La ceramica è uno dei primi elementi lavorati dall’uomo, e ancora oggi se pensiamo alle piastrelle ci vengono subito in mente quelle realizzate in questo materiale e poi decorate in maniera fantasiosa. Eppure, dai primi esempi “storici” la tecnologia ha compiuto passi da gigante, e oggi le soluzioni a disposizione per arredare la casa, e specialmente il bagno, raccontano tutta l’evoluzione che c’è stata.
La storia delle piastrelle
In realtà, stando agli storici, originariamente le piastrelle in ceramica non sono servite per funzioni di arredamento, ma per fungere da “pagine” per la stesura di testi importanti. Il passaggio all’uso di questi elementi come rivestimenti per pareti o pavimenti è stato successivo, e ha sfruttato due innovazioni decisive: l’invenzione di cilindri in calcite (che consentivano di creare delle decorazioni sull’argilla bagnata, ripetute a piacimento) e la smaltatura, ovvero la decorazione della materia prima con “vernici vetrose”.
Anche se siamo ancora a millenni prima di Cristo, ci stiamo avvicinando a concetti che non sono troppo lontani dalle attuali applicazioni di questo materiale in ambito di home decor.
Le piastrelle oggi
I cataloghi online dei principali rivenditori, come www.iperceramica.it, la principale catena nazionale del settore, ci permettono di scoprire l’evoluzione attuale delle piastrelle: vale a dire, componenti fondamentali e sempre più scelte per il rivestimento delle pareti della stanza da bagno, perché oltre a fornire un elegante impatto estetico hanno caratteristiche strutturali tali che consentono di proteggere le mura dall’acqua, dall’umidità e da altri fattori esterni.
Ovviamente, per rendere possibile questa difesa è molto importante che i materiali scelti siano di altissima qualità, in modo da permetterne un uso continuativo e quotidiano: attualmente, almeno in Italia, le piastrelle sono comunemente prodotte per pressatura e si dividono in tre materiali principali, ovvero gres porcellanato, monocottura e bicottura, in ordine di capacità di protezione dall’acqua o, per meglio dire, di classe di assorbimento di acqua.
Le caratteristiche dei materiali odierni
Il gres porcellanato è il prodotto che garantisce il livello maggiore di assorbimento acqua, compreso fra 0 e 0,5%, pari a una classe BIa: si tratta di una piastrella cotta ad una temperatura che va da un minimo di 1180° ad un massimo di 1250°, nella quale l’alta temperatura di cottura e l’argilla selezionata conferiscono al prodotto finale grandissima resistenza e un assorbimento d’acqua praticamente nullo. Tra le sue caratteristiche principali troviamo: durezza, ingelività (ovvero, capacità di non gelare), resistenza agli agenti chimici e impermeabilità. Per le sue prestazioni e per le sue caratteristiche, sia tecniche che estetiche, si offre a soluzioni di rivestimento sia per interni che per esterni, spaziando dall’edilizia pubblica all’abitazione privata. Oggi il gres porcellanato è la tipologia più avanzata di materiale ceramico e copre circa l’80% della produzione italiana.
Con il termine monocottura (classi BIb-BIIa-BIIb, assorbimento acqua superiore a 0,5% e inferiore a 10%) si fa riferimento a piastrelle realizzate con cottura contemporanea del supporto ceramico e dello smalto a una temperatura compresa tra 1050°e 1180°. Sono piastrelle che hanno una porosità maggiore rispetto al gres e hanno quindi una struttura più debole, ma più facile da forare: sono pertanto idonee solamente nella posa in interno e possibilmente a rivestimento. Possono essere a pasta rossa (pasta meno pregiata che si recupera prevalentemente nel sud Europa con alta presenza di ferro) o a pasta bianca (pasta più pregiata che si trova prevalentemente nel nord Europa).
Infine, le piastrelle in bicottura (classe BIII, assorbimento acqua superiore al 10%) sono realizzate cuocendo prima il biscotto crudo e poi di nuovo, dopo la smaltatura, ad una temperatura che va da 900°a 1050° come massima. Rispetto alla monocottura, queste piastrelle hanno un assorbimento ancora maggiore, il che le rende più delicate, e quindi indicate per rivestire solo le pareti in interno e non i pavimenti.
Il futuro delle piastrelle
Dopo aver parlato brevemente del passato e del presente delle piastrelle, è il momento di provare a sbirciare quello che potrebbe essere il futuro di questo componente. Secondo la designer anglo-cinese Elaine Yan Ling Ng, la direzione sarà un’ecosostenibilità ancora più accentuata, provando a realizzare le piastrelle con gusci d’uovo e altri materiali riciclati.
È il cuore del progetto CArrelé, in collaborazione con l’azienda svizzera Nature Squared, che ha portato alla creazione di piastrelle ecologiche interamente fatte a mano, a partire dai gusci d’uovo, che possono essere utilizzate su qualsiasi superficie.