“Una meta turistica per eccellenza senza porte di accesso. Un intero territorio completamente tagliato fuori dal resto d’Europa. Si presenta così il Nord Ovest Sardegna nei mesi invernali, dove, dopo la ritirata di Ryanair, sono spariti tutti i collegamenti internazionali. Anche i pochi voli rimasti per la Spagna e per la Francia – denuncia Desirè Manca (M5s) – sono stati spazzati via. Dall’aeroporto della Riviera del corallo oggi è impossibile viaggiare verso una meta europea con un volo diretto, e quindi senza dover pagare cifre inaccessibili e senza dover fare scalo obbligato di diverse ore. Le uniche rotte rimaste sono i collegamenti con la Penisola e le tratte con Roma e Milano in continuità territoriale. Ma anche i biglietti con le tariffe agevolate per i residenti lasciano a desiderare, con soli tre voli al giorno”.
“Questo è un inverno più che grigio per il Nord Ovest dell’isola – osserva la consigliera – dove le possibilità di accogliere turisti sono ridotte ad una manciata di mesi estivi. Gli esercenti e tutti gli imprenditori del comparto turistico che hanno già subito e stanno ancora subendo una gravissima crisi economica devono sopportare anche l’isolamento dettato da un disegno politico che punta evidentemente al tracollo finanziario”.
“Non è tollerabile – conclude la consigliera – impedire ai cittadini sardi di potersi spostare in Europa liberamente ma è ancora più grave chiudere una delle più importanti porte di accesso alla nostra isola ai visitatori. Con quale coraggio l’Assessorato al Turismo parla di destagionalizzazione, se poi nella realtà mancano anche collegamenti base con le principali capitali europee. Sulla stampa non mancano gli annunci sui traguardi raggiunti per quanto riguarda il numero delle presenze, ma la realtà è solo una e non si trova nei titoli ma nello sconforto dei cittadini sardi e soprattutto di un’isola divisa a metà, dove a pagare le conseguenze dell’incapacità di una classe politica nel porre in essere azioni per il rilancio del territorio è proprio il Nord Ovest Sardegna, sempre più isolato, sempre più povero”