Le celebrazioni pasquali a Ittireddu entreranno nel vivo domenica 13 aprile con la presentazione della XV edizione della Via Crucis vivente, recitata e itinerante, tradizione che il gruppo parrocchiale di Nostra Signora Intermontes porta avanti dal lontano 2009, sempre con grande fede ed encomiabili passione e operosità.

Tutte le stazioni avranno come scenario il suggestivo centro storico di Ittireddu: l’Ultima Cena in piazza della Longevità; Gesù arrestato al Getsemani nell’orto della famiglia Mameli; gli interventi di Caifa e Pilato in Carrela ‘e Cheja; il rinnegamento di Pietro nella piazza del Comune vecchio; la flagellazione nella piazza Appeddu; la prima, la seconda caduta e l’incontro con Maria nella Carrela ‘e Mesu; il Cireneo che aiuta Gesù a portare la croce nella Carrela ‘e Cuzzolu; gli incontri con la Veronica, le donne di Gerusalemme e la terza caduta nella via verso Sa Costa; Gesù spogliato delle vesti, inchiodato, fatto morire in croce e deposto ai piedi di Monte Ruju; infine, il Santo Sepolcro nell’incantevole chiesa di Santa Croce.

Momenti molto intensi saranno la consegna di Gesù alla madre con le riflessioni della voce narrante “Ora che tutto è stato sopportato si vede che Egli, nonostante il turbamento dei cuori, nonostante il potere dell’odio e della vigliaccheria, non è rimasto solo: sotto la croce c’erano Maria, sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Magdala e il discepolo che egli amava; viene deposto con infinito amore dalla croce e adagiato sul grembo della madre addolorata” e l’arrivo dell’uomo ricco, Giuseppe d’Arimatea, “dove viene sepolto Gesù il cimitero si trasforma in giardino” perché “il dominio della morte sta per finire”.

Al canto del Perdonu deus meu arriverà infine un membro del sinedrio, Nicodemo, al quale Gesù aveva annunciato il mistero della rinascita da acqua e da Spirito: “Anche nel sinedrio, che aveva deciso la sua morte, c’è qualcuno che crede, che conosce e riconosce Gesù dopo che è morto. Sopra l’ora del grande lutto, del grande ottenebramento e della disperazione, sta misteriosamente la luce della speranza. Il Signore morto rimane comunque il Signore nostro Salvatore, anche nella notte della morte; la Chiesa di Gesù Cristo, la sua nuova famiglia, comincia a formarsi”.

Un percorso itinerante interpretato magistralmente da una voce narrante le cui riflessioni guideranno alla meditazione e alla preghiera con attori locali; il tutto curato, come negli anni passati, con dovizia di particolari. L’evento promosso con il supporto del Comune di Ittireddu, dell’Associazione turistica culturale e del parroco don Tonino Cabizzosu si svolgerà alla presenza del vescovo Corrado Melis, con la collaborazione di tante persone che, a vario titolo, si renderanno disponibili per la sua buona riuscita e con il supporto dei fratelli della Confraternita maschile di Santa Croce.

Appuntamento quindi per domenica 13 aprile alle ore 18.45 nel caseggiato scolastico (ex scuole Gavino Cherchi).