Sassari. Un’edizione dedicata al tema della città, al rapporto tra l’urbano e l’umano, indagato da molteplici punti di vista, linguaggi e latitudini geografiche. Dall’Africa del Burkina Faso agli Stati Uniti e all’India fino alle periferie italiane. È il tema della quarta edizione di Asincronie – Festival di Cinema documentario e Fotografia ideato e curato dal collettivo di filmmaker e fotografi 4CaniperStrada, con il patrocinio della Fondazione Alghero, e il sostegno della Fondazione di Sardegna e la Regione Sardegna.
Dopo l’apertura ad Alghero con una mostra fotografica di Nikita Teryoshin (“Niente di personale. Il backoffice della guerra”) e Misha Maslennikov (“Le steppe del Don”) in collaborazione con il Festival della Fotografia Etica di Lodi (fino al 9 luglio negli Ateliers di piazza Sotgiu, domenica 2 luglio sarà presente Nikita Teryoshin e il direttore del FFE Alberto Prina), Asincronie prosegue a Sassari dal 27 giugno al primo luglio tra il Cityplex Moderno di viale Umberto per le proiezioni a ingresso libero dei film (sempre alle 21) e lo Spazio Bunker di via Porcellana 17/A, che ospiterà la mostra fotografica “Narrazioni anatomiche” di Veronica Muntoni, il laboratorio di fotografia urbana Guida bella ai posti brutti” a cura di Arianna Lodeserto e quello di cinema in Super 8 “A passo ridotto” a cura di Riccardo Pascucci/Bottega Analogica (info e iscrizioni: info@asincronie.net).
Si inizia martedì 27 giugno con due documentari che indagano il rapporto urbano-umano con uno sguardo “dal passato”, secondo la prospettiva asincrona che caratterizza il festival: “Villaggio di banditi” di Lars Madsén, in collaborazione con la Cineteca Sarda, episodio di una serie intitolata “Viaggio in Sardegna” girata negli anni Sessanta dalla tv svedese, e “Daguerréotypes”, un documentario creativo, un empatico racconto per immagini della quotidianità di residenti, passanti, commercianti di un piccolo tratto della parigina rue Daguerre realizzato a metà degli anni Settanta dalla maestra del cinema Agnès Varda. In collaborazione con la Cineteca di Bologna.
Mercoledì 28 giugno sarà proiettato “Il paese delle persone integre” di Christian Carmosino Mereu, sulla transizione verso la democrazia e l’autodeterminazione del Burkina Faso, con la presenza del regista, e giovedì 29 giugno due film selezionati attraverso una call lanciata dal festival e rivolta a film caratterizzati da un approccio creativo al racconto del reale: “Ciudad Lineal” di Riccardo Bertoia e “Italia. Teoria per un film di famiglia” di Mario Blaconà, con la presenza di entrambi i registi.
Si prosegue il 30 giugno con l’audio-documentario dal vivo “I ritornanti” di e con Jonathan Zenti, audio podcast designer tra i più conosciuti e apprezzati non solo in Italia, che racconta di tutti i pensieri che circondano la scelta di partire per un paese diverso da quello in cui si è nati (Spazio Bunker, alle 19) e la proiezione di “Last Stop Before Chocolate Mountain” di Susanna Della Sala, ambientato nel deserto della California, in un luogo fuori dal tempo, Bombay Beach, dove è nata una comunità al cui interno l’arte riesce, nei modi più inaspettati, a curare gli animi (alle 21 al Cityplex), con la presenza della regista.
Infine, sabato 1° luglio gli audio-documentari “Passer” dell’artista transdisciplinare Valeria Muledda sul campo profughi della Jungle di Calais nel nord della Francia e “A Cow a Day”, “pedinamento poetico” di una mucca all’alba sulle rive del Gange del poeta e produttore radiofonico Pejk Malinovski (alle 21, cortile privato, via Torre Tonda 36).
Frame da “Il paese delle persone integre” di Christian Carmosino Mereu