Giammario Senes. presidente della Rete delle Associazioni

Riceviamo e diffondiamo la Lettera aperta alla Presidente della Giunta Regionale e al Consiglio Regionale della Sardegna scritta dalla Rete delle Associazioni – Comunità per lo sviluppo condivide l’iniziativa di Confindustria nuorese e del suo Presidente Giovanni Bitti:

Da tempo siamo convinti che l’obiettivo principale debba essere quello di rendere competitiva l’intera Sardegna, coniugando la valorizzazione delle risorse tradizionali uniche con una forte innovazione e uno sguardo al mondo della tecnologia, della ricerca e della specializzazione intelligente.

Questo significa che serve un approccio nuovo e coraggioso alle politiche e alle scelte di sviluppo e investimento.
L’obiettivo di ridurre gli squilibri territoriali rende necessario superare le vecchie logiche basate sui numeri e sulla concentrazione degli interventi nei territori e nelle aree demograficamente e politicamente più forti (vedi PNRR e Fondo Coesione).
Ma spesso si ha l’impressione che, nonostante i risultati impietosi e drammatici sulle condizioni di gran parte della Sardegna che ogni nuova indagine statistica fa emergere, non ci sia pienamente la consapevolezza che oggi la grande questione sarda coincide, per la gran parte, con la condizione delle nostre Zone Interne.
Una condizione che ci porta a ritenere che oggi le nostre Zone Interne possano definirsi il Mezzogiorno della Sardegna, la nostra “Questione Meridionale”.
I risultati della recente inchiesta giornalistica sulla qualità della vita, che ha richiamato il Presidente di Confindustria, non fanno che confermare la collocazione del nuorese e delle aree interne sarde agli ultimi posti di troppe classifiche regionali e nazionali.
Da 24 anni in Sardegna ci sono più decessi che nuove nascite ma per troppo tempo si è fatto finta di nulla.

Adesso siamo stati investiti, come molta parte dell’Italia, da un flusso in uscita composto quasi esclusivamente da giovani con alte capacità professionali e buon livello di istruzione. In pratica perdiamo le nostre forze migliori.

Per questo sosteniamo l’iniziativa di Confindustria nuorese!
Siamo sempre più convinti che servano, con urgenza, politiche generali con una ampia e intelligente visione del futuro, che siano capaci di arginare, se non interrompere, quel processo che ha generato il ciclo perverso: perdita demografica – declino economico – carenza di infrastrutture – riduzione dei servizi –- ulteriore spopolamento.

La questione delle aree interne deve emergere come grande questione sarda, di interesse dell’intera regione.
Crediamo che servano misure straordinarie capaci di incidere, per un sufficiente periodo di tempo, sulla convenienza a insediare e sviluppare imprese nelle aree interne.
Servono adeguate politiche di fiscalità di vantaggio.
La Zona Economica Speciale va bene, ma ha effetti limitati sulla Sardegna interna e non aiuta a superare gli squilibri interni.
Crediamo che sia il tempo di riaprire una grande vertenza per una nuova rinascita, pensiamo che istituire una Zona Franca Rurale – conforme ai vincoli, ma anche alle possibilità che le norme comunitarie consentono – per il territorio degli oltre 300 comuni sardi classificati nelle aree interne possa essere uno strumento adeguato ed utile ad affrontare le diseguaglianze territoriali e ad avviare una efficace azione per migliorare la qualità della vita nei nostri paesi rimettendo al centro il lavoro e la qualità dei servizi: Salute, formazione, mobilità, accesso alle nuove tecnologie.

La presidente Todde, la Giunta e l’intero Consiglio Regionale ascoltino e accolgano l’ennesimo appello lanciato dalla Sardegna dell’interno.
Si intervenga con estrema urgenza ad attivare tutte le iniziative politiche concrete capaci di dare risposte di prospettiva e speranza di futuro al Nuorese, alla Sardegna centrale e alle zone interne dell’intera Isola.