Un evento nell'aula magna dell'Università di Sassari

di Pier Luigi Rubattu

Sassari. Le università di Sassari (soprattutto) e Cagliari sono tra quelle che risentono di più del taglio dei fondi erogati dal ministero dell’Università e della Ricerca. Lo affermano due docenti dello stesso ateneo sassarese nel primo studio pubblicato dalla newsletter Data Refero, disponibile sulla piattaforma Substack.

Data Refero nasce dall’impulso di tre economisti dell’Università di Sassari, Luca Deidda, Luciano Gutierrez (che firmano il primo articolo) e Gianfranco Atzeni. La newsletter propone tesi basate “su dati ufficiali e accessibili a tutti”, usando la Sardegna “come lente per ragionare su economia, società, politica, cultura e altro, con un respiro che va oltre i confini locali. Vogliamo ragionare di economia, società, politica e politiche, cultura, sostenibilità, ambiente, arte, tradizioni, cibo e altro ancora, senza preclusioni. Ci interessano riflessioni su fenomeni sardi che abbiano rilevanza oltre i nostri confini e su fenomeni di altre regioni o Paesi, che siano rilevanti per la Sardegna”.

L’esordio non è certo soft. L’articolo “Finanziamenti ministeriali all’università pubblica: la torta si riduce e l’autonomia fa la differenza” analizza una situazione che mette a rischio i conti e il reclutamento del personale dei due atenei isolani, con la premessa che si tratta di un problema nazionale e ben noto: “Diversi atenei italiani sono in difficoltà, con rapporti spese del personale su ricavi strutturali (sostanzialmente tasse universitarie più FFO) superiori all’80%, soglia oltre la quale il Ministero impone limitazioni incisive sull’ulteriore reclutamento di personale. Colpa del taglio del Fondo di Funzionamento Ordinario (FFO) erogato dal Ministero della Università e della Ricerca (MUR)!”.

Osservano gli autori: “Questa è la narrativa. Quanto c’è di vero? Il governo autonomo degli atenei non conta?”. Per rispondere a queste domande hanno elaborato dati scaricabili dal sito del Ministero dell’Università e della Ricerca. Quelli del 2024 sono disponibili qui.

Ecco dunque la metodologia richiesta da Data Refero agli autori che vorranno contribuire alla newsletter: aprirsi al confronto citando dati che possano essere facilmente consultati e analizzati (ed eventualmente reinterpretati) da altri studiosi.
Chi è interessato può scrivere alla mail datarefero@gmail.com. “Le regole sono semplici – si legge -. Per contribuire ti devi iscrivere al nostro spazio Substack. Ogni contributo deve basarsi su dati le cui fonti siano esplicitate e accessibili al pubblico (…) È necessario firmarsi e, pubblicando un contenuto, ci si impegna a rispettare il dibattito che potrebbe nascerne sul nostro spazio Substack”.

Ma tornando ai fondi alle Università: perché Sassari e Cagliari soffrono più di altre? Rimandiamo alla consultazione dell’articolo su Data Refero che abbiamo linkato e che ovviamente è molto tecnico.

Ricordano Deidda e Gutierrez: “L’evoluzione del Fondo di Funzionamento Ordinario nell’ultimo decennio, quello 2015-2024 e, in particolare, nel triennio post-Covid, mostra con chiarezza che ad eccezione della straordinaria circostanza del Covid (2020-21), durante la quale il governo aumentò l’FFO, la contrazione delle risorse per il funzionamento è una caratteristica strutturale della politica governativa sull’università pubblica (…). L’FFO cresce di più nelle università del Nord; nelle università delle Isole e del Centro la crescita è negativa. Il taglio degli ultimi tre anni si ripartisce tra aree geografiche in maniera diseguale. Cosicché le Università del Nord aumentano la loro incidenza, oggi pari oggi al 46% del totale, sia rispetto al 2015, +2.4%, sia rispetto al 2021, +1.4% a scapito di tutte le altre. La contrazione maggiore è tra le università del Centro e delle Isole. Gli atenei del Nord risultano più competitivi, e così la riduzione delle risorse complessive si accompagna a un travaso di finanziamenti da Centro e delle Isole verso il Nord”.

Questo il quadro generale. Chi vuole avere più dettagli sulla situazione delle Università di Sassari e Cagliari può iscriversi alla newsletter, che rappresenta un nuovo importante spazio di discussione sui problemi della Sardegna.