Sassari. Via libera per l’appalto integrato di progettazione ed esecuzione dei lavori di riqualificazione dell’ex Serd di via Bottego. La giunta comunale guidata dal sindaco Giuseppe Mascia ha deciso di destinare all’importante restyling dell’edificio, per cui è stimato un investimento da oltre 2 milioni e 600mila euro, i soldi risparmiati dalla realizzazione di altri interventi finanziati dalla stessa fonte. Si tratta del progetto di riqualificazione urbana dei quartieri periferici di Latte Dolce, Santa Maria di Pisa, Sassari 2 e Baddimanna, per il quale a Palazzo Ducale era stato assegnato un finanziamento complessivo di circa 16 milioni di euro.
Tra opere connesse alla mobilità e al traffico e altre relative alla riqualificazione del patrimonio immobiliare comunale, degli spazi pubblici o delle aree verdi, secondo il monitoraggio condotto di recente dagli uffici tecnici è emerso che dieci interventi possono dirsi conclusi, in cinque casi gli interventi sono in avanzato stato di completamento mentre per altri sei è in corso la validazione della progettazione esecutiva.
Resta l’intervento per il Serd. «L’attivazione della procedura di appalto integrato per l’affidamento congiunto della progettazione e dei lavori era prevista nel 2023, ma le criticità legate all’adeguamento dei prezzi al vigente prezzario regionale dei lavori pubblici ha comportato un significativo incremento del costo complessivo dell’opera, tale da richiedere un ulteriore finanziamento», spiega l’assessore ai Lavori pubblici, Salvatore Sanna, riprendendo la delibera appena licenziata dalla giunta Mascia.
«La verifica dell’ammontare delle economie di gestione prodotte nel corso degli altri interventi ci consente di liberare altre risorse in favore di questa opera», spiega il sindaco Giuseppe Mascia, sottolineando l’importanza di «portare a compimento anche questo intervento, al fine di restituire alla comunità, e al quartiere di Latte Dolce in particolare, una struttura che potrà servire per promuovere la socialità e lo spirito di comunità». Con un obiettivo dichiarato: «Costruire la città del futuro dando
centralità alle periferie». La possibilità di dirottare le risorse da un intervento all’altro deriva dalla convenzione stipulata nel 2018 dall’amministrazione guidata da Nicola Sanna con la presidenza del Consiglio dei ministri. Quell’accordo suppletivo prevedeva che Palazzo Chigi potesse concedere, su motivata istanza di Palazzo Ducale e fermo restando il limite temporale fissato per completare i lavori, «la possibilità di rimodulare gli interventi e le fasi ivi indicate qualora sussistano ragioni di necessità dettate da comprovate cause di forza maggiore», come nel caso dell’aumento dei prezziari regionali rispetto alle previsioni originarie. A questo punto l’unico vincolo è quello temporale: il restyling dovrà essere concluso entro il 31 dicembre del 2027: se, come immaginabile, l’assegnazione delle economie di gestione al progetto per l’ex Serd supererà l’esame del gruppo di monitoraggio appositamente costituito in seno alla Presidenza del Consiglio dei ministri, il settore Lavori pubblici avrà circa tre anni per completare la progettazione e finire i lavori.
Al termine del processo partecipativa attivato a suo tempo, era emersa la volontà di fare dell’edificio di via Bottego la casa per le associazioni di quartiere. Un’idea maturata in coerenza con il progetto complessivo per cui il governo nazionale aveva stanziato i 16 milioni di euro in favore del Comune di Sassari: favorire in ottica di una maggiore socialità la fruizione di spazi pubblici, piazze, strade e aree verdi. La necessità di pensare gli spazi nei quartieri come beni comuni, la cui manutenzione può essere
autogestita attraverso organismi consultivi, era stata una richiesta perentoria formulata dai cittadini coinvolti. Una indicazione precisa per i tecnici che dovranno occuparsi di progettare e ripensare quel bene della comunità.