Riceviamo e diffondiamo la nota stampa ricevuta dall’associazione dei consumatori Adiconsum Sardegna:

«Davide batte Golia, e Abbanoa non solo perde la battaglia legale contro Adiconsum Sardegna, ma dovrà anche risarcire l’associazione dei consumatori per le spese legali sostenute in una causa giudicata assurda e priva di qualsiasi fondamento. A deciderlo è stato il Tribunale civile di Cagliari, che ha respinto tutte le richieste dell’azienda.

Nel mese di aprile 2017 Abbanoa Spa citava in giudizio Adiconsum Sardegna dinanzi al Tribunale civile di Cagliari, chiedendo un risarcimento complessivo di 5,4 milioni di euro per presunti danni di immagine subiti dall’azienda. Secondo la ricostruzione di Abbanoa, gli utenti sardi si sarebbero resi colpevoli di “lesa maestà” per aver tentato di far valere i propri diritti.

Il Tribunale di Cagliari, dopo sette anni di processo durante i quali sono stati esaminati centinaia di documenti e ascoltate le deposizioni di quattordici testimoni, con la sentenza n. 1544 del 12 giugno 2024 ha rigettato tutte le domande di Abbanoa Spa, condannando la società al pagamento delle spese di lite. In particolare, il Tribunale ha accertato che le richieste di Abbanoa non hanno trovato alcun riscontro nei documenti offerti dalla stessa società, in quanto le dichiarazioni rese alla stampa o riportate dai giornali avevano finalità informativa e non diffamatoria come sostenuto da Abbanoa.

“Con questa sentenza, il Tribunale sconfessa e punisce il tentativo di Abbanoa di zittire gli utenti sardi e le proteste contro disservizi e mala gestione del servizio idrico – commenta il Presidente di Adiconsum Sardegna, Giorgio Vargiu –. Una sonora sconfitta che rappresenta anche un costo non indifferente per la società, che dovrà risarcire la nostra associazione con oltre 18mila euro di spese processuali. Soldi dei cittadini che avrebbero potuto essere utilizzati meglio se l’azienda non si fosse avventurata in una causa legale temeraria che, peraltro, con l’accordo sottoscritto con Adiconsum il 17 settembre 2019, aveva preso l’impegno di abbandonare. Impegno non mantenuto – stigmatizza Vargiu – per tale motivo stiamo valutando la presentazione di un esposto alla Corte dei Conti affinché si accertino possibili responsabilità per danni erariali derivanti dalla condotta dell’allora management di Abbanoa che ha avviato l’azione legale sonoramente bocciata dal Tribunale”.

“Ci aspettiamo ora le scuse formali della Società – afferma Vargiu –; un cambio radicale di atteggiamento nei confronti degli oltre 700mila utenti e delle Associazioni che li rappresentano, e il rispetto dei diritti dei consumatori e del ruolo delle associazioni dei consumatori. Come sempre, Adiconsum è disponibile ad aprire un dialogo nell’interesse dei cittadini sardi e del miglioramento del servizio idrico in favore di tutta la collettività. In quest’ottica, come già fatto più volte, lanciamo la palma della pace e l’appello al negoziato. L’auspicio è che nell’attuale management ci sia la volontà di confrontarsi con le Associazioni per risolvere i tanti problemi ancora esistenti tra Azienda e consumatori, un’azienda che in quasi 25 anni di attività non è mai riuscita a costruire un rapporto di reciproca fiducia con l’utenza e che, al momento, è di gran lunga in fondo alla classifica nel gradimento dei sardi, i quali la percepiscono come un problema e non come un servizio pubblico efficace ed efficiente”.

Adiconsum lancia un appello anche alla Giunta regionale affinché si apra con urgenza un tavolo di lavoro in vista della scadenza della concessione al 2025 e dei rischi conseguenti all’obbligo di effettuare una gara internazionale per l’assegnazione del servizio idrico integrato della Sardegna. Un tavolo che dovrà necessariamente valutare anche come riequilibrare la reputazione aziendale fortemente compromessa in passato e come riconquistare la fiducia degli utenti