“Il monitoraggio continuo della glicemia a tutti i sardi con diabete di tipo 2 insulino trattati è una realtà. Saremo presto una delle primissime regioni virtuose a garantire uno strumento di fondamentale importanza. Questo grazie ad uno dei provvedimenti inseriti nella variazione di bilancio recentemente approvata dal consiglio regionale. È un grandissimo risultato per il quale bisogna riconoscere il merito della giunta e dell’assessore alla sanità, ma anche quello dei Tavoli tecnici e della Consulta della diabetologia.” Così Antonello Peru, consigliere regionale di Sardegna al centro 20 Venti che fa parte del gruppo consiliare del Grande Centro.
“Lo scorso mese di luglio – scrive Peru – avevo chiesto di aumentare di 3 milioni di euro la spesa per dotare del sistema di monitoraggio continuo tutte le persone con diabete di tipo 2 costrette a ricorrere a quattro somministrazioni d’insulina al giorno. Avevo preannunciato anche la presentazione di un emendamento del quale però non c’è stato bisogno, perché la giunta ha provveduto ad inserire nella legge l’incremento della spesa, da 10 a 13 milioni di euro. La mia sollecitazione arrivava dopo le numerose segnalazioni che avevo ricevuto da parte di persone con il diabete di tipo 2 (e dei loro familiari), costrette a ricorrere alle cure del pronto soccorso o addirittura al ricovero in ospedale, a causa dell’impossibilità di controllare continuamente i livelli di glicemia. E ricordo che in questa legislatura grazie ad un emendamento presentato insieme al collega e amico Giorgio Oppi, eravamo già riusciti a dotare dei dispositivi FGM (Flash Glucose Monitoring) 11 mila pazienti diabetici insulino trattati. Per ottenere questo primo importante risultato avevamo fatto stanziare una prima somma che unita al risparmio sulle strisce garantiva la copertura per tutti i diabetici di tipo 1.
Ora il cerchio può essere considerato definitivamente chiuso.
In tutto potranno essere circa 25 mila i sardi diabetici dotati di questo strumento preziosissimo ed utilissimo. Tra loro anche moltissime persone della fascia superiore ai 60 anni di età che ad oggi non riescono ad avere un controllo efficace dei livelli di glicemia utilizzando solo la dotazione di strisce prevista dagli attuali piani terapeutici. Rischiano quindi di dover ricorrere alle cure ospedaliere per ipoglicemia o per iperglicemia o per le complicanze del piede diabetico.
Non posso quindi che esprimere tutta la mia soddisfazione per un risultato tanto rincorso e tanto atteso. È di ieri infatti l’ultimo passaggio, una delibera di giunta, che ha dato formalmente il via all’estensione del sistema di monitoraggio in Sardegna.”