matuta.
Nelle narrazioni fotografiche di Oreste Pipolo, il velo da sposa diventa carezza, sudario, protezione, ma anche simbolo di denuncia e sensibilizzazione; il suo progetto “Napoli Velata” giunge al Museo Unico Regionale dell’Arte Tessile Sarda – MURATS – di Samugheo, dopo essere stato esposto nelle prestigiose sale del Pio Monte della Misericordia di Napoli. L’abito bianco di Pippa Bacca è emblema di un’energia antitetica, conservatrice e dinamica, silenzioso testimone di un’assenza e al contempo metafora visiva di fiducia negli altri e nell’altrove. La memoria della marcia nuziale intrapresa da Pippa Bacca tra regioni prostrate da conflitti bellici e miseria è un inno alla vita, all’Idea di viaggio inteso come volontà di porsi in ascolto e in dialogo, come capacità di condividere il proprio cammino con il prossimo.
Il corredo matrimoniale è la matrice tessile delle nozze mai celebrate evocate nell’installazione site-specific di Pietruccia Bassu, un’opera in attesa, incapsulata nel limbo dell’inadempiuto, nel tempo sospeso in cui dimora ciò che non ha finalizzato la propria funzione e adesso è altro. Le opere dei tre artisti, pur nella diversità dei media espressivi di riferimento, sono l’esito di processi osmotico-relazionali innescati dagli autori e attivati dalle persone, dalle esperienze, dai luoghi attraversati, vissuti e condivisi. Il viaggio di Pippa Bacca non si è interrotto in un bosco nei pressi di Istanbul, prosegue in Sardegna, a Samugheo, grazie alla volontà di chi crede ancora nei valori che hanno guidato il suo cammino.
Sarà possibile visitare la mostra fino al 21 luglio 2024.