Claudia Origoni, saggista, scrittrice e operatrice culturale con “Non escludo il ritorno” (Nemapress Edizioni) ha portato all’attenzione nazionale un vero cold case, analizzando e risolvendo secondo i canoni di una accurata indagine, l’omicidio di Vanda Serra, giovinetta di 12 anni del centro Sardegna, il cui assassino fu individuato nel  prete del paese.

A cento anni dalla morte avvenuta il 7 gennaio 1925, Claudia Origoni le scrive una “Lettera ad ‘un’anima innocente”:

Cara Vanda, sono passati 100 anni dalla tua morte, all’epoca avevi appena 12 anni e del tuo delitto si parlò tanto all’epoca: fu uno scandalo perché fu accusato un sacerdote e la sua perpetua. Tu eri la figlia del Sindaco di Aidomaggiore,  fosti uccisa,  in quell’età sospesa tra infanzia ed adolescenza, in modo efferato e fu abbastanza facile chiudere il caso su base indiziaria , era uno scandalo che doveva essere messo a tacere subito  il periodo storico lo richiedeva : solo 4 giorni prima Mussolini aveva deciso di assumersi la responsabilità del delitto Matteotti , la morale lo imponeva e la Chiesa nulla potette, per fermare il giudizio del popolo che aveva già condannato il sacerdote senza neanche ascoltarlo, per altre colpe. Dopo anni di ricerca la tua storia l’ho approfondita sui documenti originali dati per dispersi e sono certa di aver dato luce ad ombre a sospettati che sono rimasti nascosti per troppo tempo. Adesso puoi riposare in pace e con te don Giovanni Spanu.

In “Non escludo il ritorno” di Claudia Origoni c’è un’altra versione della storia, sicuramente aderente ai documenti. Riposa in pace Anima mia.