Sassari. L’arte della difesa personale entra a scuola con un progetto unico nel suo genere. All’Istituto Tecnico Ruiu di Sassari, gli studenti hanno scoperto che la sicurezza non è solo questione di forza, ma di preparazione mentale e disciplina.
Grazie alla lungimiranza degli insegnanti, della dirigente Franca Riu e al coordinamento del professor Gianni Sotgiu, il progetto si è svolto nei locali del Fight Club di Sassari, in via Venezia, palestra diventata, negli anni, punto di riferimento delle arti marziali. Da ottobre a dicembre, circa 60 studenti, dalla prima alla quinta superiore, hanno partecipato a un percorso intensivo guidato dagli esperti Angelo Tarantini e Michela Demontis, tecnici federali specializzati nelle arti marziali miste per l’età evolutiva ed insegnanti di motoria.
La difesa personale non è una tecnica che si apprende in poche mosse. “La vera difesa personale non esiste – spiega Angelo Tarantini -, ciò che conta è l’allenamento, fisico e mentale. Solo attraverso la disciplina e una preparazione costante si può imparare a evitare situazioni pericolose e affrontarle con lucidità.”
Questo è stato il cuore del progetto: trasmettere agli studenti gli insegnamenti delle arti marziali, non solo per proteggersi, ma per sviluppare autocontrollo, concentrazione e rispetto.
Ogni lezione, tenuta sul tatami dello storico Fight Club, combinava esercizi pratici con momenti di riflessione. L’obiettivo? Educare gli alunni a prevenire il pericolo e reagire in modo intelligente, applicando principi che vanno oltre lo sport e si traducono in strumenti per la vita quotidiana.
Progetti come questo dimostrano come le arti marziali miste possano essere un mezzo potente per insegnare ai giovani non solo la difesa personale, ma anche valori fondamentali come la disciplina e la gestione delle emozioni.
“Abbiamo portato a scuola la via marziale che insegniamo ai bambini fin dai tre anni. È una strada che forma non solo atleti, ma persone migliori”, conclude Tarantini.
Dopo il successo del progetto, l’augurio è che iniziative simili possano essere estese ad altre scuole, rendendo le arti marziali uno strumento educativo riconosciuto e valorizzato.