Sassari. La Sardegna registra prospettive occupazionali positive per il primo trimestre di quest’anno. Secondo l’ufficio studi della Camera di Commercio di Sassari, si prevedono 29.420 nuove posizioni lavorative, che valgono un incremento del 9,6% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (26.850 unità).

Nonostante l’accorpamento delle Camere di Commercio di Cagliari e Oristano, l’analisi dei dati resta distinta per i territori di competenza dei quattro enti camerali. L’area di Cagliari mantiene la sua posizione predominante, sebbene con una contenuta flessione nella quota percentuale (dal 49,6% al 47,5% del totale regionale). Il territorio della Camera di Commercio di Sassari registra un buon trend di crescita, con un 38,2% rispetto al precedente 36,1%. Nuoro e Oristano conservano sostanzialmente invariate le loro percentuali, con l’8,2% e il 6,1%.

Il comparto turistico resta settore trainante, con un incremento di quasi 2.000 unità in più rispetto al primo trimestre 2024 e, in particolare nelle posizioni dedicate agli addetti alla ristorazione, che registrano un aumento da 3.520 a oltre 5.000 unità (+1.520). Il settore edilizio cresce, e passa da 4.120 a 4.330 unità (+210). Il settore commerciale tiene, conservando una quota del 13%, in linea con le rilevazioni del 2024. Crescono anche le previsioni per il comparto manifatturiero (+8,9%) e per i servizi alle imprese (+10,5%) mentre cala la richiesta di addetti per i servizi alla persona.

La composizione dimensionale del tessuto imprenditoriale presenta una sostanziale stabilità. Le microimprese (1-9 dipendenti) si confermano quale principale fonte occupazionale, rappresentando il 35,6% delle assunzioni previste. Si registra un lieve incremento nella quota delle piccole imprese (10-49 dipendenti), che si attesta al 33,4% rispetto al precedente 32%.

La produzione di beni e servizi consolida la propria posizione dominante, incrementando la propria incidenza dal 46,2% al 48,3% delle assunzioni previste. Lieve la crescita dell’area commerciale, che passa dall’11,5% al 12,9%.

Il nord Sardegna

Il territorio dell’ente camerale del nord Sardegna (e i suoi 90 comuni) per il primo trimestre di quest’anno, con 11.230 nuove assunzioni previste, dimostra un importante incremento del 15,7% rispetto allo stesso periodo del 2024, quando le entrate previste si attestavano a 9.710 unità.
L’analisi settoriale dimostra la presenza di una crescita diffusa. Il settore industriale nel suo complesso cresce del 9,8%, passando da 2.440 a 2.680 unità, con un incremento sia nell’industria manifatturiera (+110 unità) che nelle costruzioni (+130 unità, da 1.650 a 1.780).
Il comparto dei servizi registra l’incremento più significativo in termini assoluti, con 1.290 posizioni aggiuntive (da 7.260 a 8.550, +17,8%). All’interno del settore, spicca la performance dei servizi di alloggio, ristorazione e servizi turistici, che crescono del 35,7% passando da 2.270 a 3.080 unità. Anche i servizi alle imprese mostrano un trend positivo (+21,8%, da 2.060 a 2.510), mentre il commercio registra una leggera flessione (-2,9%, da 1.390 a 1.350 unità).
Per quanto riguarda la dimensione delle imprese, si osserva un incremento diffuso in tutte le classi dimensionali. Le piccole imprese (1-49 dipendenti) mantengono il loro ruolo predominante e crescono del 15,1% (da 6.840 a 7.870 unità). Significativo anche l’aumento nelle imprese di medie dimensioni (50-249 dipendenti), che passano da 1.540 a 1.710 unità (+11%), e in quelle più grandi (oltre 250 dipendenti) che salgono da 1.330 a 1.650 (+24,1%).

“In linea di principio si resta attestati sulle professioni che costituiscono la base del nostro sistema occupazionale- è il commento del presidente dell’ente camerale sassarese, Stefano Visconti- si auspicherebbe, in questo senso, in una maggiore richiesta di figure con un più elevato grado di professionalità. Di cui peraltro si registra una domanda crescente anche nel comparto dell’innovazione. Tuttavia è importante, a prescindere, che i numeri sostengano un buon livello occupazionale anche nelle prospettive di crescita.”

Le mansioni più richieste nel nord Sardegna

Dall’analisi dei dati relativi alle professioni più richieste nel nord Sardegna emerge un quadro che riflette le vocazioni del tessuto economico locale. Partendo dalle
professioni con il maggior numero di posizioni aperte, si osserva che il settore degli esercenti, le professioni commerciali e dei servizi domina la classifica, con una domanda particolarmente elevata, per gli addetti alla ristorazione, 2.070 posizioni, che rappresentano il picco massimo tra tutte le figure professionali ricercate. Parallelamente, il comparto commerciale mostra una significativa richiesta di addetti alle vendite, con 1.060 posizioni, seguiti da addetti alla segreteria e agli affari generali (400 posizioni) e addetti all’accoglienza e all’informazione della clientela (370 posizioni).
Anche le professioni non qualificate mostrano numeri rilevanti, in particolare per quanto riguarda il personale addetto ai servizi di pulizia, con 960 posizioni, e gli addetti allo spostamento e alla consegna merci, con 310 posizioni. Questi dati riflettono una forte richiesta di manodopera nei servizi di base, essenziali per il funzionamento di diversi settori economici.

Nell’edilizia, la domanda di manodopera specializzata è particolarmente significativa, con 930 posizioni per operai addetti alle costruzioni e alla manutenzione di strutture edili, e 490 per operai specializzati nelle rifiniture delle costruzioni. Questo indica una vivace attività nel settore delle costruzioni, trainata probabilmente da interventi di ristrutturazione e nuove edificazioni. Si aggiungono 410 possibilità lavorative per conduttori di veicoli a motore, e 250 posizioni per meccanici artigianali, montatori, riparatori e manutentori di macchine fisse e mobili.
Per le professioni tecniche e specializzate, la domanda è guidata dai tecnici della salute, con 260 ruoli, seguiti dai tecnici della gestione dei processi produttivi e dai tecnici dei rapporti con i mercati, entrambi con 170 posizioni. Il settore IT mantiene una presenza consistente, con 130 posizioni per tecnici informatici e delle telecomunicazioni, riflettendo una crescente attenzione verso le competenze digitali.

I livelli di istruzione richiesti

L’analisi dei dati relativi agli indirizzi di studio più richiesti mostrano una forte domanda per professioni legate ai servizi di base, al turismo, alle costruzioni e all’agroalimentare, con una crescente attenzione anche verso le competenze economiche e sanitarie. Per quanto riguarda la scuola dell’obbligo, si registra un numero elevato di posizioni, con 2.420 unità, oltre il 20% di quelle totali, a conferma di una forte richiesta di manodopera con un livello di istruzione di base. Questo dato sottolinea l’importanza delle professioni non specializzate nel contesto economico locale.

Al livello della qualifica di formazione o diploma professionale, l’indirizzo ristorazione domina la classifica con 920 posizioni, confermando ancora una volta il peso del settore turistico-ristorativo. Seguono l’indirizzo edile, con 640 posizioni, e l’indirizzo trasformazione agroalimentare, con 560, che riflettono la vivacità dei settori delle costruzioni e dell’agroalimentare. L’indirizzo servizi di promozione e accoglienza registra 420 posizioni, completando il quadro delle professioni legate ai servizi. Per quanto riguarda il livello secondario, l’indirizzo amministrazione, finanza e marketing è il più richiesto, con 790 posizioni, seguito dall’indirizzo turismo, enogastronomia e ospitalità, con 580. Per il socio-sanitario si contano 240 posti, mentre l’indirizzo elettronica ed elettrotecnica ne conta 220, riflettendo una domanda più contenuta ma comunque significativa per queste aree tecniche.

Salendo al livello dell’istruzione tecnica superiore, si osserva una domanda più contenuta, con 60 posizioni per l’indirizzo servizi alle imprese e agli enti senza fine di lucro.
Infine, per quanto riguarda il livello più alto, quello universitario, quest’ultimo mostra una significativa domanda per l’indirizzo economico, con 350 posizioni, seguito dall’indirizzo di insegnamento e formazione, con 260. Gli indirizzi sanitario e paramedico e medico-odontoiatrico registrano entrambi 110 posizioni, indicando una richiesta di competenze specializzate.