Mogoro. Proseguono gli appuntamenti dell’edizione estiva del Pedras et Sonus Jazz Festival 2023, tra le manifestazioni musicali di spicco in Sardegna con la direzione artistica della clarinettista Zoe Pia, in corso di svolgimento fino a martedì 22 agosto, con un appuntamento extra mercoledì 23 a Pabillonis.
Il progetto “Perpetual Possibility” della cantante Camilla Battaglia (nell’immagine sotto) caratterizzerà la terza giornata del festival domani (sabato 19, alle 19.30) al Nuraghe Cuccurada: in scena una performance dedicata ad alcuni passaggi contenuti nei versi dei “Quattro Quartetti” di T. S. Eliot, accompagnata dal passo cadenzato delle maschere del Gruppo Etnico Cultuale Mamutzones de Samugheo.
Camilla Battaglia, nasce nel 1990, figlia d’arte del pianista Stefano Battaglia e della cantante Tiziana Ghiglioni, ha una formazione classica, come pianista e cantante. Ma il DNA jazzistico familiare non tarda a manifestarsi: appena ventenne esordisce su disco con il trio di Renato Sellani (Joyspring) e nello stesso anno si fa notare al Premio Internazionale Massimo Urbani. Nel 2011 si distingue al Premio Internazionale Chicco Bettinardi e nel frattempo si afferma in vari concorsi organizzati da festival jazz italiani. La si trova come voce solista (e talvolta corale) con l’Orchestra Jazz della Sardegna, la Siena Jazz Orchestra, l’Orchestra Nazionale Jazz Giovani Talenti diretta da Paolo Damiani e la Civica Jazz Band diretta da Enrico Intra. Il primo disco da leader arriva nel 2016 (Tomorrow-2more Rows of Tomorrows), il secondo nel 2018 EMIT: RotatoR TeneT è un lavoro altamente concettuale, dove scrittura e improvvisazione sono in bilico una sull’altra, mentre per l’ispirazione Camilla Battaglia si affida apertamente alla scienza, la letteratura (Sylvia Plath), la filosofia (Heidegger, Nietzsche). Camilla Battaglia ha però ormai lasciato il porto sicuro dell’ambito prettamente jazzistico, per navigare le acque della sperimentazione e della ricerca musicale.
La serata del festival proseguirà a Mogoro, dove a partire dalle 22.30 il trio del chitarrista Antonio Floris, con la partecipazione di Lorenzo Manfredini al trombone, suonerà al Caffè Gitano, inaugurando ufficialmente la seconda edizione di Jatzilleri, il festival nel festival che trasforma i locali mogoresi in veri e propri jazz club.
Ancora il nuraghe Cuccurada farà da scenario alla quarta giornata del festival: domenica 20 agosto alle 19.30 il contrabbassista Paolo Damiani porterà il suo album “Memorie future”, la cui musicalità sarà accompagnata dalla danza e dai movimenti tipici di una rappresentanza delle maschere tradizionali del paese di Ilbono, le Janas e Amaymonaus. Il secondo appuntamento di Jatzilleri alle 22.30 ospiterà il P.N.L. Swing Trio presso Il Tunnel, con Piera Marsilio (voce, sax, ukulele), Nick D’Orazio (voce, chitarra, ukulele) e Luca Grani (chitarra, basso).
Tra gli ospiti dei prossimi giorni il progetto Le Scat Noir e la cantante Claudia Aru. Negli appuntamenti di Jatzilleri, protagonisti saranno Irene Serra in duo con Danilo Lico, e il duo Mebitek e Miriana Millapan. Il festival vivrà un appuntamento fuori programma mercoledì 23 agosto presso l’Agriturismo Surbiu di Pabillonis con il trio di Antonio Floris.
Il Pedras et Sonus Jazz Festival 2023 è organizzato dall’omonima associazione (associazione Pedras et Sonus) con il sostegno del Ministero dei Beni e Attività Culturali, Fondazione di Sardegna, Comune di Mogoro, Corsica e Sardinia Ferries, e il supporto dei partner Fondazione Svizzera Pro Helvetia, Associazione Time inJazz, Insulae Lab – centro di produzione musica, Museo delle Maschere Mediterranee di Mamoiada, Grafik-Art, Vini Ariu, Dromos Festival, Ente Musicale di Nuoro, Università degli Studi di Cagliari – Produzione Multimediale, I-Jazz, UniCa Radio, Nuraghe Cuccurada, FASI, Mariposas de Sardinia, Associazione Menabò, Caligola Record, Fiera dell’Artigianato Artistico della Sardegna, Agriturismo Surbiu e Residence Funtana Noa.
Fin dalla sua prima edizione il festival veicola le proprie comunicazioni utilizzando anche la lingua sarda, presente in ogni aspetto comunicativo a cura del dottor Francesco Grussu.
Il regista Alberto Gambato documenterà la manifestazione attraverso la realizzazione di un cortometraggio, dopo il grande successo riscontrato dal recente “Mesania” terzo documentario dedicato all’edizione 2022.
INFO E BIGLIETTI – Per i concerti del Pedras et Sonus Jazz Festival 2023 festival è previsto l’acquisto dei biglietti, disponibili sul sito https://oooh.events con tariffe ridotte per categorie agevolate. Sarà possibile acquistare i biglietti anche il giorno dei concerti negli spazi antistanti l’evento.
I LUOGHI – Mogoro è sinonimo d’arte tessile e manufatti in legno, apprezzati nel mondo e che affondano le radici nel passato. A metà XIX secolo dalle sue case risuonava il battere sordo di 600 telai, oggi la tradizione è ancora vivissima: è un centro agropastorale dell’alta Marmilla, popolato da quattromila e 500 abitanti, noto per tappeti, arazzi, abiti tradizionali, coperte da corredo, is fanigas (per coprire le casse nuziali), is cannacas (collari per i buoi), scanni e cassepanche, e per l’ottimo vino della sua cantina sociale. Sulle eccellenze manifatturiere di tutta la Sardegna, dal 1961, ogni anno, in estate, si accendono i riflettori della Fiera dell’artigianato artistico della Sardegna, con visitatori da tutta Europa. Il paese si adagia in un altopiano sulle pendici meridionali del monte Arci, 35 chilometri a sud di Oristano. In un territorio ricco di storia – sede preistorica di lavorazione dell’ossidiana nel Mediterraneo – e fertile, mietitura e macinazione del grano hanno generato usi e sapori espressi da panifici e pastifici (civrasciu, coccoi, malloreddus e fregola) e dai dolci (pan’e saba, pabassini e pardulas). Le botteghe artigianali si alternano a case in basalto, decorate da cornici di calce e portoni di legno (fonte: Sardegna Turismo)
IL FESTIVAL – Il festival Pedras et Sonus Jazz Festival 2023 nasce nel 2018 da un’idea della musicista e compositrice mogorese Zoe Pia, tra i più giovani direttori artistici in Sardegna (nasce, infatti, nel 1986). Nelle sue prime edizioni ha ospitato artisti del calibro di Antonello Salis, Mauro Ottolini, Baba Sissoko, Njamy Sitson, Paolo Angeli, Bebo Ferra e Ada Montellanico, costruendo e ampliando collaborazioni con importanti realtà come l’Università degli Studi di Cagliari, il Festival Internazionale Time in Jazz, il Conservatorio di Musica G.P. da Palestrina di Cagliari e il Conservatorio di Musica “Francesco Venezze” di Rovigo. La kermesse rivolge una particolare attenzione al coinvolgimento attivo delle nuove generazioni di bambini e ragazzi e delle nonne, attraverso laboratori specifici (sensibilizzazione all’arte del riciclo, all’utilizzo della lingua sarda, allo sviluppo di valori di rispetto reciproco), oltre che alla valorizzazione dell’arte in ogni sua molteplice accezione, in costante dialogo con le varie e innumerevoli realtà locali.