Sassari. Sei mesi di attività intensa, tra luoghi di ritrovo per i giovani e scuole. 5mila giovani coinvolti, dai 14 anni in su. Sei mesi in cui la Polizia locale, in collaborazione con importanti istituzioni e realtà locali, ha portato avanti il progetto “On the road” per il contrasto agli incidenti stradali legati all’uso di alcol e droga, specie tra i giovani. Un percorso lungo e articolato, affiancato da uno studio – unico a livello nazionale – sulla percezione dei giovani in merito all’uso di alcol e droghe, in particolare prima di mettersi alla guida. Tutti i particolari del progetto, reso possibile grazie a un finanziamento ministeriale ottenuto dal Comando di via Carlo Felice, sono stati presentati questa mattina, nella sala Langiu, dal sindaco Giuseppe Mascia, dal comandante Gianni Serra, dal docente di Scienza politica dell’Università di Sassari Marco Calaresu, da Claudia Spanu per la cooperativa Gaia Scienza che ha curato con gli agenti del Comando la parte operativa del progetto e da una rappresentante della società esperta di comunicazione Pubblicitas che si è occupata dei contenuti diffusi in questi mesi.
Tra giugno e ottobre, nelle ore serali e nei luoghi in cui più spesso i giovani si incontrano, una equipe di strada con educatori e agenti esperti (poco più che coetanei rispetto agli avventori con cui relazionarsi) si è confrontata con ragazze e ragazzi, usando un linguaggio adatto, ha utilizzato video (poi andati su canali con quel pubblico come TikTok), visori che indossati simulano uno stato di alterazione psico-fisica e gadget. Sono state svolte 28 attività, tra piazza Tola, piazza d’Italia, piazza Castello, Platamona, via Roma, via Asproni, piazza Azuni, Ottava e vicino a discoteche e altri locali frequentato dal target interessato dal progetto. Da ottobre a dicembre il percorso è proseguito con incontri nelle scuole superiori, e con nuove attività nelle piazze cittadine e nei luoghi della movida.
In quei sei mesi, intanto, la Polizia locale ha rafforzato i controlli per contrastare la guida in stato di alterazione psico-fisica e sono stati monitorati gli incidenti stradali con giovani conducenti coinvolti.
I dati raccolti hanno permesso di rilevare che tra giugno e dicembre – rispetto allo stesso periodo del 2023, si è registrato un calo, sia degli incidenti, sia del numero di giovani trovati alla guida in stato di alterazione psico-fisica.
Il Comando della Polizia locale ha coinvolto come partner del progetto anche l’Università di Sassari, Dipartimento di Giurisprudenza, con il professore di Scienza politica Marco Calaresu che ha realizzato una relazione tecnico scientifica senza precedenti a livello locale, sviluppata secondo una metodologia scientifica rigorosa.
Quasi 700 giovani tra i 18 e i 25 anni sono stati chiamati a rispondere a 33 domande per comprendere le loro opinioni ed esperienze in riferimento all’incidentalità collegata all’uso di alcol e sostanze stupefacenti. Tra i quesiti, alcuni vertevano sulla percezione dei rischi legati alla guida dopo l’assunzione di alcol e sostanze stupefacenti, altre sui significati culturali e simbolici associati al consumo di sostanze e sulla consapevolezza dei rischi per la salute. È emerso che i giovani conoscono i rischi del mettersi alla guida dopo aver consumato alcol o droghe (il 62,2% considera estremamente rischiosa la guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti; il 49,8% quella sotto l’effetto dell’alcol). In generale prevale una netta disapprovazione verso l’idea di mettersi alla guida dopo aver consumato alcol/sostanze. Tuttavia, la percentuale di giovani che hanno dichiarato di essersi messi alla guida dopo aver bevuto alcol o assunto sostanze stupefacenti aumenta con l’età: tra i 18 e i 19 anni si parla del 17,5 percento degli intervistati che diventano 48,9 percento tra i 24 e i 25 anni. Un altro dato rilevante riguarda l’associazione tra gli anni di possesso della patente e la guida sotto l’effetto di alcol o sostanze: sono il 12,9 percento quelli che hanno la patente da meno di 1 anno fino a salire al 62,8 percento per chi ha la patente da 5-7 anni.
Interessanti anche le risposte relative alle campagne di comunicazione e sensibilizzazione sul tema: è evidente che queste devono adeguarsi al target, che chiede una maggior concentrazione sui canali social e incontri nelle scuole. Dati che dimostrano che il percorso intrapreso in questi mesi dalla Polizia locale con i partner è quello corretto. In particolare, l’installazione della postazione mobile ha permesso di poter “familiarizzare” con i pre-test per la rilevazione della quantità di alcol presente nel sangue, rompendo così la concezione meramente coercitiva o punitiva del suo utilizzo. Una scelta che ha permesso di rafforzare ulteriormente il concetto di prevenzione. Un altro strumento risultato efficace sono stati i visori che, con la creazione di brevi percorsi da intraprendere, simulavano lo stato di ebbrezza. Proposta ai giovani per “mettersi alla prova”, sperimentando quali sono gli effetti dell’uso e abuso dell’alcol sul corpo, ha fatto in modo di prendere vera coscienza di quali possono essere i rischi oggettivi. La partecipazione attiva ha fatto in modo di creare un ambiente di fiducia e apertura nei confronti delle forze dell’ordine.