Grande successo per la settima edizione del Festival Internazionale della Civiltà Nuragica, che dal 21 al 24 di settembre ha toccato ben cinque comuni dell’isola – Oristano, Cagliari, Sarroch, Selargius e Orroli – con una serie di eventi e di visite che hanno riproposto il tema dell’archeologia come straordinario strumento non solo di conoscenza della storia della Sardegna ma anche uno straordinario attrattore turistico. Una manifestazione dedicata a Minoici, Micenei e Ciprioti in Sardegna e nel Mediterraneo.

I numeri parlano di oltre 100 ingressi nella giornata di domenica al Nuraghe Arrubiu e 10mila persone raggiunte sui canali digitali del festival. Un numero che andrà ulteriormente aumentando nei prossimi giorni, dato che rimarranno disponibili online i video e gli atti delle conferenze che hanno coinvolto i più autorevoli studiosi sardi, nazionali e internazionali.

“L’evento del VII Festival della Civiltà Nuragica di Orroli – ha ricordato l’archeologo Mauro Perra, uno degli organizzatori della manifestazione – è stato dedicato al ricordo di Lucia Vagnetti, indimenticata studiosa delle Civiltà egee dell’età del Bronzo. Proprio per tale motivo abbiamo previsto anche l’escursione al nuraghe Antigori di Sarroch, nonché un momento di studio in cui è stato esposto il risultato delle più recenti indagini dedicate ai materiali micenei (e non solo) in Sardegna, in comparazione con quelli rinvenuti in altre due importanti tappe della Rotta Meridionale (anche questa una felice intuizione di Lucia Vagnetti del 1968) cioè Cannatello nell’Agrigentino e Kommos, sito portuale di Aghia Triada, sulla costa meridionale di Creta, fino a giungere ai primi rinvenimenti di ceramica nuragica a Pyla-Kokkinokremos”.

Una seconda tappa del Festival è stata dedicata al sito in località Bia ’e Palma/Via Atene di Selargius, che pure suscitò il massimo interessa da parte di Lucia Vagnetti: “Si tratta – ricorda Perra – dell’unico insediamento nuragico-miceneo finora a nostra conoscenza. Il sito, occupato continuativamente dalla preistoria ad oggi, era situato su di una laguna costiera che godeva delle più favorevoli condizioni ambientali, offrendo abbondanza di cibo”.

Nella giornata dedicata al Convegno si è tornato a parlare di Antigori e di Bia ’e Palma sia mediante più ampie e documentate presentazioni da parte degli Autori degli scavi, sia con necessari approfondimenti. Al festival hanno partecipato con interventi di grande portata scientifica anche due studiosi della civiltà cipriota quali George Papasavvas e Artemis Geogiou che hanno parlato dei rapporti dell’isola egea con la Sardegna. Hanno partecipato inoltre studiosi italiani coinvolti ampiamente nelle ricerche archeologiche nell’isola di Cipro: Massimo Perna, Luca Bombardieri e Giampaolo Graziadio. Di grande pregio anche la relazione generale di Marco Bettelli che ha esposto un quadro complessivo sulle presenze egee nelle Eolie, in Sicilia e nella Penisola comparativamente rispetto alla Sardegna.