Sassari. Si è tenuta sabato 22 febbraio l’inaugurazione del primo centro regionale privato convenzionato per la procreazione assistita (PMA) con il Sistema Sanitario Regionale, alla presenza dei responsabili del centro e del centro di PMA Biogenesi (www.biogenesi.it), dei vertici dell’azienda sanitaria e del sindaco di Sassari.
CCS Fertility Center nasce dalla collaborazione tra il Centro cura salute di Platamona, un centro clinico con oltre 15 anni di esperienza nella sanità con le tecnologie più avanzate e le migliori professionalità del territorio e Biogenesi, uno dei principali centri italiani di procreazione assistita convenzionati con il Servizio Sanitario Nazionale, con oltre 3.000 trattamenti effettuati ogni anno, per offrire anche in Sardegna un supporto completo e personalizzato per le coppie che desiderano avere un figlio, in grado di garantire trattamenti secondo i più elevati standard internazionali, in un ambiente professionale, accogliente e riservato. Il centro, convenzionato con il servizio sanitario regionale, nasce in seguito alla scelta definita tre anni fa dal Ministero della salute, di inserire, a partire dal 2025, le prestazioni di PMA all’interno dei LEA, i livelli essenziali di assistenza.
“La partnership con Biogenesi garantisce ai pazienti di potere accedere ai trattamenti secondo i migliori standard internazionali e in convenzione con il Sistema Sanitario Regionale”, spiega il dottor Emiliano Omar Gallo, Responsabile del CCS Fertility Center di Sassari. “Il nostro centro rafforzerà l’offerta pubblica già presente nella regione, rendendo più facile per le coppie sarde l’accesso ai trattamenti, senza doversi rivolgere a centri PMA in altre regioni italiane o all’estero. Allo stesso tempo, il nuovo centro potrà accogliere coppie di altre regioni che vorranno scegliere la Sardegna per ottenere le prestazioni di PMA, secondo il principio dei LEA”. Conclude Gallo.
“Biogenesi, nel periodo 2014-2024, ha effettuato presso la propria sede di Monza 2.850 trattamenti per 1.180 pazienti provenienti dalla Sardegna. Si tratta di circa 300 trattamenti all’anno, pari al 25% del totale di circa 1.200 trattamenti erogati annualmente in Sardegna”, spiega il Professor Mario Mignini Renzini, Responsabile del Centro di Medicina della Riproduzione Biogenesi degli Istituti Clinici Zucchi di Monza. “Nella scelta di un centro di procreazione medicalmente assistita è importante valutare il livello di esperienza della struttura e della sua equipe medica e di laboratorio e il numero di trattamenti effettuati ogni anno e nel tempo. Biogenesi, fondata nell’anno 2000, effettua oltre 3.000 cicli di PMA ogni anno, in convenzione con il SSN. Presso il CCS Fertility Center di Sassari le coppie accederanno a questo importante bagaglio di esperienza e competenze, sia per i trattamenti sia per quanto concerne la prevenzione”. Conclude Mignini Renzini.
“Presso CCS Fertility Center i trattamenti di fecondazione assistita omologa e eterologa verranno eseguiti avvalendoci delle più avanzate tecniche e strumentazioni, grazie alla vasta esperienza di Biogenesi in questo campo, e di un’equipe di embriologi specializzati.” Spiega Mariabeatrice Dal Canto, Responsabile di Laboratorio del Centro Biogenesi e del centro di Sassari.
“Presso CCS Fertility Center i pazienti sardi potranno accedere ai trattamenti di fecondazione assistita omologa, ossia senza il ricorso alla donazione di gameti esterni alla coppia; di fecondazione assistita eterologa, cioè con il ricorso alla donazione di gameti e al cosiddetto “social freezing”, ossia la possibilità di crioconservare ovociti e gameti per un progetto di genitorialità non immediatamente realizzabile per motivi di salute, studio, lavoro o per l’assenza di un partner. Per accedere alla prima visita, i pazienti potranno rivolgersi al numero telefonico dedicato 079 0976368 oppure scrivere una mail al centro di Sassari prenotazioni.curasalute@biogenesi.it oppure rivolgersi alla ASL”. Conclude la dottoressa Rosamaria Aini, medico PMA e responsabile ginecologia del policlinico.
Per la parte pubblica del territorio erano presente il direttore generale della Asl 1 Flavio Sensi e il professor emerito di ginecologia Salvatore Dessole. Il direttore della struttura complessa di ginecologia di Alghero Mario Farina ha sottolineato come sia “importante attivare e sviluppare una rete di collaborazione di tutta l’offerta pubblica per le coppie sarde. La Asl 1 ha promosso in questo senso un protocollo d’intesa che coinvolge sia la struttura pubblica, Asl e Aou , che questa nuova struttura convenzionata”. Subito dopo c’è stato l’intervento del professor Giampiero Capobianco, direttore della clinica ginecologica dell’Aou di Sassari che ha invece evidenziato “l’importanza della collaborazione di questa rete territoriale che va estesa anche alle attività di formazione e di ricerca”. Carla Fundoni, presidente della commissione sanità in consiglio regionale, ha ricordato “quanto sia importante che in Sardegna, dove purtroppo c’è il più alto tasso di denatalità, si sviluppino servizi che contrastino questa crisi”, e ha annunciato un intervento legislativo per fare della Sardegna la prima regione che sostiene il social freezing dai 27 ai 35, anni per evitare che la maternità debba essere per le donne un’alternativa allo sviluppo della propria professione. Per il Sindaco di Sassari Giuseppe Mascia “con questa struttura si arricchisce l’offerta pubblica nel territorio di Sassari che soffre più del sud Sardegna delòla carenza di servizi sanitari e questo non farà che aumentare e migliorare la capacità di sviluppo e di accoglienza di tutto il nord ovest dell’isola.