Un nuovo antitumorale, a base naturale, selettivo e attivo contro le cellule tumorali del colon retto e del glioblastoma, una forma di tumore cerebrale molto aggressiva e ancora difficile da curare anche a causa delle numerose recidive: lo ha brevettato un team di ricercatori appartenenti a diversi dipartimenti dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Cagliari e dell’Università di Cagliari.
La scoperta, che deve ancora passare alla fase delle sperimentazioni e ha necessità di nuove validazioni, è stata condotta da Germano Orrù, responsabile del laboratorio di Biologia Molecolare dell’AOU di Cagliari, Daniela Fanni (Anatomia Patologica), Joanna lzabela Lachowicz (Medicina del Lavoro), Terenzio Congiu, Monica Piras, Giuseppina Pichiri, Pierpaolo Coni (Scienze Chirurgiche), Marco Piludu (Scienze Biomediche), Clelia Madeddu (Oncologo) e Massimo Claudio Fantini (Gastroenterologo).
«Abbiamo sviluppato una nuova molecola – spiega il professor Germano Orrù – che mostra una significativa attività e selettività antitumorale di due patologie molto importanti: il tumore al colon-retto rappresenta in terzo per incidenza dopo il cancro al seno, il glioblastoma rappresenta il 15% di tutti i tumori cerebrali primari». Le terapie antitumorali attualmente in uso – dice ancora Orrù – richiedono l’ospedalizzazione ed elevati costi, che sono sostenuti dal sistema sanitario in crescente sovraccarico. In aggiunta va considerata la tossicità dei chemioterapici che determinano effetti collaterali (a causa della alta efficacia del farmaco, ma non sufficiente selettività verso le cellule tumorali) rilevanti per quanto riguarda la qualità di vita del paziente». La nuova molecola, prosegue lo studioso, «mostra una promettente attività antitumorale e altissima selettività, in esperimenti di laboratorio in cui sono state riprodotte queste forme tumorali».
La molecola denominata L1 è un derivato dell’acido cogico, una sostanza naturale prodotta da diverse specie di funghi, ottenibile anche dalla fermentazione del riso. Composto già utilizzato nell’industria alimentare e cosmetica, spiegano i ricercatori cagliaritani, «non presenta un grado di tossicità rilevante, per cui il derivato potrebbe coadiuvare la terapia antitumorale con un basso impatto sul benessere del paziente. Inoltre, data l’elevata solubilità, potrebbe essere assunto per via orale, facilitando tempi e metodi d’assunzione dell’eventuale farmaco e riducendo gli elevati costi di ospedalizzazione. In particolare, la molecola L1 scoperta nell’ambito di questa collaborazione, funziona inibendo in maniera selettiva la replicazione di cellule tumorali».
La ricerca, finanziata da Sardegna Ricerche, ha ottenuto la concessione del brevetto (WO202258970_A1) da parte del Ministero dello Sviluppo Economico. Grazie all’iniziativa CLab plus degli uffici Crea di Università di Cagliari, è prevista la nascita di una nuova start-up Victorious, che permetterà di finanziare ulteriori sviluppi dell’invenzione verso le fasi precliniche.