Sassari. Prosegue Giovedì alle 21 al Teatro Astra di Sassari e Venerdì 29 sempre alle 21 a Cagliari presso “In&Out Music Hall” con lo spettacolo musicale “Rotte Mediterane” di Moni Ovadia & Giovanni Seneca la prima edizione dei concerti del World Strings Music Festival “Boghes & Cordas” che si svolge all’interno della rassegna internazionale degli strumenti a corda e voci. L’evento è organizzato dall’associazione culturale Sa Perbeke con il contributo della Regione. Il festival che si svolgerà in 13 appuntamenti con grandi nomi provenienti dall’isola, dalla penisola, dalla Spagna, dal Nord Africa e dal Medio Oriente, nei primi tre appuntamenti ha visto l’esibizione di Paolo Angeli, considerato tra i più importanti innovatori della musica tradizionale sarda che ha incantato il pubblico dell’Astra con la sua chitarra sarda a 25 corde. Venerdì 22 al teatro verdi di Sassari è stata la volta della manifestazione “Linaje Flamenco”, un viaggio unico dove il grande maestro Rafael el Jerezano accompagnato dalla chitarra di Josè Andrès Cortés ha interpretato meravigliosamente il Flamenco più tradizionale mentre nella seconda parte dello spettacolo con “Fiesta” il flamenco più moderno con José Andrés Cortès e la voce di Lidia Mora che hanno accompagnato il ballo di Costi el Chato Y Ruth Quesada ha regalato emozioni e strappato applausi. Sabato sempre al teatro verdi il concerto in quartet di Eugenio Bennato con Ezio Lambiase, Sonia Totaro e Stefano Simonetta, hanno dato colore e brio a una serata indimenitcabile per suoni, voce e balli. Giovedì 28 sarà la volta di Moni Ovadia & Giovanni Seneca con il loro spettacolo Rotte mediterrane che verrà portato in scena al Teatro Astra. Lo spettacolo è strutturato in Racconti, musiche e canzoni con Moni Ovadia alla voce e Giovanni Seneca alle chitarre su composizioni e arrangiamenti di Anissa Gouizi, voce Gabriele Pesaresi, contrabbasso Francesco Savoretti percussioni mediterranee. Tutto ciò che questa nostra vita esprime – pensieri, sforzi, sguardi, sorrisi, parole, sospiri – tutto tende verso l’altra sponda, come verso una meta, e solo con questa acquista il suo vero senso. Poiché, tutto è passaggio, è un ponte le cui estremità si perdono nell’infinito e al cui confronto tutti i ponti dì questa terra sono solo giocattoli da bambini, pallidi simboli. Mentre la nostra speranza è su quell’altra sponda. (Ivo Andric) Rotte mediterranee è un recital basato sull’intreccio di racconti e canzoni popolari dell’area mediterranea e composizioni originali di Giovanni Seneca. Il Mare torna a essere un ponte tra le sue sponde, a collegare mondi un tempo strettamente legati e che continuano a mantenersi in contatto, grazie a quanti credono alla cultura come strumento di comunicazione per il dialogo tra i popoli. Il mediterraneo non è solo un luogo geografico, è un’atmosfera, un paesaggio. E’, tra i punti cardinali, quello che vive nel presente: non è la proiezione smisurata della conquista dell’ovest, né il rigore nordico dell’etica del lavoro, non è l’origine che appartiene all’oriente, ma è l’esperienza della complessità, la ricchezza delle differenze. Una dimensione della conoscenza non ossessionata dalla crescente velocità. Azzurro ma non sempre grigio sotto le nuvole, nero nell’oscurità, dorato o roseo e perfino rosso sotto il sole, bianco o plumbeo, verde, trasparente, torbido: il mare si colora di una gamma smisurata di sfumature che rimbalzano nei suoni delle voci, dei luoghi, delle musiche. I canti presentano elementi nelle lingue locali: bulgaro, serbo, greco, ladino, turco e vari dialetti italiani. Si tratta dunque di un repertorio plurilingue, in cui talora una stessa melodia accompagna testi in lingue diverse, talora una stessa canzone si compone di strofe in varie parlate. Musiche e canti ispirati alle diverse culture del mediterraneo e al dialogo tra i popoli; partendo dall’Italia si parte per un viaggio che tocca Spagna, Nord Africa, Grecia e arriva fino ai Balcani. Come ad aprire finestre sul mediterraneo Moni Ovadia&Giovanni Seneca assieme alla cantante italo-algerina Anissa Gouizi, al contrabbasso e alle percussioni fondono musica, canto e parole in una originale forma di concerto teatrale.
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