Sassari. «Sì a un accordo transattivo fra ex Zir ed Hera Comm sia per garantire la continuità delle forniture di energia elettrica, così da tutelare la sicurezza pubblica e la circolazione stradale a Predda Niedda, sia per consentire al Consorzio di disporre delle risorse da destinare ai propri scopi, a iniziare dal pagamento degli stipendi ai propri dipendenti». È la soluzione attraverso cui il sindaco di Sassari, Giuseppe Mascia, sblocca l’impasse che si era venuto a creare a Predda Niedda. Lo fa con una delibera di giunta in cui, preso atto del fatto che l’ex Zir «si è resa morosa nel pagamento delle forniture di energia elettrica effettuate dalla società Hera Comm, che di conseguenza ha agito esecutivamente nei suoi confronti pignorando tutte le somme depositate negli istituti di credito con cui opera», ma anche che «risulta a oggi impossibile per il
Consorzio operare alcuna attività finanziaria, almeno fino alla definizione del procedimento di opposizione agli atti esecutivi», il Comune decide di approvare lo schema di transazione.
Si tratta di un’operazione per cui esiste già la necessaria copertura finanziaria per «60mila euro sul bilancio 2025-2027, 60 mila euro come somma già impegnata a residuo per il 2024 e 223mila euro come somma accantonata quale quota parte del
risultato di amministrazione 2024», come recita l’atto licenziato dall’esecutivo di Palazzo Ducale. E anche i patti sono chiari. «Con la sottoscrizione della transazione il Consorzio accetta il differente impiego delle risorse e rinuncia alla copertura delle
spese ordinarie delle annualità 2024 e 2025», è scritto nella delibera.
Con una convenzione sottoscritta nel 1998 e aggiornata nel 2004, il Comune di Sassari si è impegnato a pagare il costo dell’illuminazione pubblica a Predda Niedda, ma sotto forma di rimborso al consorzio industriale in base all’entità delle bollette, così da consentire alla Zir di fatturare nei confronti del Comune e di recuperare l’Iva. Il mancato pagamento di alcune bollette tra il 2021 e il 2022 da parte del consorzio aveva generato un debito di circa 120mila euro che, per via della richiesta di pignoramento da parte della società che assicura la luce nelle strade di Predda Niedda, ha impedito l’erogazione degli stipendi ai dipendenti consortili. «Insieme agli uffici abbiamo individuato i passaggi da seguire per bypassare il percorso fissato dalla convenzione e sbloccare così la situazione», spiega Mascia.
«Sebbene non abbia dirette competenze sul consorzio industriale di Predda Niedda né responsabilità rispetto alla situazione che si è creata, il Comune di Sassari ha lavorato avendo come priorità il pagamento degli stipendi dei lavoratori, con la precisa volontà politica di non far ricadere su loro le colpe di anni e anni di errori di cui oggi paga le conseguenze l’ex consorzio industriale, l’area di Predda Niedda e tutta Sassari».
Risolta questa emergenza, tuttavia, i problemi dell’ex Zir e di Predda Niedda restano tutti sul campo. «Sappiamo che le vicende dell’area industriale di Sassari sono monitorate da vicino dall’assessore regionale dell’Industria, Emanuele Cani, e
dall’intero governo isolano», dice Giuseppe Mascia. «È un fatto che ci rassicura molto perché solo la Regione può mettere fine a una situazione non più sostenibile – prosegue – è ora di portare a compimento questa lunga stagione commissariale,
individuare le risorse per liquidare il consorzio e stanziare i soldi necessari per realizzare le opere viarie e urbanistiche di cui Predda Niedda ha bisogno».
