La rivolta sanguinosa dei sassaresi contro gli invadenti catalani irrispettosi degli
accordi assunti di rispettare gli antichi privilegi statutari.
Un misterioso delitto che affiora dalle tenebre della vita degli abitanti di Bosove.
L’alleanza dell’orgogliosa città con gli antichi rivali Doria (abbarbicati nei domini di
Alghero, Castelgenovese e Monteleone) e Malaspina (in pericolo a Osilo) e, persino,
con i pisani precedentemente sconfitti per cacciare gli iberici poco propensi a
rispettare i sardi.
L’assassinio del governatore catalano Ramon de Sentmenat dopo una violenta
insurrezione che espelle gli iberici da Sassari.
Sono una parte delle diverse storie che si intrecciano nel nuovo romanzo storico di
Vindice Lecis “La rivolta” (Condaghes) che sarà presentato a Sassari mercoledì 23
alle 18 nella Biblioteca universitaria di piazza Fiume. Con l’autore (dopo il saluto
del direttore della biblioteca Giovanni Fiori organizzatore dell’evento insieme alla
libreria Koinè) dialogherà Roberto Uzzau mentre le letture saranno a cura dell’attrice
Teresa Soro.
Con i protagonisti storici che affollano quegli anni (tra il 1325 e il 1327), vale a dire il
giudice d’Arborea Ugone II e l’infante Alfonso, i sassaresi Catoni, De Via e Pala e
l’ammiraglio Carroz, il ghibellino pisano Granci e il governatore de Sentmenat.

E ancora Azzone Malaspina e Brancaleone II Doria e molti altri come il medico pisano-
cagliaritano Grazia Orlandi, s’intrecciano le esistenze dei personaggi di fantasia.

Tra questi il falegname-miliziano sassarese
Biagio Pintus, gli abilissimi agenti segreti di opposte fazioni Dimilde Vacca e Furato
Karras, il feroce Ramon lo sfregiato, il ghibellino Lupo Cinini, il bizzarro
commerciante savonese Oberto Salvagni. Tutti alle prese con le loro vite difficili, i
sogni, gli amori contrastati, le verità inconfessabili.
Come quelle che emergono faticosamente dalle nebbie della storia del villaggio, oggi
scomparso, di Bosove (nell’attuale quartiere di Latte Dolce), popolato da braccianti
legati a una vita senza speranza. Una comunità sconvolta da un omicidio lontano che
emerge e non dà tregua a quelle esistenze disperate. Sullo sfondo, la penetrazione dei
catalano- aragonesi in Sardegna, l’avanzare del feudalesimo con la calata di famelici
signori iberici, la caduta definitiva dei pisani sconfitti a Castel di Castro e nella
battaglia navale contro l’ammiraglio Carroz. Fino al rifluire della ribellione nel solco
della durezza della storia: la provvisoria fine delle ribellioni, l’esilio, la resa.