Sassari. Quant’è difficile fare sport in Sardegna. Per le risorse economiche limitate, per la storica carenza di impianti, ma soprattutto per le complicazioni che nascono ogni volta che ci si deve confrontare con gli atleti del continente, a casa loro. Una storia esemplare la racconta Fabio Poddighe, ex campione nazionale di pentathlon moderno e spadista del Circolo Schermistico Sassarese: il ritorno da incubo a Sassari dopo le gare dei campionati di serie C2 a Catania. Il testo è stato pubblicato sulla pagina Facebook del Circolo.
“Tra scherma, ritardi e un vulcano in eruzione
Era venerdì 14 febbraio quando otto schermidori, accompagnati da Mariangela Busi, sono partiti dall’aeroporto di Cagliari-Elmas diretti a Catania. Ad attenderli c’era la gara di scherma a squadre di Serie C2, un evento importante per tutti loro.
Il gruppo era composto da quattro ragazze – Nevina Sale, Francesca Achenza, Rachele Era e Diletta Pani – e quattro ragazzi—Fabio Poddighe, Edoardo Miscali, Riccardo Sanna e Andrea Depalmas. L’atmosfera era carica di aspettative e adrenalina (…)
Dopo le emozioni della competizione, domenica sera il gruppo era pronto per rientrare a casa. Il volo da Catania era prenotato, i bagagli erano sistemati, e l’unico desiderio era tornare finalmente in Sardegna. Ma proprio mentre si trovavano in aeroporto, è arrivata la notizia che ha stravolto tutto: l’Etna era in eruzione e lo scalo di Catania era stato chiuso.
Il volo è stato cancellato.
Tra momenti di sconforto e tentativi di trovare una soluzione, l’unica alternativa è sembrata quella di raggiungere Palermo e cercare un volo da lì. Così, tra treni e spostamenti improvvisati, il gruppo è riuscito a raggiungere la città, sperando di poter partire il giorno dopo.
Lunedì, finalmente, il viaggio di ritorno è ripreso. Il gruppo è in aeroporto a Palermo, pronto a imbarcarsi per Roma. Ma la sfortuna non sembra volerli abbandonare: il volo è in ritardo e il rischio di perdere la coincidenza per Alghero è concreto.
Mentre l’ansia cresce, Edoardo Miscali si rende conto di un altro problema: ha dimenticato il suo zaino sul treno che li ha portati in aeroporto. Dentro ci sono documenti, vestiti e attrezzature di scherma. Il panico è immediato, ma grazie alla prontezza del personale ferroviario e a un pizzico di fortuna, lo zaino viene ritrovato e riconsegnato poco prima dell’imbarco.
Ora, con le dita incrociate e gli occhi puntati sugli orologi, i nove schermidori aspettano il decollo per Roma, sperando di riuscire a prendere l’ultimo volo per Alghero. Stanchi ma con un’avventura da raccontare, sanno che questo viaggio rimarrà impresso nei loro ricordi ben oltre la competizione.
Il volo da Palermo a Roma è finalmente decollato, con un ritardo minore rispetto al previsto, ma sufficiente a far aumentare la tensione. Durante il viaggio, nessuno riesce a rilassarsi del tutto. Ogni minuto conta, e l’ansia di perdere la coincidenza per Alghero è palpabile.
Appena l’aereo atterra a Fiumicino, il gruppo si lancia in una vera e propria corsa contro il tempo. Tra gate da raggiungere e controlli da superare, sembra una scena da film d’azione: trolley che rotolano, passi affrettati e cuori che battono all’impazzata.
Ma la fortuna, questa volta, è dalla loro parte. Arrivano al gate con il fiato corto, proprio mentre stanno chiudendo l’imbarco. Un ultimo sprint, qualche parola affannata allo staff e… ce la fanno!
Il volo per Alghero è tranquillo, quasi surreale dopo tutto il trambusto. Quando atterrano, un senso di sollievo li avvolge tutti. Esausti ma felici, raccolgono i bagagli e si dirigono verso l’uscita, dove ad attenderli ci sono amici e familiari.
Il viaggio si è concluso, ma le storie da raccontare sono tante. Tra scherma, ritardi, un vulcano in eruzione e un finale da cardiopalma, questa avventura rimarrà impressa per sempre nei loro ricordi. E, chissà, magari sarà solo l’inizio di tante altre imprese insieme”.