Nuoro. Il Polo Museale ISREMUSEI ospiterà l’importante iniziativa “Psicogenesi – La Maschera e l’Ombra”, mostra promossa dall’Associazione culturale LUMEN, a cura della dott.ssa Eugenia Cervello. La mostra sarà ospitata presso gli spazi delle mostre temporanee del Museo della Vita e delle Tradizioni Sarde (Museo del Costume) di Nuoro dall’8 dicembre al 6 gennaio.
L’esposizione è una profonda riflessione che getta uno sguardo inedito sui significati complessi e reconditi delle maschere di tradizione rilette dall’arte contemporanea. Gli artisti, rappresentativi delle diverse aree dell’Isola, sono Renato Bugiotti, Michela Capra, Elisa Carrone, Nietta Condemi De Felice, Maria Conte, Francesca Cossellu, Pietro Costa, Patrizia Crisponi, Salvo Deiana, Gianni Delogu, Giusi Delogu, Vima Demuro, Maria Antonietta Fois, Mario Fois, Vasyl Lyalyuk, Maria Rita Mainas, Giuseppe Manca, Marzia Masala, Raffaella Murgia, Rosetta Murru, Serafina Olianas, Irene Piccinnu, Virgilio Piras, Pietro Paolo Piredda, Cristoforo Puddu, Mariella Rosu, Maria Carmen Salis, Sabrina Salis, Maria Rita Sanna, Daniele Sitzia, Sabina Vargiu, Antonietta Zizi, Pasqualina Zizi.
Sono trentatrè gli artisti impegnati in rappresentazioni pittoriche, scultoree, ceramiche, fotografiche, letterarie, arti orafe e digitali, per interpretare con segni e significati ideali e di identità la maschera dei Mamuthones e le tante altre che la Sardegna custodisce con radicata cultura e tradizione.
L’evento, promosso dall’Associazione Culturale LUMEN, Centro Ricerca sulla gestione del conflitto, presieduta da Eugenia Cervello e patrocinato dall’ISRE guidato da Stefano Lavra, è l’atto culminante dell’importante VIII Biennale d’Arte e Letteratura che, in considerazione della prestigiosa e rilevante unicità della location, per questa edizione ha proposto lo sviluppo artistico del tema “Psicogenesi – La Maschera e l’Ombra”.
Eugenia Cervello, curatrice e ideatrice della mostra, sottolinea che l’Ente Superiore Regionale Etnografico è sempre più “luogo di incontro e veicolo di connessione fra il passato e il presente, fra tradizione e contemporaneità”.
La maschera e l’ombra, chiarendo il progetto, sono, come afferma la curatrice della Mostra, le “due realtà iconografiche e misteriose, frapposte tra l’umano e il divino in un sistema simbolico, entro il quale, entrambe sembrano toccare il punto cardine del disagio contemporaneo, mentre si coglie l’aspetto figurale dell’Alter Ego ostile a quell’essenza archetipale che sente il bisogno di recuperare i saldi valori del ritorno ad essa. Tradizioni rivissute attraverso l’esplosione di segni significanti per l’appunto, la maschera di una antica Sardegna: il Mamuthone, l’Issohadore, su Boe, al femminile sa Filonzana, sa Bruja, sa Coga. Da un lato, la Maschera, dunque, come archetipo ancestrale nel suo significato identitario e rappresentativo di un sistema unitario e collettivo, dall’altro, la figura dell’ombra, fedele compagna dell’uomo, sentita come il non familiare e alterità, ed entrambe appartenenti all’universo del mito e del folklore… un mito di natura agreste che fa da contraltare a un mito demitizzato e desacralizzato- nella sua matrice magico-religiosa- dalla civiltà contemporanea, accompagnata da ombre e proiezioni fuori dal rapporto con la storicità dell’esistere”.
Saranno queste le tematiche che si affronteranno nel Convegno di studi connesso alla Mostra, con inizio dei lavori alle ore 17: appuntamento previsto presso l’Auditorium Lilliu di domenica 8 dicembre 2024. Interverranno la curatrice della mostra Eugenia Cervello, Stefano Lavra, Presidente ISRE, Efisio Carbone, direttore polo museale ISREMUSEI e Bachisio Bandinu, antropologo e scrittore.
La serata sarà accompagnata dalle musiche del gruppo etnico Juntos.