Sassari. Sarà distribuito gratuitamente domani, venerdì 25 aprile, in occasione delle celebrazioni per gli ottant’anni della Liberazione in piazza del Comune e a Palazzo Ducale (ore 10.30) il romanzo che il giornalista, scrittore e commediografo sassarese Cosimo Filigheddu ha regalato all’amministrazione sassarese: Fare i conti – Romanzo sassarese del 25 aprile.
Il Comune di Sassari ha indossato i panni di editore per ringraziare del dono e anche e soprattutto per colmare il vuoto di notorietà di vicende e personaggi mai narrati, storie inedite del passaggio dal fascismo alla democrazia in città. Storie che attraverso la penna di Filigheddu e prima ancora grazie alle sue ricerche e a quelle condotte dagli studiosi che operano nell’Archivio storico comunale ritornano alla luce e lasciano per la prima volta i faldoni e gli schedari di via dell’Insinuazione, dove l’Archivio ha sede.
Il libro è stato presentato in anteprima martedì alla Biblioteca comunale in piazza Tola, in una sala conferenze affollatissima. Cosimo Filigheddu ne ha parlato con il sindaco Giuseppe Mascia, l’assessora alla Cultura Nicoletta Puggioni, la direttrice della Biblioteca Maria Antonietta Ruiu e il portavoce del sindaco, Gian Mario Sias.
Ma c’è un altro appuntamento da ricordare. La presentazione pubblica avverrà l’8 maggio alle 18.30 nella biblioteca dell’Archivio storico comunale, in via dell’Insinuazione. A dialogare con l’autore sarà l’avvocato e intellettuale sassarese Roberto Uzzau.
Il romanzo si può leggere anche in pdf a questo link del Comune di Sassari.

Fare i conti – Romanzo sassarese del 25 aprile è stato dato alle stampe da Tas Art Printing Industria Grafica per i tipi di Magnum Edizioni. Il coordinamento del progetto editoriale è di Marge Cannas, dirigente del settore Cultura del Comune di Sassari, e Maria Antonietta Ruiu, responsabile della Biblioteca comunale. L’editing è stato curato da Alessandro Marongiu per Milkbar Agenzia Letteraria. Il progetto grafico è di Michele Rando.
Il romanzo è ambientato a Sassari negli anni che corrono dalla caduta del fascismo nel luglio del 1943 alle prime elezioni democratiche del 1946. Frutto di una ricerca archivistica e bibliografica, racconta il clima di quei giorni e gli avvenimenti molti dei quali addirittura inediti o comunque dimenticati. «Tutti i personaggi, a parte il protagonista, sono reali e vengono fatti interagire sullo sfondo di episodi altrettanto veri che smentiscono la convenzione qualunquista che fa di Sassari “una città senza fascismo e antifascismo”», racconta Cosimo Filigheddu. «Il libro rivela come in quegli anni vi sia stato invece un tenace tentativo di fare i conti con il passato e impedire che le colpe venissero nascoste in un passaggio indolore dalla dittatura a una democrazia che rischiava così di essere incompiuta», aggiunge l’autore. «L’intento è di contribuire in questi giorni difficili e pericolosi a una riflessione sul significato dell’antifascismo come categoria storica, politica e soprattutto morale», conclude per motivare la scelta di donare il testo al Comune.
«Il dono di Filigheddu ci aiuta – in occasione di una ricorrenza che troppo spesso rischia di restare confinata nella retorica di parole e musiche che ancora dividono e non appartengono del tutto all’identità collettiva del nostro Paese – ad attualizzare e a dare un senso all’antifascismo come fenomeno del presente e del futuro, come manifestazione genuina, spontanea, trasversale e non catalogabile della ribellione popolare a ogni forma di privazione della libertà, negazione dei diritti, ingiustizia, sopruso, prevaricazione», afferma il sindaco Giuseppe Mascia. «Una città che intende riappropriarsi della sua identità e della dimensione comunitaria a lei più propria deve anzitutto riappropriarsi della sua storia», dice l’assessora alla Cultura, Nicoletta Puggioni. «Fare i conti con un passato recente e complesso come quello in cui si è affermato l’antifascismo e hanno trionfato i valori della democrazia è un atto doveroso e necessario – chiosa – per colmare dei vuoti di memoria che potrebbero essere la spiegazione, almeno parziale, della crisi identitaria con cui Sassari fa i conti da tempo».