“Le sensibili e corpose modifiche apportate ai più che positivi e condivisibili contenuti della proposta di legge recante disposizioni per la promozione e lo sviluppo dell’imprenditoria giovanile nel settore agricolo mettono a serio rischio i lodevoli intenti di un testo di iniziativa parlamentare che era stato approvato all’unanimità dalla Commissione Agricoltura di Montecitorio”. Lo sottolinea il presidente della Copagri Tommaso Battista, esprimendo grande rammarico per quella che è a tutti gli effetti “un’occasione persa per dare ossigeno a un settore che ne è fortemente deficitario”.
“In un contesto nel quale appena il 13,4% dei proprietari di azienda agricoli ha meno di 44 anni, infatti, diventa ogni giorno più avvertita la necessità di lavorare per favorire in ogni modo e a ogni livello l’insediamento e la permanenza dei giovani in agricoltura, così da dare concretamente gambe al tanto decantato ricambio generazionale, non a caso riconosciuto come priorità all’interno dell’agenda politica dell’UE e addirittura nel Piano Strategico della PAC”, prosegue Battista.
“Basti pensare che nelle imprese agricole under 35 la redditività per ettaro è sensibilmente maggiore rispetto quelle condotte da over 55, con una media di poco inferiore ai 5mila euro per le prime e di circa 3.500 euro per le seconde”, fa notare il presidente della Copagri.
“Per tali ragioni, auspichiamo che durante il prosieguo dell’iter parlamentare del testo, il cui esame in aula alla Camera è calendarizzato per fine mese, si possa intervenire per recuperare ulteriori risorse, fondamentali per promuovere concretamente il ricambio generazionale e l’insediamento dei giovani agricoltori, e per ripristinare almeno una parte delle misure soppresse dagli emendamenti che hanno messo pesantemente mano ai profili di carattere finanziario”, aggiunge Battista.
“Ricordiamo che si tratta di interventi ampiamente attesi dai giovani imprenditori agricoli e ripetutamente caldeggiati dalla Copagri, in quanto di fondamentale importanza per assicurare un futuro luminoso al Primario”, rimarca il presidente, spiegando che “tra i ben dieci articoli soppressi e gli otto articoli modificati sono venute meno decine di milioni di euro e misure che avrebbero consentito un vero e proprio cambio di passo, quali l’esonero dagli obblighi contributivi per gli imprenditori agricoli under 41, il credito d’imposta per gli investimenti in beni strumentali, le agevolazioni fiscali per i redditi derivanti da agricoltura multifunzionale, ma soprattutto le fondamentali misure per favorire l’accesso al credito e al microcredito”.