Cabras. Un melting pot di culture che gravitano sulla stessa grande area, quella del Mediterraneo, che si incontrano, fanno rete e costruiscono un percorso di sviluppo culturale e turistico sostenibile intorno a quella che è stata la civiltà fenicia, una delle più grandi della storia.

È uno dei lasciti più importanti de La Rotta dei Fenici per tre giorni a Cabras con conferenze, mostre, incontri, tavole tematiche in occasione del ventesimo anniversario del riconoscimento dell’itinerario da parte del Consiglio d’Europa.

Il sodalizio che oggi celebra la giornata conclusiva nel museo dei Giganti di Mont’e Prama ha coniugato territorio, ovvero il Sinis con le sue specificità e identità, e l’internazionalità, grazie alla presenza di relatori e addetti ai lavori arrivati da diverse paesi europei e dalle altre sponde del Mediterraneo.

Così anche il tema della diplomazia culturale, ovvero ciò che più ci accomuna e non divide, è tornato di forte e stringente attualità nel pieno della crisi israelo – palestinese, vista anche la partecipazione di una delegazione proveniente dal Libano, da sempre impegnata nel dialogo e scambio per la crescita dell’intera area.

L’ultima giornata ha visto lo svolgimento della Assemblea Generale Internazionale della Rotta dei Fenici – Itinerario Culturale del Consiglio d’Europa con i delegati che hanno anche rinnovato gli organi sociali. Ma soprattutto hanno approvato le nuove linee di azioni per il prossimo triennio tra cui le azioni a favore delle comunità costiere (Ecomusei del Mare), nuove strategie del turismo guardando al “turismo rigenerativo” come evoluzione del concetto di sostenibilità e del turismo responsabile e, guardando al 2024, al turismo delle radici per ricreare connessioni con le comunità delle diverse diaspore della emigrazione europea e mediterranea.

A seguire il meeting – aperto al pubblico – del XVI Dialogo Euro-Mediterraneo sulla Rotta dei Fenici, ovvero l’evento celebrativo del 20° Anniversario del riconoscimento della Rotta dei Fenici come Itinerario Culturale del Consiglio d’Europa (2003-2023), alla presenza di delegazioni internazionali e rappresentanti dei 15 Paesi coinvolti e di altri Itinerari Culturali Euromediterranei.

A Cabras anche Stefano Dominioni, Segretario Esecutivo dell’Accordo parziale allargato sugli itinerari culturali da parte del Consiglio d’Europa e Direttore dell’Istituto Europeo degli Itinerari Culturali.

“La Sardegna è uno dei simboli della grande civilizzazione dei fenici. Riflette questa storia. La Rotta dei Fenici è certificata dal Consiglio d’Europa per conferire valore alla nostra storia condivisa con valori di scambio, convivenza pacifica, partecipazione, dialogo e riscoperta rispettiva delle nostre tradizioni. Questo è un po’ l’obiettivo di queste giornate che confermano tutto quello di buono che è stato fatto dalla rete basata sul turismo culturale sostenibile che da valore ai territori, in particolare a quelli rurali”, ha detto Dominioni.

La ricca tre giorni è sta dunque un evento di spessore nel cuore del Sinis che unisce popoli e culture di tre continenti, uniti dalla stessa missione di dialogo e sviluppo culturale, economico e sociale.

L’appuntamento ospitato dalla Fondazione Mont’e Prama, di cui fanno parte il MIC, la Regione Sardegna e il Comune di Cabras, ha ottenuto l’Alto Patrocinio del Parlamento Europeo, dei Ministeri Italiani della Cultura, del Turismo, degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.

“Viviamo un momento storico in cui si ripete più che mai l’esigenza politica di stabilire relazioni fra comunità, a livello globale ma anche locale, ognuno con il suo ruolo e la propria dimensione – ha affermato il sindaco di Cabras e vicepresidente della Fondazione Mont’e Prama Andrea Abis -. Credo che con la partecipazione alla Rotta dei Fenici e l’ospitalità di questo evento anche noi stiamo svolgendo il nostro compito a livello territoriale. I nostri luoghi hanno una bellezza autentica, fatta di paesaggi e di storia millenaria, dove dal Neolitico in poi si sono succedute tante civiltà, compresa quella fenicia. Lavoriamo per costituire relazioni, valorizzare i beni culturali, promuovere un importante progetto di fruizione turistica”.

 

LA ROTTA DEI FENICI

 

La Rotta dei Fenici è il sesto Itinerario riconosciuto dal Consiglio d’Europa, all’interno del Programma omonimo lanciato nel 1987.

Quindi uno dei più antichi, capace di ottenere il rinnovo della certificazione per ben sette volte fino ad oggi, a dimostrazione di un grande spirito europeo e mediterraneo, dell’impegno di centinaia di persone che operano all’interno degli enti aderenti alla Rotta o delle organizzazioni che la sostengono, lavorando giorno dopo giorno per valorizzare i propri territori attraverso il patrimonio culturale, materiale e immateriale, che abbiamo ereditato dalle generazioni che si sono succedute in oltre 4000 anni di storia. Tutto questo viene fatto con l’orgoglio di rappresentare il nostro Mediterraneo e l’Europa attraverso le comunità che oggi si riconoscono nei valori della Rotta dei Fenici. “In un momento storico in cui la barbarie prende il sopravvento in diversi luoghi – ha detto Antonio Barone, Direttore dell’Itinerario – il messaggio della Rotta dei Fenici è di un reale dialogo tra popoli, culture, identità consapevoli che la cultura è strumento essenziale di conoscenza, solidarietà, consapevolezza delle ragioni di ognuno per la ricerca di soluzioni pacifiche. Lavorando negli oltre cento territori di eccellenza coinvolti in 15 Paesi, a stretto contatto con le comunità, gli operatori della cultura e del turismo, le scuole, le università, i giovani, i volontari, non solo contribuiamo a migliorare l’offerta culturale e turistica dei luoghi ma anche a creare un legame internazionale forte basato sulle comuni origini e sulla identità a mosaico che è il Mediterraneo e oltre.”

 

 

LA ROTTA DEI FENICI IN CIFRE

 

Alcune cifre danno subito bene l’idea di quanto il sodalizio sia cresciuto in questi anni, e quanta forza e appeal abbiano i progetti transfrontalieri partoriti dal sodalizio che conta su 108 soci e aderenti (tra cui 18 università di 8 Paesi e 22 musei in 10 Paesi); 15 Paesi coinvolti (Italia, Malta, Francia, Spagna, Portogallo, Slovenia, Croazia, Albania, Grecia, Cipro, Belgio, Ucraina, Tunisia, Libano e Palestina); 18 collaborazioni tecnico-scientifiche; 8 progetti europei in corso o completati; 15 accordi di collaborazione internazionale in Europa, Asia e Americhe; oltre 100 tour operator in collaborazione della Phoenicians’ Route Tour Operator Alliance (ITB 2019).

Inoltre dal 2016 la UN WTO – Organizzazione Mondiale del Turismo – dedica alla Rotta dei Fenici un Core Working Group e numerose scuole di 6 Paesi fanno parte del Network delle Scuole del Mediterraneo EduNet promosso dalla Rotta dei Fenici.

Ogni anno aderiscono all’Itinerario in media 20 nuove destinazioni di eccellenza che sono interessate a ricevere la certificazione dell’Itinerario e a sviluppare un nuovo approccio ai luoghi sia in termini di gestione degli attrattori culturali che della loro corretta e migliore fruizione sostenibile. I modelli operativi della Rotta vengono adottati dalla Unione Europea, da numerosi Paesi e sono richiesti anche in America e negli altri continenti, a dimostrazione di una qualità tecnica all’avanguardia.

 

VENT’ANNI DI RAPPORTI ED ESPERIENZE A CONFRONTO

 

In occasione dell’anniversario della Rotta, mettendo a frutto i rapporti che in questi 20 anni sono stati creati con altri Itinerari Certificati, sono stati anche condivisi punti di vista, esperienze, buone pratiche e altro. Ciò è avvenuto sia attraverso la stipula di convenzioni di collaborazione tra Itinerari, tramite progetti europei (Fab Routes) e anche attraverso un nuovo progetto Erasmus+ NEXT ROUTES.

Questo progetto mira a sviluppare e rafforzare le capacità e le conoscenze dello staff degli Itinerari Culturali in tutti gli aspetti legati alle competenze digitali e creative, a supportare gli Itinerari nella transizione digitale, aiutandoli a gestire e diffondere i contenuti in modo coinvolgente ed efficace, promuovendo il patrimonio culturale attraverso approcci innovativi come la gamification.

La riflessione che si è svolta a Cabras alla presenza di 4 Itinerari certificati dal Consiglio d’Europa (oltre alla Rotta dei Fenici, Iter Vitis, Strada Europea della Ceramica, ATRIUM e le Vie dell’Albero di Ulivo), di altri itinerari non ancora certificati (Iter Romanum – Heritage & Cities) e del dott. Stefano Dominioni, Segretario Esecutivo dell’Accordo parziale allargato sugli itinerari culturali, Consiglio d’Europa nonché Direttore dell’Istituto Europeo degli Itinerari Culturali; ma anche dei rappresentanti di alcuni paesi facenti parte dell’Accordo Parziale Allargato sugli Itinerari Culturali del CoE (Italia, Libano, Malta e Croazia) ha avuto lo scopo di evidenziare le buone pratiche di collaborazione tra itinerari, criticità e problematiche legate alla gestione e promozione, proposte per migliorare la gestione, i risultati e le attività degli stessi. Sono state anche presentate nuove iniziative tra cui un Accordo quadro aperto agli Itinerari che vorranno condividere percorsi comuni di collaborazione.