La Polizia di Stato e la Guardia Costiera di Olbia, nella serata di giovedì 3 agosto hanno sottoposto a sequestro una ingente quantità di aragoste e di vongole, prive di tracciabilità destinate all’imbarco su un traghetto in partenza da Olbia. Il prezioso crostaceo e i mitili, pescati evidentemente nei mari della Sardegna e senza nessun documento che ne attestasse la provenienza, erano destinati ad alimentare il mercato illegale nella penisola.
In occasione di un mirato servizio di vigilanza stradale all’ingresso del Porto di Olbia, gli operatori del Distaccamento Polizia Stradale di Olbia, hanno sottoposto a controllo un furgone che trasportava merci in regime di “temperatura controllata”. Una volta aperto il vano, gli agenti hanno rinvenuto al suo interno sette sacchetti di molluschi bivalvi, nella fattispecie vongole veraci, per un totale di oltre 50 kg, senza etichettature e 49 aragoste, delle quali 11 già prive di vita. Essendo tutto il pescato privo di documenti veniva richiesto l’intervento del Reparto Operativo della Guardia Costiera di Olbia.
Il prodotto ittico veniva sottoposto a sequestro amministrativo e venivano immediatamente attivati i contatti con l’Ente gestore dell’Area Marina Protetta di “Tavolara – Punta Coda Cavallo”, al fine del rilascio degli esemplari vivi in una zona di mare idonea.
Il mattino successivo, alla prima finestra di condizioni favorevoli, il personale della Guardia Costiera di Olbia e dell’Area Marina Protetta, in ossequio al protocollo d’intesa stipulato dai due Enti che ha come scopo principale quello di individuare gli habitats marini più consoni per il rilascio in natura di pesci, crostacei e molluschi sottratti al mercato nero, liberava 38 esemplari di aragoste e 66 kg di vongole veraci in un habitat consono alla specie e tutelato quale la Zona A di riserva Integrale dell’Area Marina Protetta.
Una intesa questa che porta risultati concreti, che unisce le capacità e le professionalità dell’Area Marina Protetta, della Guardia Costiera e delle Forze dell’Ordine, in unico obiettivo: quello della salvaguardia dell’ambiente marino costiero e della tutela del bene comune, così prezioso e delicato.
L’attenzione rimane alta, soprattutto in questo periodo di elevate richieste del settore della ristorazione che talvolta alimentano il mercato parallelo della commercializzazione illecita a scapito dell’ambiente marino e degli operatori che operano nel rispetto delle norme nazionali e internazionali