Giorgio Fenu

di Pier Luigi Rubattu

Sassari. Comunque la pensiate, domenica 8 dicembre 2024 sarà una data storica per l’atletica leggera. Con l’elezione del nuovo presidente si concluderanno infatti i 44 anni di Sergio Lai alla guida della Federazione regionale, una delle carriere dirigenziali più lunghe nella storia dello sport italiano.

L’ultraottantenne Lai ha deciso di lasciare. A contendersi la successione saranno il cagliaritano, Fabrizio Fanni e il sassarese Giorgio Fenu. Quattro anni fa era stata una sassarese, Giuseppina Carboni, a candidarsi contro il presidente uscente, ma Sergio Lai era riuscito a conquistare il mandato per l’undicesimo quadriennio olimpico. Il nord Sardegna riprova a dire la sua con l’allenatore e dirigente del Cus Sassari.

I due candidati alla presidenza della Fidal sono quasi coetanei (65 anni Fanni, 67 Fenu) e hanno un passato da amici-avversari in pista. “Sì, ci siamo affrontati tante volte, nei 400 avevamo più o meno gli stessi tempi, lui era più veloce nei 200, io andavo meglio negli 800”, ricorda Giorgio Fenu.

Fanni allena Dalia Kaddari, la fortissima velocista di Quartu, già due Olimpiadi all’attivo: “Non è semplice fare il presidente della Fidal e anche il coach di un’atleta che punta ai Giochi di Los Angeles 2028 – osserva Fenu, che però aggiunge con fair play -: se Fabrizio ritiene di potercela fare, ce la farà. I rapporti personali sono buoni, abbiamo lavorato insieme per molto tempo quando il settore tecnico era guidato da Gianfranco Dotta”.

Partiamo dall’eredità di Sergio Lai: 44 anni di presidenza, tanti atleti sardi ai vertici nazionali e internazionali, ma molte polemiche sulla lunghezza del suo mandato.
“Ci sono stati aspetti positivi, e non potrebbe essere altrimenti. I risultati ad alto livello la Fidal Sardegna li ha avuti; è stata buona l’idea delle rappresentative regionali, così come quella del Meeting Terra Sarda. Ma negli ultimi anni Lai si è un po’ trascinato, si è limitato all’ordinario. Soprattutto, non ha costruito una classe dirigente: c’è stata difficoltà a reperire candidati consiglieri e questo la dice lunga sul fatto che c’è poca motivazione”.

Qual è la proposta di Giorgio Fenu – e dei candidati e delle società che lo appoggiano – per i prossimi 4 anni dell’atletica sarda?
“Un caposaldo della nostra amministrazione sarà la trasparenza. Tutti dovranno sapere cosa entra nelle casse della Fidal regionale, cosa esce, chi prende i soldi. Poi occorre ridare dignità al Gruppo Giudici Gare: controllano la regolarità delle manifestazioni e devono avere piena autonomia. Bisogna restituire rilevanza ai comitati provinciali perché gestiscano la la propria attività senza interferenze. E al centro dell’attenzione ci deve essere il settore tecnico. Gli atleti bravi saltano fuori, il grande talento in qualche modo lo becchi, da Patta a Kaddari, da Agrusti a Nappi. Ma per far crescere un atleta ci vogliono dieci anni. Dobbiamo preparare bene i nostri allenatori, cominciando dalle categorie giovanili per qualificarli sempre di più. Vorremmo anche incentivarli economicamente”.

Giorgio Fenu atleta, allenatore, dirigente, sempre dentro la grande tradizione dell’atletica sassarese. La sua storia in sintesi?
“Come atleta nasco nel 1972, ho gareggiato per Alba, Vigili del Fuoco, Cus Sassari, Esercito e Studium. Le mie specialità erano i 400 e gli 800. Alla fine della carriera di atleta, nel 1991, ho iniziato quella di allenatore. Da 12 anni sono anche dirigente del Cus Sassari. Ho lavorato come assistente sociale per quarant’anni, ora sono in pensione”.

Con lei si presentano alle urne i candidati consiglieri della lista Cresciamo Insieme.
“Una bella squadra di giovani, età media 42 anni.
Manuela Caddeo, insegnante, vicepresidente del Cus Cagliari e vicepresidente uscente della Fidal Sardegna.
Dimitri Pibiri, presidente della cooperativa sociale La Clessidra e dirigente dell’Olympia Villacidro.
Paolo Marcetti, consulente finanziario, dirigente dell’Atletica Olbia.
Gianfranco Sechi, dottore commercialista, presidente della Ichnos Sassari.
Fabrizia Carboni, fotografa e social media manager, presidente dell’Atletica Serramanna.

Come far crescere la popolarità dell’atletica leggera?
“Dobbiamo trovare il modo di rendere più partecipe il pubblico, anche con la tecnologia. E va aggiornata la comunicazione, cercando di essere più presenti sui social”.

Capitolo quattrini. Come sta la Fidal Sardegna?
“Da quello che ho visto nei bilanci degli ultimi anni, l’attività riesce a reggersi bene con i soldi incassati dalle tasse gara. Ma abbiamo necessità di sponsor se vogliamo migliorare il lavoro dei tecnici e la qualità delle manifestazioni”.

Contributi regionali: l’atletica è penalizzata?
“Ultimamente un po’ sì, perché magari un anno i rimborsi per le società arrivano quasi al 100 per cento, in altri si fermano a quote molto più basse”.

Gli impianti in Sardegna sono sufficienti?
“Questo è un punto dolente. Quasi tutti i campi sono in ristrutturazione: Nuoro, Macomer, il Coni di Cagliari, Oristano, Olbia. Per fare risultati sono omologate solo Sassari e Quartucciu, e parzialmente Dorgali. Il bello è che la Sardegna ha la più alta percentuale di piste di atletica in Italia. Ma bisognerebbe farle funzionare”.

Il rapporto con la scuola?
“Negli ultimi decenni si è completamente interrotto, non so per quali motivi. I nostri tecnici federali saranno invitati ad andare nelle scuole per collaborare con gli insegnanti di educazione fisica, che sono una risorsa fondamentale per il nostro sport”.

Corse su strada e attività master. Ci saranno novità rispetto alla gestione Lai?
“I master sono nel programma, crediamo rappresentino una parte importante della Fidal e vorremmo trovare incentivi per rendere le loro gare più spettacolari, nell’equilibrio con l’attività agonistica delle altre categorie. Daremo attenzione anche alle gare su strada cercando di aumentarne la qualità. Diverse società vogliono organizzare gare di corsa in montagna e ci chiedono di valorizzarla: è un’opportunità da non trascurare”.

Solo chi non fa pronostici non li sbaglia. Secondo Giorgio Fenu quanti atleti potrà portare la Sardegna alle Olimpiadi di Los Angeles fra 4 anni?
“Fabrizio Fanni dice quattro, io sono più prudente e rispondo due. Sperando naturalmente che siano molti di più”.