Sassari. Dopo anni di attese e ritardi, la Città Metropolitana di Sassari è finalmente realtà. La firma del decreto da parte della Presidente della Regione, Alessandra Todde, sancisce la separazione delle province di Sassari e Gallura, aprendo un nuovo capitolo per il Nord Sardegna. Un passaggio fondamentale che promette di ridefinire gli assetti amministrativi e lo sviluppo economico del territorio, garantendo nuove risorse e una governance più efficiente.
Tuttavia, non mancano le critiche per il tempo perso e per le difficoltà nel garantire un equo accesso ai fondi rispetto alla Città Metropolitana di Cagliari. Antonello Peru, capogruppo di Sardegna al Centro 20Venti, sottolinea la necessità di trasformare questo riconoscimento in un’occasione concreta di crescita e innovazione, evitando che Sassari resti indietro rispetto al capoluogo regionale.
Segue la dichiarazione integrale di Peru, che evidenzia gli obiettivi e le sfide della nuova Città Metropolitana di Sassari.
“Accolgo con soddisfazione, seppur con notevole ritardo, la firma della Presidente Todde sul decreto che sancisce la scissione delle province di Sassari e Gallura e avvia ufficialmente la Città Metropolitana di Sassari.
L’istituzione di questo ente rappresenta un cambiamento epocale per il territorio. Non si tratta di un semplice strumento amministrativo, ma di una vera opportunità di trasformazione destinata a connettere e valorizzare le diverse realtà urbane, costiere e interne del Nord Sardegna. La Città Metropolitana ha il potenziale per superare i campanilismi e costruire un’identità territoriale collettiva, avvicinando i cittadini alle istituzioni e creando una governance multilivello, capace di sviluppare interventi attraverso una progettualità integrata e condivisa.
Sassari e il suo hinterland possono finalmente diventare un modello di sviluppo moderno e sostenibile, dove la collaborazione trasforma le differenze in ricchezza comune. Tuttavia, è doveroso fare chiarezza sul tempo perduto e ricordare che le stesse forze politiche che oggi celebrano questo traguardo sono quelle che, in passato, non solo non riuscirono a realizzarlo, ma addirittura lo ostacolarono quando venne istituita la Città Metropolitana di Cagliari.
Nel 2016, durante il governo di centrosinistra, si presentò un’occasione storica per istituire entrambe le Città Metropolitane, ma il Consiglio Regionale riconobbe questo status esclusivamente a Cagliari, penalizzando gravemente il Nord Sardegna. La Città Metropolitana di Sassari ha visto formalmente la luce solo nel 2021, grazie alla legge di riforma degli enti locali a mia firma che ha finalmente restituito dignità e centralità a un’area strategica della nostra regione.
Recentemente, il sindaco di Cagliari Massimo Zedda ha annunciato l’imponente cifra di 700 milioni di euro destinati al capoluogo, dimostrando visione e ambizione. Queste risorse, se ben impiegate, trasformeranno radicalmente la città. Mentre Cagliari progetta già il suo domani, il territorio sassarese attende ancora giustizia finanziaria.
Con un emendamento in finanziaria, anche questo a mia firma, nella precedente legislatura, è stata approvata una norma che prevede lo stanziamento dei fondi arretrati alla Città Metropolitana di Sassari a partire dal 2021, anno della sua approvazione, per una cifra che ammonta anch’essa a circa 700 milioni di euro. Sono risorse fondamentali per rinnovare infrastrutture fatiscenti, rivitalizzare servizi essenziali e concretizzare progetti strategici che questo territorio reclama da anni.
Due città, stesso diritto, destini finora opposti: Cagliari progetta il futuro, mentre a Sassari è stata negata l’opportunità di competere alla pari, nonostante il suo indiscutibile potenziale.
Auspico che la Presidente Todde dimostri coerenza e serietà, traducendo le promesse in azioni concrete e dando piena attuazione alle norme già approvate. Servono impegni chiari per garantire il riequilibrio territoriale e per promuovere lo sviluppo economico e sociale, non solo per il Nord ma per tutta la Sardegna.”