“L’ultima parola l’hanno scritta prima”, di Ruggero Roggio (Arkadia, 16 euro)
Quali sono i ragionamenti che un uomo elabora incrociando gli sguardi di altre persone? E cosa potranno pensare, di lui, gli uomini e le donne che gli capita di scrutare nel profondo dell’animo? Quali possono essere le sintesi che nasceranno da spezzoni di vita così diversi?
Nel suo cammino il protagonista entrerà in contatto con una varia umanità – il professore, il vecchio, la badante, la casalinga, l’immigrato – e di ognuno di loro si formerà un’immagine, una storia, magari assolutamente diversa da quella reale, A tutto questo si aggiungerà la vicenda umana di una ragazza cieca, incapace di dare un senso compiuto della propria vita sempre alla ricerca di un riscontro all’inestinguibile desiderio di una prospettiva che le porti felicità e stabilità.
Nello scorrere delle pagine di questo romanzo a incastri, in cui si ritrovano i temi centrali dell’esistenza, si sovrappongono quadri stilistici ed emozioni, in una composizione non comune, capaci di dipingere un’atmosfera a tratti onirica e a volte sognatrice.
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Ruggero Roggio (1954, Sorso) scrive non quanto vorrebbe né con la continuità necessaria. Accampa alibi e scusanti: cucinare, i cani, i gatti, la campagna, ritenendo le sue fave impareggiabili; vero è che spreca tempo sul solitario del tablet, convinto che tutti siano risolvibili. Qualcosa ha pubblicato: Sisifo e lo scarabeo, per Tre B+Z; Stirare sinché posso, Condaghes; E’ il blu il colore che ti sta meglio, Nofrontiere. Per Soter ha pubblicato Aìfon aìpad éffèbì. Sciugarrey (poesie), e Raccolta differenziata grazie al quale ha scoperto la parola prosimetro. Anche un Ebook: Alla cassa del supermercato, in fila, all’ora di chiusura – poesie, per Visuality Publishing.
Un suo racconto è comparso nel volume Quarantanove racconti belli ed uno no, Ellin Selae. Suoi interventi sono apparsi su: Nuova Sardegna, Società Sarda, Biblioteche Oggi, Intraprendere. Con il racconto Au6 è stato tra i vincitori ad Orosei di Lapis in Gurgos.
Minaccia di continuare a scrivere: ad esempio una fiaba triste che racconta di tre ragazzi, una foca e due delfini. Scriverà del nonno, combattente della guerra Italo-Turca, che nel 1925 convinse la nonna a far nascere sua mamma a Rodi, allora italica colonia.