Pattada. Il 28 luglio 1983, un incendio divampato non distante dal mare della Gallura risalì verso Tempio Pausania causando una strage passata alla storia come il disastro di Curraggia, dal nome dell’omonima collina situata a sudovest di Tempio, al confine con i territori comunali di Aggius e Bortigiadas.
Le fiamme, oltre a mandare in fumo 18mila ettari di terreno, causarono la morte di 9 persone e il ferimento di altre 15. Fra le vittime, insignite della medaglia d’oro al valor civile dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, anche il 40enne pattadese Salvatore Pala,

 

maresciallo del Corpo Forestale al quale è oggi intitolata la pineta comunale di Pattada. Tra le varie ipotesi sulle cause che scatenarono le fiamme, l’opera dei piromani è una certezza. Le concause furono le alte temperature estive di quei giorni e il vento che soffiava impetuoso.
Domenica 22 dicembre, l’Associazione Culturale “S’Alvéschida”, in collaborazione col Comune di Pattada e l’Associazione Nazionale Forestali, ricorda il drammatico sacrificio di quella giornata con due appuntamenti dal valore profondamente simbolico per la comunità pattadese.
Alle ore 16:00, alla presenza delle autorità, sarà deposta una corona d’alloro ai piedi della stele commemorativa di Salvatore Pala presso la pineta. Alle 17:00, presso l’Aula Consiliare di via Roma, si terrà la presentazione del libro di Rino Solinas dedicato alla strage di Curraggia dal titolo “Qui nel vento e nei silenzi, quel giorno di luglio in Sardegna”.
Interverranno per l’occasione, oltre all’autore, il sindaco di Pattada Angelo Sini, l’editore Paolo Sorba, il presidente dell’Associazione Nazionale Forestali Sardegna-Sicilia Piero Daveri, il vicepresidente di ANFor Sardegna-Sicilia Salvatore Scriva. Due dei superstiti di Curraggia, Gianni Mazza e Mario Marchesi, porteranno a Pattada la propria testimonianza.