Sassari. Dopo le ormai consolidate rassegne dedicate al fumetto, all’editoria indipendente, alla letteratura gialla e alla letteratura fantastica, la Libreria Azuni propone un nuovo percorso tematico incentrato sul rapporto tra l’essere umano e la Natura, e sulle sfide ambientali che ci attendono.
Pianeta Futuro – Quattro libri, quattro sguardi sulla Natura che ci attende una rassegna che intreccia fiction, saggio, speculative non-fiction e romanzo d’inchiesta, per riflettere sul presente e immaginare futuri possibili in equilibrio con l’ambiente.
Dal 29 aprile al 8 luglio, quattro appuntamenti con quattro voci autorevoli del panorama italiano – Stefania Divertito, Fabio Deotto, Loretta B. Angiori e Ferdinando Cotugno – per raccontare il collasso ecologico, len sue conseguenze e le possibili vie d’uscita. Un’occasione per accrescere la consapevolezza ambientale e immaginare visioni alternative del mondo che ci attende.
In collaborazione con la Biblioteca Universitaria di Sassari. 29 aprile, h 18.30, Biblioteca Universitaria.
Stefania Divertito presenta Uccidere la Natura – come l’umanità distrugge e salva l’ambiente (Il Saggiatore).
Un’inchiesta lucida e documentata sui crimini ambientali e su come la distruzione della natura sia diventata un’emergenza planetaria.
Dialoga con l’autrice: Emiliano Longobardi.
Stefania Divertito
Giornalista d’inchiesta specializzata in tematiche ambientali. È stata portavoce del ministro dell’Ambiente Sergio Costa e capo ufficio stampa del ministero dell’Ambiente nei governi Conte I, II e in quello Draghi. È stata premiata nel 2005 come «cronista dell’anno» per la sua inchiesta quinquennale sull’uranio impoverito, nel 2013 ha ricevuto il premio Pasolini per la sua inchiesta sull’amianto e nel 2022 ha ricevuto il premio Eternot di Casale Monferrato per il suo impegno contro l’amianto. È autrice di saggi su ambiente, inquinamento ed eco-giustizia.
Uccidere la Natura – come l’umanità distrugge e salva l’ambiente
La Natura non muore in silenzio: ogni fiume avvelenato, ogni foresta distrutta, ogni costa devastata è un grido che reclama giustizia. Uccidere la Natura di Stefania Divertito racconta questo «ecocidio», le ferite invisibili, presenti in tutto il mondo, e tristemente ignorate, e ci invita a vedere l’ambiente non solo come una risorsa, ma come un essere vivente degno dei suoi diritti. In Colombia, il fiume Atrato, avvelenato dalle attività minerarie illegali, è stato riconosciuto come «soggetto di diritti», un’entità che richiede tutele giuridiche, grazie alla lotta delle comunità indigene che dipendono dalle sue acque per la sopravvivenza. In Nuova Zelanda, il fiume Whanganui, considerato sacro dai maori, ha ottenuto la stessa dignità giuridica, diventando una delle prime realtà naturali al mondo a ricevere protezione legale. Il reato internazionale di ecocidio può quindi essere uno strumento per ristabilire giustizia. Uccidere la Natura è un racconto che sfida l’idea di progresso basata sullo sfruttamento illimitato delle risorse. Riconoscere la Natura come un essere vivente implica riscrivere il nostro rapporto con essa, immaginando un futuro in cui la Terra non conosca più vittime silenziose, ma diventi un luogo in cui vita e giustizia possano finalmente coincidere.